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mercoledì 28 febbraio 2018

Elezioni Italiane 4 marzo 2018

Lo ammetto queste elezioni mi hanno lasciato senza parole per molti giorni, tra nostalgici di un fascismo immaginario, razzismo, arroganza, violenza e fake news, non sono sinceramente riuscito ad elaborare qualcosa da dire che non fosse trito, spaventato o frutto del momento.



In queste ultime settimane, ho avuto discussioni su discussioni, in particolare trovandomi a cercare di smontare le fake news nei contatti che avevo tra gli amici o esterni quando queste servivano ad argomentare un discorso politico, almeno, mi dicevo, faccio quel piccolo lavoro che anche se mi consacra a rompipalle. Perchè? Perchè magari è utile, magari anche per sbaglio uno poi ripensa a come ci si informa, nel piccolo, nel microscopico, nella goccia nell'oceano.
Ma l'oceano non è in fondo un insieme di gocce?
Comunque è stato a dir poco sconfortante.
La risposta davanti alla scoperta di fake da parte di chi le aveva condivise è stata principalmente:
"Rappresenta comunque quello che penso quindi tengo il post" - e intanto aumentavano le condivisioni... oppure: "Non è vero ma potrebbe succedere".
In entrambi i casi la risposta è no, non è accettabile.
Non è accettabile pubblicare contenuti falsi perchè non importa se potrebbe succedere o se quello è anche il tuo pensiero, sono falsi. Questo vuol dire che non sono successi, che senza il fatto resta solo il tuo pensiero ma che a quanto pare quel pensiero non riesce a reggersi da solo e ha bisogno di menzogne per essere trasmesso.
Non è accettabile perché le bufale nascono con precisi scopi, ognuno di questi contenuti porta con sé il proprio obiettivo che il più delle volte è indignare qualcuno tramite il titolo, far cliccare sul link, far guadagnare soldi tramite la pubblicità presente sul sito e magari far aumentare un certo tipo di opinione, un tipo di opinione che ha bisogno di queste false notizie.
Ma le bufale, soprattutto di matrice politico/sociale, non sono tutte uguali né rappresentano tutte le idee politiche, bensì ne rappresentano solo alcune, ve ne sarete accorti, sono  quelle più semplici, quelle di pancia, quelle che potrebbero (ma non dovrebbero) farci reagire immediatamente con un click e una condivisione, perchè appunto l'obiettivo non è altro che farle diffondere il più largamente e il più velocemente possibile.
Per questo la bufala è pericolosa, non importa che ne condividiate il pensiero alla base, se è così scrivetelo a nome vostro, prendetevi la responsabilità anche di ricevere opposizioni invece di coprirvi vigliaccamente dietro un fatto inesistente o un personaggio noto. 
La bufala non solo diffonde il falso ma alimenta una modalità di pensiero che spegne la capacità di verificare e argomentare, di andare oltre la sensazione di pancia, ma sopratutto oltre quella piccola soddisfazione che dice al nostro stomaco "ecco quello che temevo allora è vero, ho ragione."
E lì, in quel fomento entra una politica che ti rinforza, ti dice che sì hai proprio ragione, che è proprio così semplice, che chi è dissidente è un rompicoglioni, che all'ingiustizia non ci sono argomenti e tu, che ti senti trattato ingiustamente, puoi non averne. Perchè la gente (chi è la gente poi?) è stanca, e allora si sa che da stanchi si pensa poco e male.


