tag:blogger.com,1999:blog-52618977254414191092024-03-04T20:35:13.848-08:00Doglie bluPunti di vista sulla società e la socialitàMLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.comBlogger41125tag:blogger.com,1999:blog-5261897725441419109.post-48654200464076991802020-10-01T04:35:00.003-07:002020-10-01T04:37:00.112-07:00Di Bellezza e di altri demoni o Manifesto della Bruttezza<span style="font-family: georgia;"><b>Cos'è la bellezza? </b></span><div><span style="font-family: georgia;">Da Wikipaedia</span></div><div><span style="font-family: georgia;"><br /></span></div><div><span style="font-family: georgia;">La <b>bellezza </b>è un concetto astratto legato all'insieme delle qualità, percepite tramite i cinque sensi, che suscitano sensazioni piacevoli e che attribuiamo a elementi dell'universo osservato (come oggetti, persone, suoni, concetti), che si sente istantaneamente durante l'esperienza, si sviluppa spontaneamente e tende a collegarsi a un contenuto emozionale positivo, in seguito a un rapido paragone effettuato.</span><span style="font-family: georgia;">Astratta, legata alle sensazioni, spontanea.</span></div><div><span style="font-family: georgia;">Qualcosa di effimero e gioioso, a modo suo infantile, affidabile per ciascuno e differente per piccole o grandi variazioni in ogni epoca.</span></div><div><br /></div><div>Negli ultimi anni, questo concetto è andato modificandosi, grazie anche all'allargamento dell'impatto dei media sul nostro quotidiano che è passato da elemento cadenzato (settimanale, mensile, quotidiano), strutturato (palinsesto, tema...) e a senso unico, ad essere un elemento permeante, diffuso e collettivo, per quanto sempre guidato da personaggi più salienti anche al di fuori del mondo dello spettacolo come gli influencer.</div><div>La bellezza intesa come caratteristica estetica di gradevolezza sta passando all'essere<b> caratteristica di senso e di simbolo, </b>bellezza quindi come definizione delle generali qualità della persona ma soprattutto come caratteristica intrinseca sempre presente a prescindere dal concetto astratto legato alle sensazioni di immediata piacevolezza.</div><div>Questo è considerato una liberazione per il mondo femminile, il primo in effetti a chiedere questo cambio di senso.</div><div>Facciamo un passo indietro per cercare di comprendere come si sia passati a questa necessità.</div><div>La bellezza nei media e soprattutto nel mondo delle donne nei media, è sempre stato l'elemento fondante. In anni di televisione abbiamo assistito a un susseguirsi di ruoli femminili sempre più vacui di quelli maschili, svestiti, illuminati, giovani, e diciamocelo, il più delle volte inutili se tolti di quell'unica caratteristica che è la bellezza.</div><div>A scegliere questo corollario di personaggi, un team di persone in stanze chiuse con teste altrettanto chiuse e formate per perpetrare quello che è sempre stato, cioè l'adorazione della figura femminile, lo scrutare ogni suo più piccolo aspetto fisico e l'utilizzarla per rappresentare la gradevolezza, per far acquisire al suo intorno un valore più alto, una sorta di dote in mano agli spettatori, ai lettori e così via.</div><div>Non esiste un prodotto che non sia stato pubblicizzato da una donna, in modi più o meno crudi, volenti o nolenti, il corpo della donna è sempre stato lo sbrilluccichio di valore, l'incarnazione del bello e questo non certo per sbaglio, ma perchè chi ha il potere di rappresentare il bello, fin dall'antichità, è sempre stato l'uomo. </div><div>Pittori, scultori, presidenti di rete e così via sono uomini, lo sguardo con cui ci guardiamo è maschile, come poi emerge in modo surreale in alcune situazioni quale appunto il festival della bellezza dove a <a href="https://www.vanityfair.it/news/cronache/2020/09/09/verona-il-festival-della-bellezza-dove-solo-gli-uomini-ne-parlano" target="_blank">parlare sono solo uomini,</a> con un'immagine rubata all'artista Maggie Tailor che rappresenta una preadolescente.</div><div>Con l'avvento dei social network e della polarizzazione dei protagonisti del mondo della comunicazione, tutti abbiamo potuto accedere alla visibilità, alla notorietà, all'essere parte del mondo dello spettacolo. Un desiderio normale, qualcosa di impensabile fino a pochi decenni fa e per tutta la storia dell'umanità che ci precede.