lunedì 5 settembre 2016

Fertility day - simbolo della superficialità politica

Del Fertility day ne hanno parlato un po' tutti, dai comuni mortali ai mostri sacri dell'indignazione popolare che corre sui social, perchè parlarne ancora allora?
Perchè al solito internet viene definito il mondo di internet dai media tradizionali, "gli utenti Facebook", "gli utenti Twitter" e sembra avere un unico parere che equivale a un grande urlo indignato.



Chi ha letto questa giornata come qualcosa di negativo però l'ha fatto per motivi anche molto diversi, da quello più femminista di vedersi per l'ennesima volta mettere un timbro sul corpo in quanto donna, di vedere nella donna qualcosa di comune, di possesso condiviso e sociale e quindi vedersi spersonalizzare dalla propria volontà, dalle proprie motivazioni, a quelli che l'hanno visto come una forma gerarchica di controllo e che hanno sentito su di se il grande mostro della dittatura fascista con amore di patria espresso attraverso pancioni ed orgoglio nazionale.
E si è creato come un sottile momento di angoscia, di rivendicazione e odio verso questo personaggio pubblico che è la Lorenzin, che ha peccato soprattutto di tanta superficialità e di tanto distacco dalla realtà (che per un politico, è una cosa veramente grave a mio avviso).
Ma soprattutto tanta frustrazione, verso una politica che parla ai suoi elettori come un genitore distratto parla a un bambino che fa le gnole.
Le reazioni sono state anche molto sulla difensiva e purtroppo anche su piani logici errati, si è risposto ai politici con la stessa sagacia con cui si risponde a un dibattito, ma qui il dibattito purtroppo non c'è, e infatti la risposta è stata "abbiamo sbagliato la comunicazione", ma a volte dimentichiamo che la comunicazione non è un elemento fine a se stesso bensì è l'espressione di un pensiero che nasce da ciò che si sa ed esprime ciò che si vuole.

Cosa si è detto in risposta alle devastanti cartoline?
Innanzitutto si è premuto molto sul tema economico dei giovani italiani, ed è giusto perchè risponde a quei tanti che magari i figli li farebbero se non lavorassero su turni tramite voucher nei supermercati aperti anche di domenica, ma non c'è solo questo, non ci dobbiamo giustificare se non abbiamo figli, non ci dobbiamo riparare dietro la crisi, se lo stato vuole indire un giorno dedicato alla fertilità e al supporto a chi VUOLE dei figli, può farlo senza inserirci un messaggio morale, può farlo perchè è giusto rispondere all'esigenza di qualcuno, ma non può farne uno standard e se non lo vogliamo noi un figlio non lo dobbiamo a nessuno, nemmeno allo stato.

Ma ho parlato di superficialità della politica perchè è una questione che nel caos dell'indignazione si è persa, oltre alle rivendicazioni femministe che sono corrette e sono valide, c'è anche il palesarsi ancora più assurdo di uno stato che non sa guardare ai problemi con completezza e che è fatto a comparti stagni con ministri che ragionano sui propri dicasteri e non guardano alle persone come a elettori di tutta la politica.
Parlare di fare figli in un paese che storicamente ha accolto e si è mescolato con tutti i popoli possibili, e che ora è talmente incerto sulle capacità di governo da avere il terrore anche dell'accoglienza, un paese in cui aumenta la disoccupazione giovanile e si ritarda l'uscita di casa, e non si riconosce nemmeno la cittadinanza a chi italiano è ormai di cultura e lingua, che non favorisce la gestione condivisa dei figli attraverso la parità genitoriale tramite i diritti sul lavoro, che restringe i diritti sul lavoro in nome del Pil e non partecipa con l'Europa alla ricerca di indicatori che si basino anche su altro che non sull'economia e la produzione dello stato nel suo complesso, che gode di una mentalità lavorativa orientata al massacro del tempo privato, con costo del lavoro fatto pesare sulle aziende senza la lungimiranza minima di capirne le conseguente sull'assunzione e aumento del carico su poche persone, e per assurdo, lo facilita anche, che ragiona solo in stato emergenziale su fenomeni costanti quali l'immigrazione, i terremoti e conseguente messa in sicurezza degli edifici, che non si preoccupa a sufficienza dei vivi controllando adeguatamente gli appalti (o che non li controlla proprio) causando danni da terzo mondo, ha permesso ad aziende come l'Ilva di perpetuare crimini alla persona e all'ambiente, e visto che ci siamo, ai bambini nello specifico, per il bene di interessi privatistici e di una economia che si è dimenticata di essere al servizio della persona.

La Lorenzin ha semplicemente mostrato la faccia della politica italiana, fatta di demagogia e valori un tanto al chilo, una politica che si chiude in se stessa per la maggior parte del tempo, è lenta e indecisa e divisa in quello che potrebbe essere la necessità universalmente riconosciuta di garantire la vita ai vivi senza imbrogli e senza trucchi, che non si parla per risolvere, è isolata e clientelare e che non sa parlare agli italiani, non sa neanche cosa possano volere o perchè alcuni dati siano cambiati rispetto al secolo scorso e si dibatte nel mondo moderno in quel poco che percepisce come un mondo grafico e semplificato, il popolo di internet del resto è una definizione che già ci fa capire quanto poco chi dovrebbe occuparsene, conosca la realtà moderna.

Ma la cosa peggiore è che chi fa politica, persino quando non è d'accordo non ha abbastanza interesse per lottare.

Allora verrebbe da dire alla Lorenzin, ma non solo a lei, parlatevi tra voi, studiate, imparate, conoscete, capite e proponete nell'interesse di chi rappresentate, magari dando per scontato che non sia un'idiota che passa il tempo a bere e fumare e poi si scorda di fare figli, un pensiero che può sfiorare la mente solo di chi è distanza anni luce dalla realtà, smettetela di essere degli incompetenti, partite dalle basi dei problemi in Italia e fatelo assieme, se la Lorenzin vede dei problemi sulle nascite e la fertilità, invece di ragionare nel suo piccolo orto tematico e produrre slogan triti e ordini saccenti in pillole, guardi la storia, guardi i dati, faccia ricerche e poi si coordini con gli altri ambiti della politica che possano influire nel creare una situazione stabile e prolifica per le persone che già vorrebbero ma non possono, di creare una situazione in cui ci si senta abbastanza bene da pensare che avere un figlio non sia un incubo, soprattutto per la madre, che diciamocelo, un po' ha il terrore di passare da individuo con determinate passioni/caratteristiche a semplicemente madre.

Questo è da fare, non scusarsi e cambiare le cartoline come se l'errore fosse stato fare un brutto post su facebook, la politica ci deve delle scuse per averci permesso di parlare del nulla ancora una volta, con tanta indignazione e nessuna prospettiva di cambiamento, ci deve delle scuse perchè è incompetente e soprattutto deve darsi una mossa, altro che cicogna.

Vorrei aggiungere che l'immagine che hanno sfornato ora (a posteriori rispetto a quando ho scritto la parte soprastante del post) conferma l'assoluta incapacità di guardarsi intorno e capire anche solo per sbaglio la realtà.

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