Ecco di questi due processi, le bufale e il rinforzo all'insoddisfazione a scapito di argomenti, non bisogna fidarsi, mai. 
No no proprio mai, qualsiasi sia il partito, la fazione o il nome.
Perchè realtà e politica non sono semplici, non lo sono mai e alla mancanza di argomenti non ci sono giustificazioni, alla menzogna non ci sono giustificazioni, ce lo siamo dimenticati a forza di essere rinforzati ma è ancora così.
Chi vi semplifica la realtà in questo modo vi sta mentendo, so quanto il nostro cervello avrebbe bisogno di rilassarsi godersi i sentimenti, anche negativi e smetterla per un po' di controllarli e tenerli a bada, smettere di pensare e dover trovare sempre argomenti validi per sostenerli, chiudere sé stessi in principi, dover distinguere tra salienza e tendenza reale, la verifica delle notizie. So quanto sia difficile dare torto a sé stessi soprattutto quando le cose non vanno bene, è dura, è una fatica colossale, mentre è davvero bello poter semplificare, comprendere finalmente qualcosa, sperare in una soluzione semplice, incolpare qualcuno e riversarci sopra tutte le proprie frustrazioni, è molto più facile ed è anche una gran soddisfazione, però è sbagliato lo stesso, le cose andranno solo peggio. Non viviamo in una società fatta di intuito e reazioni a pelle perchè, anche se a tutti piacerebbe essere speciali, così speciali da azzeccare la reazione giusta e la verità al primo colpo, questo è quantomeno improbabile (no voi non siete l'eccezione e nemmeno io) se non impossibile quando si parla di tematiche a variabili multiple come la politica, la società e la migrazione.
Ma almeno due cose si possono fare, soprattutto in vista di queste elezioni politiche, in vista del 4 marzo 2018: accettare il dubbio come elemento giusto, e accettare che la società e la politica non sono semplici, ma complesse.


Dubbio
Lo so che il dubbio ci fa sentire deboli, ma il dubbio davanti al nuovo è normale, badate non la diffidenza ma il dubbio. Dubbio vuol dire sapere di non avere tutti gli strumenti per avere in tasca la verità assoluta, significa non accettare a priori qualcosa che sembra giusto e alimenta i nostri sentimenti peggiori, quelli che ci fanno bruciare un po' il diaframma, ci danno quella scossa di energia e il sangue al cervello. 
Mettete il dubbio prima di ogni azione quando qualcuno vi promette un io sopra tutti, o vi indigna, o vi semplifica la realtà con soluzioni banali e semplici a temi complessi. Ma soprattutto ponetevi il dubbio quando qualcuno vi da ragione, perchè dar ragione è il modo migliore per prendere dalla propria parte qualcuno, che sia un media o un politico, mettete in dubbio, informatevi da fonti attendibili (molte non lo sono).
Bisogna prendersi la responsabilità di ciò che si dice, di ciò che si diffonde, ma anche di ciò in cui si crede. Non importa se state pensando esattamente quello che viene detto tramite una notizia falsa (davvero non vi viene nessun dubbio sul fatto che a questo pensiero serva una notizia falsa per essere accettato e diffuso?), se pensate qualcosa ditelo voi, un vostro pensiero è una vostra responsabilità, altrimenti forse quel pensiero che condividete ma non dite non è tanto accettabile; se non siete in grado di portarlo avanti in prima persona e senza artifizi ponetevi dei dubbi, ci hanno fatto credere di essere stanchi e di poterci comportare come dei bambini che sbraitano e tirano oggetti e invece siamo abbastanza forti da sostenere l'incertezza del nostro pensiero, affrontiamolo.
Ebbene sì è una responsabilità singola, non importa quanto ci vadano male le cose, è una responsabilità verso sé stessi e gli altri e i posteri, non siamo soli, non c'è scampo per fortuna.