</div><div>Ecco però che la bellezza, un concetto astratto effimero, più o meno soggettivo per quanto sempre permeante della vita quotidiana, passa dall'essere elettivo per pochi ad essere elettivo per tanti, scatenando un blackout.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-J7WfIt9A4nq_txf5slIPW-evyjA-P915pG37ZyKme-xSzV-rdazBg5A0HYcgksYBJWDAw1Ffj4XqHpQXQZFSXFzkyEM96khFCcmcr3H7yyl-37Lfs39nKdyjR0pcB5JEmS4Wc-C4vz4/s1120/DAGC+246+BTM+LEFT_1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="721" data-original-width="1120" height="413" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-J7WfIt9A4nq_txf5slIPW-evyjA-P915pG37ZyKme-xSzV-rdazBg5A0HYcgksYBJWDAw1Ffj4XqHpQXQZFSXFzkyEM96khFCcmcr3H7yyl-37Lfs39nKdyjR0pcB5JEmS4Wc-C4vz4/w640-h413/DAGC+246+BTM+LEFT_1.jpg" width="640" /></a></div><br /><div><br /></div><div>L'immagine di sè sui social network non è protetta, non è a senso unico, la bellezza è ancora radicata come concetto elettivo per essere visibili, soprattutto per la donna e allora la bellezza diventa un'arma per chi come tutti vuole potersi esporre, poter esporre le proprie idee o i propri argomenti, diventa un'arma perchè se per secoli siamo stati abituati a tollerare o amare l'immagine pubblica di pochi per titoli o per bellezza, se questi nuovi personaggi venuti dal basso non sono belli, non se lo meritano e allora vengono letteralmente messi alla berlina.</div><div>Si chiede allora di purificare il concetto di bellezza, per non renderlo più quest'arma dolorosa, dargli un senso nuovo, inclusivo.</div><div>Qual è allora il problema?</div><div>Il problema è che piegare a sé il senso della parola bellezza non eliminerà il concetto stesso di bellezza, non eliminerà la sensazione immediata e astratta di gradevolezza data da qualcosa di effimero eppure comunque reale come l'aspetto fisico, soprattutto in una società di immagine, che sia una persona, un animale, o un dolce.</div><div>Anche se ci dicessimo che la bellezza è di tutti, sapremmo distinguere cosa troviamo bello da cosa invece ci appare brutto, non potremmo impedire al nostro cervello di individuarlo, staremmo fingendo tutti insieme di aver abolito la bellezza, una parola che nasce da un concetto e non il contrario.</div><div>Il problema non è cambiare il senso della bellezza per dare a tutte noi la possibilità di sentirsi finalmente chiamare belle, di avere finalmente quella parola che sappiamo essere la più alta onorificenza che ci è stata concessa nel mondo pubblico. </div><div>Il problema non è appropriarcene, ma liberarcene.</div><div>La bellezza esiste, la vediamo in una statua di Bernini, sappiamo che ci piace perchè è bella, ma non diamo meno valore a Picasso o a Munch, dove non è la bellezza a incollarci alle loro opere, i loro quadri non sono belli nel senso estetico del termine, sono potenti, sono affascinanti, sono dolorosi, interessanti, tantissimi altri termini che li rendono significativi.</div><div>Perchè allora noi donne invece di rompere con il passato ed essere trattate come qualcosa che può essere bello o no e su questo valere o no, invece di accontentarci di una parola da far calzare a tutte non ci appropriamo di tutte le altre, come del resto avviene per gli uomini? </div><div>Perchè abbiamo bisogno di continuare ad adattarci a quello sguardo che ci dà senso solo se può definirci belle? </div><div>La bellezza esiste anche al di fuori della sua parola, non riusciremo e non avrebbe nemmeno senso allargarla fino a distruggerla perchè esisterebbe comunque, ma noi siamo molto, molto di più, appropriamoci di tutte le altre parole, rompiamo con l'idea che siamo meritevoli di attenzioni e di non essere insultate o giudicate solo se siamo belle.</div><div><br /></div><br /><div><br /></div><div style="text-align: center;"><b>E allora ecco il manifesto della bruttezza</b></div><div><b><br /></b></div><div><b><br /></b></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjubnNLYBezKGW4PUg3ctEh0oZKrg2f7thLqJfI7XO33FGqaSR_XjbNq6Dj9mVn9PBc1rBiEQhHRdR9BUaWfZD_FL6vaCpWEybY_mhXCabiU2OkW48llaZ5temGk1lvDsXcG2qBIW5DFd4/s723/frugoni4-kqgb-u1100700832594cne-1024x57640lastampa-it.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="407" data-original-width="723" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjubnNLYBezKGW4PUg3ctEh0oZKrg2f7thLqJfI7XO33FGqaSR_XjbNq6Dj9mVn9PBc1rBiEQhHRdR9BUaWfZD_FL6vaCpWEybY_mhXCabiU2OkW48llaZ5temGk1lvDsXcG2qBIW5DFd4/w640-h360/frugoni4-kqgb-u1100700832594cne-1024x57640lastampa-it.jpg" width="640" /></a></div><div><br /></div><div>Vogliamo il <b>diritto di essere anche brutte</b> senza che questo ci distrugga, ci umili, ci renda ossessive, ci faccia coprire di strati di trucco fino a cambiarci i connotati negandoci il nostro stesso viso, spendendo soldi per trattamenti dolorosi, puntandoci una lente di ingrandimento perenne che ci ha fatto persino evitare esperienze come l'andare al mare o in bici.</div><div>Vogliamo poter essere brutte o bruttine o banali di aspetto senza che questo ci tolga valore, senza che ci faccia sentire inutili, inadeguate, degne di derisione, vogliamo un corpo che funzioni, non si stritoli per forza in jeans che bloccano la circolazione, tacchi che storcono le schiene, possa correre quando vuole e viva nel mondo senza costrizioni e dolori pur di farci sentire che valiamo qualcosa.</div><div>Vogliamo valere anche senza un patentino di qualità che dice "sei bella, sei salva", vogliamo essere ascoltate anche se non siamo gradevoli all'occhio, se non siamo ammalianti, seducenti, magre, sexy.</div><div>Vogliamo non essere perennemente sotto un'occhio attento talmente maniacale da dare <a href="https://blog.cliomakeup.com/2020/06/cosa-sono-hip-dips-sapere/" rel="nofollow" target="_blank">nuovi nomi a parti del nostro corpo non conformi</a> come se questo ci definisse.</div><div>Vogliamo avere più parole per descriverci ma anche non descriverci affatto, siamo state sezionate, categorizzate, osservate da pittori, scultori, registi, fotografi, siamo stanche di essere rappresentate perchè ogni rappresentazione è un nuovo sguardo maschile con cui scansioniamo noi stesse. </div><div>Vogliamo prendere vita come un pinocchio che si libera del legno e si trasforma in umano.</div><div>Vogliamo <a href="https://www.corriere.it/cronache/20_settembre_30/vanessa-incontrada-coraggiosa-bellissima-ogni-corpo-vale-193060ac-0355-11eb-a582-994e7abe3a15.shtml" rel="nofollow" target="_blank">non essere coraggiose solo perchè ci spogliamo con una 44</a> o non fingiamo di non avere peli sotto le ascelle, vogliamo il diritto ad essere coraggiose anche senza spogliarci, anche senza la banalità di vivere come siamo.</div><div>Invece che essere tutte belle, vogliamo il diritto di essere brutte e fregarcene.</div><div><br /></div>MLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5261897725441419109.post-49789397628457230652018-03-11T05:09:00.000-07:002018-03-11T06:08:11.333-07:00Dalla xenofobia al razzismo: perchè ora l'Italia è un paese razzistaLa migrazione in Italia è diventata uno dei temi più caldi e difficili con cui il paese si sia dovuto confrontare dall'ultimo dopoguerra ad oggi, ha diviso i partiti, schierato le file dei politici, confuso i programmi elettorali, acuito il cambiamento di linguaggio adoperato nei media e alimentato una incredibile varietà di logiche fallaci di pensiero che lasciano ampio spazio alla diffusione di false notizie.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZ3ecCHSugHjXqG51Va2VdE_g2embsY6B-5sXrUO0PE3MZHGH3eDSJY_iGySXgDJjohG1KLRMn9fTx9ytqfAdRvvb4Jae_2wj8aykGgZ6VxlikHDpKso2iru5g_hU9MyHVBIOdesLV_S4/s1600/9c9c0f8e340f85f7167d48a7a70c1bd7.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="500" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZ3ecCHSugHjXqG51Va2VdE_g2embsY6B-5sXrUO0PE3MZHGH3eDSJY_iGySXgDJjohG1KLRMn9fTx9ytqfAdRvvb4Jae_2wj8aykGgZ6VxlikHDpKso2iru5g_hU9MyHVBIOdesLV_S4/s400/9c9c0f8e340f85f7167d48a7a70c1bd7.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="text-align: center;">Per questo vorrei ripercorrere alcuni di quelli che sembrano i passaggi fondamentali di un sentimento collettivo che negli ultimi dieci anni (ma anche meno) è passato dall'essere xenofobia a razzismo.</span><br />
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Va detto innanzitutto che<b> l'Italia è storicamente un paese di emigrazione e non di immigrazione, </b>il fenomeno di immigrazione è infatti molto recente, inizia negli anni '60, prosegue negli anni '70-'80 con le migrazioni filippine e sudamericane, ma diventa "visibile" negli anni '90 con gli sbarchi dall'Europa dell'est.<br />