Accettare la complessità
La realtà è complessa, punto, non piace a nessuno. Le tasse che aumentano non sono proporzionali alla migrazione, il vaccino non esiste solo in funzione di aziende cattive, l'euro non è solo una moneta da adottare o meno ma un insieme di trattati codipendenti e così via. Fa paura?
Un po', per questo però c'è un rimedio, ed è l'etica.
L'etica è sia un insieme di norme e di valori che regolano il comportamento dell'uomo in relazione agli altri sia un criterio che permette all'uomo di giudicare i comportamenti, propri e altrui, rispetto al bene e al male; è differente dalla morale perchè l'etica ragiona sulle motivazioni che portano ai principi etici, la morale è in qualche modo un risultato di questo ragionamento. 
L'ho semplificata molto.
Certo tanti potrebbero pensare che è un ragionamento buonista, ma sinceramente non mi interessa discuterne più, se tutti fossimo "buonisti" termine promulgato da chi voleva alimentare la vostra pancia e prendersi il vostro voto con un discorso semplice in cambio della vostra rabbia cieca e della vostra stanchezza, in realtà il mondo sarebbe un paese migliore per tutti. Sarebbe veramente meglio infatti se le persone invece di cercare di non rischiare di dare via la propria bontà per errore e centellinarla su un ragionamento di costi - benefici, fossero sempre "buone", immaginate se la vostra vita fosse piena di buonisti che invece di approfittarsi della vostra debolezza, invece di intascarsi dei soldi che non gli sono dovuti, invece di non pagarvi gli straordinari perchè non gli conviene, non richiamarvi perchè è una gentilezza inutile, invece di calcolarsi quanto gli conviene essere d'aiuto, pensate quanto sarebbe meglio se fossero tutti dei poveri buonisti.  
La parola buonismo usata come è allo stato attuale, è un modo per giustificare il proprio diventare carnefici, è il giustificare il proprio odio, trovargli uno spazio forzato dove non dovrebbe averne, in una società che in quanto democrazia basata su principi specifici
Ma è qui l'errore, ed è qui anche la morale, l'odio sui deboli non si può proprio giustificare, si può ribaltare il dizionario mille volte, inserire neologismi, ma non si può fare, non si può giustificare l'odio generalizzato, nessuno, nemmeno se accusa gli altri di buonismo, nemmeno se è stanco da non stare in piedi si può sentire in diritto di essere un carnefice, e non importa quanto vi sentiate frustrati dal mondo, se diventate carnefici lo siete e basta, non c'è argomento che tenga, se propagate odio, quello continuerà a circolare anche senza il vostro controllo, avrà forme imprevedibili e socialmente ne siete responsabili.. 


Quello che sta avvenendo in Italia, tra falsità, salienza, fomento e rinforzo, incompetenza e confusione è quello che è già successo in Germania prima della seconda guerra mondiale, no non il nazismo con le sue divise e i suoi stemmi (per quanto ci siano tanti simpatizzanti), qualcosa di più subdolo, quell'impalpabile che sta facendo rizzare i capelli al mondo sulle elezioni italiane al punto da dover parlare nuovamente di antifascismo come elemento necessario e non solo alla base della Costituzione Italiana, qualcosa che ancora fa vergognare i tedeschi e non è un uomo coi baffetti ma è la caduta morale della popolazione.
Quello è il macigno che ha cambiato la storia dell'Europa, non un uomo, non i simboli ma la caduta morale del popolo, di chi era pronto a sostenere qualsiasi affermazione gli promettesse di semplificare la realtà a prescindere, qualsiasi partito sostenesse di migliorare la vita a prescindere da chi ne avesse pagato le conseguenze, a prescindere da quali fossero le conseguenze.
E' quel a prescindere che è una caduta morale, quel pensiero per cui in nome del sentirsi calpestati dalla vita, dai politici, dal capo, dalla donna o dall'uomo che ci hanno lasciato, dalle tasse, ci si sente in diritto di calpestare qualcun altro o negargli diritti fondamentali.
Quello  è sbagliato, punto. Pensare che in Italia, si possa sparare per tre ore a chi ha la pelle nera perchè "la gente è stanca", quello è un sonoro a prescindere che dovrebbe farvi venire i brividi persino se un po', in fondo all'anima, qualcosa spinge per dire che la gente è davvero stanca in fondo. Si può essere stanchi ma non c'è giustificazione nello sparare ad innocenti, non ce n'è nemmeno ad odiare degli innocenti, o a chi ha bisogno e con quel bisogno concorre con noi ai nostri bisogni.
Sembra assurdo doverlo scrivere nel 2018 ma nessuna stanchezza può giustificare violenza, odio e privazione, niente giustifica i carnefici.
L'io sopra tutti in una società è una bufala, è la più grande bufala che vi possano raccontare, l'io sopra tutti esiste solo in dittatura e fidatevi quell'io non siete voi e nemmeno io, dittatura è uno su tutti gli altri, 1 su 60 milioni, non è una grande probabilità che quell'io siate voi o io. 
A queste elezioni 2018 allora andateci sapendo che non importa quanto siate stanchi, la realtà è complessa e l'opinione deve essere basata su argomenti solidi, qualsiasi siano, devono essere veri, sensati e dimostrabili, perchè l'opinione è una responsabilità.