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Il fenomeno della emigrazione ha invece caratterizzato da sempre la popolazione italiana, dagli <a href="http://www.emigrati.it/Emigrazione/Emiamerica.asp" target="_blank">Stati Uniti</a> al <a href="http://www.belgio.cc/breve-storia-sugli-italiani-in-belgio.html" target="_blank">Belgio</a>, dall'Australia alla Francia, l'Italia è famosa per la sua diffusione nel mondo, i suoi quartieri, i suoi cibi, il suo gesticolare, ma anche la sua mafia organizzata, e la sua presenza a rete familiare. Emblematico è il caso della Brexit che nasce e si è rafforzata anche a causa delle migrazioni europee, <a href="https://www.internazionale.it/opinione/marco-mancassola/2015/01/24/i-ragazzi-italiani-che-il-regno-unito-non-vuole-piu-2" target="_blank">tra cui appunto quella italiana</a>.</div>
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L'immigrazione in Italia ha visto diverse assimilazioni o quantomeno convivenze non conflittuali tra cui quella filippina, quella albanese, quella dell'est Europa, quella cinese, quella del continente indiano (Pakistan, India, Bangladesh).</div>
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Diverso è invece il caso di due migrazioni, quelle provenienti dall'area del Maghreb, in particolare dal Marocco e quelle provenienti dall'Africa subsahariana.</div>
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Quella nord africana, ha acuito la naturale xenofobia presente ad ogni ingente migrazione, in concomitanza con i fatti accaduti a seguito dell'11 settembre 2001, e rinforzata dagli attentati di matrice islamica estremista avvenuti successivamente in Europa a partire dall'attentato alla sede di Charlie Hebdo il 7 gennaio 2015. La migrazione nord africana è stata erroneamente associata all'immigrazione massiccia e ha innescato <b>la paura del pericolo fisico</b>, introducendo il sospetto che l'immigrazione non solo comportasse questioni legate alla condivisione del lavoro, degli spazi pubblici e di quelli privati (condomini, case popolari), ma comportasse un pericolo per l'incolumità fisica.</div>
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Alcune strategie comunicative nel frattempo sono state, volenti o nolenti, utilizzate per rendere accettabile l'immigrazione, in particolare in quanto come fenomeno nuovo non solo difficilmente gestibile dai governi, ma ancora <b>più complesso per l'Italia, in quanto paese di approdo, bloccata dalla <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Legge_Bossi-Fini" target="_blank">legge Bossi-Fini</a> e anche da quelle europee, in particolare l'<a href="https://openmigration.org/analisi/che-cose-il-regolamento-di-dublino-sui-rifugiati/" target="_blank">accordo di Dublino</a></b> che attribuisce la responsabilità della domanda d'asilo ai paesi di primo accesso. </div>
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In questo meccanismo legislativamente bloccato, <b>la comunicazione che è stata adottata è spesso confluita nell'idea di sensibilizzazione a sentimenti di pietà, da un lato</b>, in particolare da associazioni sul territorio che cercavano di favorire l'incontro, ma anche di creare una solidarietà caritatevole, <b>e da discorsi di tipo economico dall'altro</b>, portati avanti spesso da media e politica, che cercavano di portare alla luce i benefici economici della migrazione, ovvero una forza lavoro giovane in un paese in fase di invecchiamento in grado di garantire le pensioni, una forza lavoro che si adatta più facilmente a lavori che gli italiani si rifiutavano di fare ovvero il tipo di lavoro cosiddetto <b>delle 5 P: Precario, Poco pagato, Pesante, Pericoloso e Penalizzato.</b></div>
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Quella subsahariana è però una migrazione massiccia e difficilmente contenibile nel numero utile di una forza lavoro a basso costo e pretese, ma soprattutto ha un elemento che non è nuovo (basti pensare al velo islamico) ma che è più impattante, ossia è incredibilmente visibile.</div>
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E' visibile innanzitutto per la rilevanza mediatica, i cosiddetti barconi, ma anche le rivolte del cibo, ed è visibile in quanto il fenotipo di chi migra dall'Africa subsahariana è immediatamente riconoscibile, completamente diverso da quello italiano e identificabile facilmente, in un unica parola è <a href="https://www.psicologi-italiani.it/dizionario-di-psicologia/s/informazioni-sul-significato-psicologico-di-salienza.html" target="_blank">saliente</a> e soprattutto favorisce un ragionamento per salienza.</div>