Sdrammatizzando (ma nemmeno molto) l discorso più sensato e drammaticamente lucido sulle elezioni italiane (o quantomeno con il miglior connubio godibilità/senso) è stato quello di John Oliver, che è un comico britannico, e che con argomentazioni valide ha definito Berlusconi tragicomico, Di Maio incompetente, Renzi fallimentare e Salvini velenoso e tossico e ha puntato lo sguardo europeo sulle preoccupanti elezioni del nostro paese.
Guardarlo accettando che molto probabilmente non ha tutti i torti, potrebbe essere un buono modo di rivedere queste elezioni e i suoi terrificanti candidati, ricordandosi che questi nomi non sono le uniche opzioni.

venerdì 13 gennaio 2017

Antisessismo, una pagina sessista

Vado su facebook e mi vedo questa fantastica infografica in bacheca.


Sono sarcastica ovviamente.

Sorpresa da questa infografica piuttosto improbabile che vedo condivisa da contatti non sessisti il mio senso della bufala pizzica e decido di andare a vedere le fonti, in particolare perchè mi colpisce il dato fantasmagorico di un perfetto 50 e 50 di violenze domestiche e stupri diviso per i due generi maschio/femmina.
Un po' come se acido buttato in faccia, fatto ingoiare, omicidi-suicidi, coltellate di "troppo amore", o immersioni nella benzina con cerino acceso fossero ogni giorno divisi equamente fra uomini e donne, ma anche stupri per strada, o in casa, o le violenze domestiche fossero divise equamente in un perfetto 50 e 50 che ha del surreale.

Insomma visto questo vado a vedere la fonte che poi si rivela essere lo stesso sito della pagina che lo ha pubblicato che si chiama (e qui viene da piangere) Antisessismo che poi cita delle ipotetiche numerose ricerche fatte in diversi paesi (???) poi corregge dicendo che sono da Fiebert, non citando però il fatto che è vero che sono state effettuate ricerche da questo autore, che hanno dato questo risultato ma che in effetti non solo lo studio ha ricevuto numerose critiche sia per il sistema di verifica, sia per la non specificazione della differenza tra le violenze dei due generi ma che lo stesso autore ha poi ridefinito in parte le sue affermazioni. 

In merito a questo infatti, lo stesso Fiebert successivamente alla ricerca, alle critiche mosse e alle richieste e al programmare azioni contro il fenomeno, parla poi di un differente grado di gravità per il potere esercitato dagli uomini, per la violenza utilizzata e per la volontà e l'azione di uccidere tipicamente maschile che rende le donne di fatto vittime primarie e fenomeno di priorità su cui investire. Ovvero uomini e donne in coppia sono (secondo la ricerca di Fiebert ma non su molte altre che trovate nel link seguente) ugualmente aggressivi ma le donne lo fanno per difesa e gli uomini lo fanno per controllo, che già non è proprio la stessa cosa, inoltre le donne, vuoi per corporatura o per grado di aggresssività o motivazione fanno danni non ingenti mentre gli uomini fanno danni fisici ingenti sulle donne, denotano insomma maggiore violenza, controllo economico e infine sono gli unici (salvo rari casi) a uccidere, le donne inoltre in generale risultano molto più spesso vittime dei propri partner, dato non riscontrabile per gli uomini; e questo a detta detta di chi difende la ricerca. (il link alle ricerche, dichiarazioni e critiche lo trovate qui)