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Il corpo dei migranti è già vissuto dagli autoctoni come un corpo estraneo, quando anche più evidente e più visibile questo diventa "invadente", e nel caso dell'Italia smaschera una narrazione della migrazione già parzialmente errata ossia il discorso dell'accettazione per pietà.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_3WfoXCJeXrhNLyP4ESmjRPHVDEuM-erRl8R04IS4C6es1H-cxbNFqVDeJJQPeWM8mAe4WIVObVGL_T7YorS7UAS7lsEGbY1i9LE1IsDW40zL7PU3eHsUAlXx47STTLBKOJu4gbAL5Ig/s1600/7321093b9648a12fa4b6a6723618df57.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="739" data-original-width="564" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_3WfoXCJeXrhNLyP4ESmjRPHVDEuM-erRl8R04IS4C6es1H-cxbNFqVDeJJQPeWM8mAe4WIVObVGL_T7YorS7UAS7lsEGbY1i9LE1IsDW40zL7PU3eHsUAlXx47STTLBKOJu4gbAL5Ig/s640/7321093b9648a12fa4b6a6723618df57.jpg" width="488" /></a><b>Il corpo dei migranti subsahariani non risponde all'immaginario</b> che ha permesso di "tollerare" la migrazione, ossia quella di profughi in fuga o (nel caso dei subsahariani) di bambini africani denutriti o in generale a quello di povertà e malnutrizione, e questo è in prima battuta vissuto come un tradimento, perchè evidenzia come uno dei pochi discorsi che rendevano accettabile l'immigrazione (per alcuni) fosse falso o quantomeno lo sia in questo caso.</div>
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Per capire quanto questo sia vero, <b>basta osservare le bufale,</b> la pancia della gente, che sono lo specchio di ciò che si pensa ma non si dice <b>finchè non c'è qualcuno a dirlo per noi e quindi a legittimarlo,</b> emblematica è infatti la <a href="http://www.bufale.net/home/bufala-giobbe-covatta-quando-vedo-sbarcare-questi-con-sti-fisici-capisco-che-leuropa-non-ha-capito-niente-della-situazione-in-africa/" target="_blank">bufala di Giobbe Covatta</a> a cui sarebbe stata attribuita la paternità di questa frase: "Quando vedo sbarcare questi con ‘sti fisici, capisco che l’Europa non ha capito niente della situazione in Africa."</div>
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Per quanto questa sia una bufala, è stata condivisa centinaia di migliaia di volte e addirittura ha avuto due momenti di diffusione, uno nel luglio 2016 e uno nel febbraio 2018 e ovviamente non è la sola di questo tipo.</div>
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L'altro elemento che viene a cadere davanti alla massiccia migrazione subsahariana è il concetto di <b>essere umano straniero come "risorsa"</b>, ovviamente non è possibile questo tipo di ragionamento perchè funziona solo davanti a una esigua migrazione che occupa precisamente i lavori meno appetibili e quindi oltre a essere un tipo di discorso fallace in quanto poco utile nel lungo periodo, è anche un discorso enormemente sbagliato, perchè ha aperto le porte alla possibilità di <b>rendere accettabili esseri umani stranieri solo se utili e in qualche modo sottomessi.</b></div>
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Sottomessi perchè produttivi a vantaggio degli autoctoni ma con condizioni di vita peggiori, i loro corpi sono stati resi visivamente accettabili solo in funzione di una loro produttività e utilità o estrema debolezza e remissività.</div>
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Riassumendo i modelli comunicativi che sono stati utilizzati, emerge che l'immigrato in Italia è stato considerato accettabile fintanto che era debole e bisognoso o utile e sottomesso, in ogni caso in una posizione di completo svantaggio o di produzione di utilità, è stato considerato in pratica, alla stregua degli animali ossia carino e da accudire o utile e da lavoro, altrimenti non un essere vivente ma un costo inutile e una scomodità a cui non siamo tenuti a sottostare. </div>
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<b>Ne è stata invalidata l'umanità alla base.</b></div>
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La migrazione subsahariana in particolare più di altre immigrazioni non risponde visivamente all'idea di debolezza, e qui la salienza gioca un ruolo fondamentale, perchè il nostro cervello si bassa in larga misura sugli elementi che percepisce, in particolare quelli visivi, inoltre essa non corrisponde all'idea di utile o sottomesso perchè abbiamo davanti molte persone che migrano ma non trovano lavoro e finiscono in circuiti poco "utili" agli autoctoni quali i narcotraffici, la vendita ambulante e la questua.</div>
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Questo si rende evidente dal momento in cui anche <b>i sindaci invece di concepire la questua come un elemento di sussistenza lo asserisce tra quelli del degrado </b>(ad esempio <a href="http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2017/07/10/ASczkJJI-questuanti_pattuglie_pubblico.shtml" target="_blank">Genova</a> e <a href="http://www.laprovinciadivarese.it/stories/varese-citta/degrado-e-questuanti-la-lega-da-il-via-ai-sopralluoghi_1232477_11/" target="_blank">Varese</a>),</div>
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Cosa diventa allora il corpo dell'immigrato subsahariano? </div>
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<b>Diventa elemento di pericolo perchè non è neutro in quanto visibile, ma non è debole e non è utile. </b>Diventa un elemento di troppo, che in quanto riconoscibile assume una connotazione che non è più legata alla xenofobia cioè alla paura dello straniero, ma a quella del razzismo.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfhAD873w-aJueDJukdG0H-BrAT2YxCvz1RAbnaAj4rayRiLhvI90sycs1YgBAUkbt8qgpAdBZbrkwvt8WptSuO1A9UshdKL0ecenSkeJfzNkPAAUO4q6yiEz54uGqN3BIdHxpavCmkWc/s1600/c7d7ef94a7c6b964ece2761c77af56ae.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="482" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfhAD873w-aJueDJukdG0H-BrAT2YxCvz1RAbnaAj4rayRiLhvI90sycs1YgBAUkbt8qgpAdBZbrkwvt8WptSuO1A9UshdKL0ecenSkeJfzNkPAAUO4q6yiEz54uGqN3BIdHxpavCmkWc/s400/c7d7ef94a7c6b964ece2761c77af56ae.jpg" width="301" /></a><br />
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Anche in questo caso le bufale rendono questa problematicità evidente, ad esempio su voxnews, noto sito di bufale, viene riportato un articolo che indicherebbe come 9 su 10 spacciatori siano neri, a detta di un magistrato. Ci vuole poco a capire che questa è una bufala perchè nessun magistrato farebbe una statistica in base al colore della pelle, ma è evidentemente il modo in cui ragionano invece le persone che quella bufala la condividono. </div>
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E qui arriviamo ai fatti che stabiliscono una linea storica di confine sulla presa di coscienza dell'Italia come paese in parte razzista: Luca Traini.</div>
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In un paese con alto tasso di femminicidi, si è scelto di dedicare la massima attenzione mediatica a un presunto omicidio compiuto da un nigeriano a cui ne è seguito un altro accertato compiuto da un tranviere milanese che invece è passato quasi inosservato. Al primo presunto omicidio è seguito poi l'atto di Luca Traini, ossia "vendicare" la ragazza sparando a uomini e donne dalla pelle nera.</div>
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<b>La reazione politica e della popolazione è stata così blanda che a Macerata, le persone si sono sentite spaventate dai protestanti in manifestazione e la Lega, di cui faceva parte proprio Traini e che è stata accusata da Amnesty di propagare odio in particolare razziale, ha conseguito un risultato straordinario del 21% alle elezioni politiche.</b></div>
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Pochi giorni fa, a <a href="http://firenze.repubblica.it/cronaca/2018/03/09/news/firenze_perche_quello_di_idy_diene_e_un_omicidio_razzista-190851383/" target="_blank">Firenze un uomo, Pirrone ha ucciso un altro uomo, Idy Diene</a> perchè a suo dire voleva uccidersi ma poi ci ha ripensato e quindi per andare in galera, ha pensato di sparare 6 colpi non sul primo uomo che passava (un uomo italiano di famiglia) ma sul secondo, cioè un venditore ambulante di colore.</div>
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A scendere in piazza per una situazione così assurdamente drammatica e trattata come un semplice fatto di cronaca è stata la comunità senegalese di Firenze, insieme, fortunatamente, a degli italiani.</div>
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Durante questa manifestazione sono state rotte due fioriere, e a questo il sindaco ha risposto con un tweet, parlando di violenza non legittimabile.</div>