As both Fiebert and Archer point out, although the mathematical tally of physical acts in these studies has found similar rates of IPV amongst men and women, and high rates of bidirectionality, there is general agreement amongst researchers that male violence is a more serious phenomenon, primarily, but not exclusively, because male violence tends to inflict more damage than female violence.[63][64] Male violence produces injury at roughly six times the rate of female violence.[37]Women are also more likely to be killed by their male partners than the reverse (according to the US Department of Justice, 84% of spousal murder victims are female),[62] and women in general are more likely to be killed by their spouses than all other types of assailants combined.[65] In relation to this, Murray A. Straus has written "although women may assault their partners at approximately the same rate as men, because of the greater physical, financial, and emotional injury suffered by women, they are the predominant victims. Consequently, the first priority in services for victims and in prevention and control must continue to be directed toward assaults by husbands.

Vorrei aggiungere che questo non vuole essere un delegittimare la violenza che anche gli uomini possono subire e sicuramente subiscono, ma che il fenomeno non è quello descritto dalla pagina o dall'infografica, che il tipo di minaccia è stato validato come più violento e pericoloso in termini di incolumità quando è l'uomo sulla donna rendendo il fenomeno più allarmante. Una violenza è sempre una violenza, che sia su uomo o su donna ma purtroppo questa pagina "Antisessismo" cerca di manipolare i dati e le statistiche anche di fenomeni molto seri quale la stessa violenza sugli uomini che fatica ad emergere come una realtà valida e degna di attenzione, anche grazie a pagine che diffondono il falso insieme al vero, trattano i dati in modo superficiale e piegato per ottenere like e consenso, non c'è da stupirsi se i commenti sono tutti positivi poi, infatti l'admin banna e cancella tutti i commenti che abbiano argomentazioni valide ma discordanti su cui i suoi utenti potrebbero ragionare.

Poi tornando all'infografica infatti troviamo altre notevoli accozzaglie, tipo sì il dato sulle morti bianche non lo metto in dubbio ma è anche vero che i lavori pesanti sono fatti prioritariamente da uomini ma questo non per discriminazione degli uomini in tutti gli altri lavori che li obbliga a fare quel lavoro, non c'è discriminazione per gli uomini ma semmai è il contrario ovvero un campione si forma di più elementi di un tipo in quanto privilegiato rispetto al tipo opposto e sì nasce da una discriminazione ma non verso gli uomini. Quindi il campione su cui fare la statistica è già di base tarato su una maggioranza maschile e porterà necessariamente ad avere più maschi che subiscono incidenti sul lavoro che femmine ma non c'entra nulla con una discriminazione o una sottrazione di diritti agli uomini.

Altra questione, affidamento dei figli, è vero che è dato prioritariamente alle donne, è anche vero che le donne a differenza degli uomini occupano maggiormente il proprio tempo di "lavoro di casa" tra cui il lavoro di cura, rispetto agli uomini --> qui la statistica tutta italiana sul tempo di conciliazione maschile e femminile
A questo naturalmente segue che per ogni figlio l'uomo che non ne ha l'affidamento, deve corrispondere un assegno di mantenimento (che serve alla cura dei figli non al mantenimento della ex moglie, una dinamica che fin troppo mi sembra di vedere totalmente ignorata nel momento del divorzio), se ipotizziamo un minimo di 300 euro per figlio (che è poco) e ipotizziamo due figli, un uomo si priverà di 600 euro al mese che con uno stipendio di 1300 per esempio porta ad uno stipendio netto di 700 euro al mese anche se con un full time. Una cifra molto bassa che per una persona adulta con costi di affitto, auto ecc..arriva ad incidere notevolmente sulla qualità della vita, questo è un discorso che varrebbe su qualsiasi affidatario che sia uomo o donna, in questo andrebbero approfonditi gli studi e aumentate misure per proteggere i figli senza che questo comporti un disastro economico per uno dei due ex partner coinvolti. Questo è un dilemma tra i tantissimi dilemmi sociali in cui il debole da difendere causa la nascita di un altro debole, ma non una questione di minor diritto per gli uomini, in quanto i figli sono prioritari nel conteggio economico ma serve, a prescindere appunto dal sesso (in quanto nei casi di affidamento al padre in ogni caso resta un assegno di mantenimento da versare dall'altro ex  coniuge) anche una misura di conciliazione che prevenga la povertà di chi versa gli alimenti.