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A questo punto è il caso di accorgersi che <b>la violenza in quanto condannata in egual misura è anche avvalorata in egual misura a due episodi, uno è quello della morte di un uomo e l'altro è quello della "morte" di due fioriere.</b></div>
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Questo non è solo un fatto assurdo, è un fatto che diventa l'emersione di un pensiero diffuso, per capirlo è utile allora riprendere il gesto di Pirrone e riflettere su cosa significa averlo superato come un semplice gesto di un uomo "stanco": Pirrone non era un uomo stanco ma ha ha fatto un preciso calcolo, <b>ha stabilito chi meritasse di vivere e chi no,</b> e ha stabilito che, <b>nonostante lui fosse il primo a desiderare la morte, la propria vita valesse abbastanza da essere mantenuta</b>, ha incontrato un altro uomo e ha stabilito che la sua vita valesse abbastanza da meritare di vivere, infine ha incontrato Idy Diene e <b>solo guardandolo ha stabilito che la sua vita potesse essere sacrificabile in funzione di un proprio obiettivo personale</b> per di più modificato nel corso della giornata.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitNc6W5zgzM37czeBvlhWWniPBqOkGwSQ-N9IQXiX27Rm_lFiLPozVwfsdP-YEMrfvnZHCyLAG27qyaBl0wv8GO4ZJyTG5atKm9dNLgAH_AxYDxQwQ7kNLoGQgPqzOOwj5phZyNeieCHs/s1600/f8ec265c97d6c8443d529a2707700cae.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="769" data-original-width="564" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitNc6W5zgzM37czeBvlhWWniPBqOkGwSQ-N9IQXiX27Rm_lFiLPozVwfsdP-YEMrfvnZHCyLAG27qyaBl0wv8GO4ZJyTG5atKm9dNLgAH_AxYDxQwQ7kNLoGQgPqzOOwj5phZyNeieCHs/s640/f8ec265c97d6c8443d529a2707700cae.jpg" width="468" /></a></div>
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Un sindaco ha stabilito che la morte di un uomo (la terza nella comunità senegalese per razzismo a Firenze) non potesse giustificare la fine accidentale di due fioriere.</div>
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<b>La reazione davanti a questi fatti è stata troppo debole e completamente errata.</b></div>
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<b>E' questo che ci dice che l'Italia è un paese razzista, </b>perchè davanti all'attentato a Charlie Hebdo ci fu il silenzio, il dolore, la compartecipazione nazionale, ci si sentiva vicini alle vittime <b>perchè simili,</b> mentre davanti ai tentati omicidi fatti da Traini ci si è sentiti lontani dalle vittime, ci si è sentiti più vicini alla ragazza dipendente dalla droga uccisa o morta per overdose, ci si è sentiti lontani da Idy Diene ma <b>non ci si è sentiti altrettanto lontani da Luca Traini perchè lo si è accomunato alla "gente stanca", Traini è stato pericolosamente equiparato alla gente stanca, ossia agli italiani.</b></div>
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Le reazioni a questi fatti, hanno dimostrato che l'Italia purtroppo valuta diversamente la vita di chi è nero da chi è bianco, che a prescindere da chi è vittima e carnefice si sente più vicina a chi è bianco e questo significa che<b> l'Italia purtroppo è diventata a pieno titolo un paese razzista.</b></div>
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MLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5261897725441419109.post-61013673268515059212018-03-02T00:57:00.000-08:002018-03-03T01:23:33.523-08:00La violenza di non essere creduteCosa hanno in comune le studentesse americane che hanno accusato i carabinieri di stupro, il caso di <a href="http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/nel-2013-uccise-i-figli-dando-loro-fuoco-l-ex-moglie-l-ha-fatto-per-vendetta-_3125447-201802a.shtml" target="_blank">Federico Barakat</a> e quello dell'omicidio delle due figlie e del ferimento grave della moglie da parte del <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/28/latina-ferisce-la-moglie-e-poi-uccide-le-figlie-il-carabiniere-suicida-era-stato-segnalato-dalla-donna-alla-polizia/4194124/" target="_blank">carabiniere di Cisterna di Latina</a>?<br />
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Le donne, certo, gli uomini ma non solo.</div>
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Quello che hanno davvero in comune questi tre casi è lampante eppure arginato come un fatto un po' triste, indignante ma bypassato dalla violenza del colpo finale, ridotto al senno di poi.</div>