L'infografica insomma è piena di accozzaglie di statistiche anche vere che però sono piegate ad interpretazione personale e vengono assemblate con altre false per produrre un sentimento specifico ovvero un odio in primis per le femministe e neanche troppo velatamente per qualsiasi diritto possa reclamare la donna.
La pagina infatti è anche espressamente contro le femministe e il femminismo che viene definito come un'invenzione insieme al patriarcato, la cultura dello stupro e l'ideologia gender (che è davvero inventata).

Quello che non ho capito di questa pagina è se si tratta di un insieme casuale di ignoranza e non, se è davvero convinta di quello che spaccia per vero o se è un sistema di fuffa molto maschilista ma travestito ad arte come antisessista.
Credo quest'ultima.
Un esempio ulteriore è il ribadire continuamente che il femminicidio non esista, per le stesse motivazioni che usano normalmente un po' tutti quelli che non hanno voglia di leggersi cosa sta a significare e perchè nasce una specifica parola (un po' come infanticidio per esempio... ma quello stranamente non lo contesta nessuno). 

Per essere una pagina antisessista approvare un incitamento al femminicidio (pure con la solita ironia delle due risate da farsi ogni tanto) mi pare poco credibile

La pagina si chiama "Antisessismo" ma nella sua lunghissima descrizione, se si clicca "Altro" si scopre che loro è una pagina MRA ovvero per i diritti degli uomini e che tratta CON antisessismo ma non di antisessismo, insomma un bel guazzabuglio per parlare di MRA ma fare in modo che chi si trova l'immagine e il titolo davanti non lo capisca e metta il like o la prenda per una pagina in qualche modo imparziale.

Un po' come dire che mi vesto con una maglia con su scritto "antifascismo" e poi però vado in giro a dire "vuoi mettere quando c'era lui". In questo caso sarei solo un coglione ma grazie alla regola dei like e la visibilità su fb e di conseguenza i click e di conseguenza i soldi da advertising, spargo il mio contenuto e attiro sempre più gente grazie ad una pagina a cui tutti mettono like facilmente anche senza guardare.

Insomma come al solito il problema è sempre quello, bisogna leggere le fonti e capire se sono reali, ma non solo, bisogna anche capire se un dato è sensato o no, se è contestualizzato, ad esempio le statistiche sono numeri, bisogna anche saperli interpretare, soprattutto quando, come in questa pagina, rivelano dati nascosti, di cui la ggggente non parla, non sono mainstream ecc....

In generale coltiviamo il libero arbitrio e la capacità critica di ragionare sulle questioni, non prendiamo di pancia quello che leggiamo, è facile, e tanto lo farei anch'io volentieri ma non ha senso, le problematiche di violenza e disparità sono importanti, la giustizia è importante e di certo non si può portare avanti in modo ingiusto e falso.

Aggiungo un riferimento all'articolo molto ben scritto di Mariano Tomatis su Wu Ming Foundation che si prende la briga di smontare la statistica comparsa sul blog di Astutisto Smeriglia e spiegare come sia facile buttare numeri usandoli a proprio piacimento.