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Quello che hanno davvero in comune questi tre casi è l'assoluta mancanza di credibilità che è stata data alle donne nel momento in cui a smentirle avevano il parere di un uomo, nonostante tutti i fatti e le evidenze fossero a loro favore.</div>
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Due di questi tre casi sono ancora in fase di discussione, un raptus? Un problema psichiatrico?</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5W9jr7X3Ai4iFCZ3GTkd2WQ2LU1tsij53eJut09Ac1MfHmk7l1GrBKU0Up6saAEsapzgK5_3mv59CsNvXr6wByEdfhZ7vE2r2JznxbWuVM7eMtdgZEfhIiaZsdO0iLm_e0O19nDl_b04/s1600/67f69f7dc22ad524b19d6cd4b55ab527.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="566" data-original-width="360" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5W9jr7X3Ai4iFCZ3GTkd2WQ2LU1tsij53eJut09Ac1MfHmk7l1GrBKU0Up6saAEsapzgK5_3mv59CsNvXr6wByEdfhZ7vE2r2JznxbWuVM7eMtdgZEfhIiaZsdO0iLm_e0O19nDl_b04/s640/67f69f7dc22ad524b19d6cd4b55ab527.jpg" width="406" /></a>Ci si sofferma sulle cause, ci si sofferma sull'uomo, su cosa l'abbia "sguinzagliato", cosa abbia creato quest'idea malata, sull'idea di eccezionalità, di deviato e non ci si sofferma sul contesto, sul normale, il quotidiano. Nessuna delle persone coinvolte era sola o isolata, nessuna di loro era la vittima silenziosa, la donna inerme. Eppure quando sentiamo queste storie tutto porta a credere che in fondo lo fossero, che non ci fosse realmente nessuna distanza, nessun ostacolo tra loro e l'aggressore, in uno la madre non era stata ascoltata alla richiesta di tenere il figlio lontano dal padre perchè pericoloso, <a href="http://27esimaora.corriere.it/articolo/federico-ucciso-dal-padre-e-il-ruolo-dei-servizi-sociali/" target="_blank">non era stata considerata nonostante avesse paura anche il figlio</a>, nell'altro non era stata ascoltata né aiutata, eppure si era rivolta a tutti, eppure la paura era verso una persona armata che aveva avuto episodi in pubblico, chiamava spesso in toni preoccupanti, aveva manifestato episodi di violenza e paranoia, ma soprattutto aveva una pistola.</div>
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Il terzo caso invece è addirittura tutto basato unicamente sulla credibilità, due ragazze denunciano uno stupro, i carabinieri che accusano dicono che non è vero, è la loro parola contro quella dei carabinieri? </div>
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Non proprio.</div>
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In effetti ci sono anomalie che già dovrebbero dare a intendere che tra le due parti in causa, una non sia molto attendibile, infatti i carabinieri non dovevano pattugliare la zona del locale, ma si sono stanziati e non l'hanno riportato come sarebbe d'obbligo, e non hanno denunciato il fatto di far salire in macchina le due ragazze e anche questo nel loro mestiere è una grave negligenza. Eppure, a essere interrogate <a href="http://www.huffingtonpost.it/2018/02/14/firenze-linterrogatorio-shock-delle-due-studentesse-americane-che-hanno-accusato-di-stupro-due-carabinieri_a_23361088/" target="_blank">12 ore con domande assolutamente inappropriate e inutili al caso</a>, sono state le due ragazze, e sono state screditate anche sui social, insultate, vessate, accusate di stare mentendo per avere i soldi di un'assicurazione che a noi appare strana ma in U.S.A. è semplicemente lo standard. Cioè si è preferito credere che due ragazze in un paese straniero, accusassero due uomini delle forze dell'ordine di stupro mentre erano ubriache montando un caso prevedibilmente internazionale e una causa legale prevedibilmente lunga e faticosa per ottenere i soldi di un'assicurazione standard, piuttosto che credere che forse due carabinieri che hanno omesso i loro spostamenti e le loro azioni in servizio non abbiano abusato del proprio potere.</div>
<div>
Come altre due ragazze: Greta e Vanessa, che sono state insultate e screditate persino dai politici, non si perdonava loro, ragazze italiane, di aver scelto di andare in Siria come volontarie, ad aiutare in nome una causa considerata giusta, ma soprattutto non si credeva che potessero essere andate per semplice spirito umanitario, le motivazioni che sono state attribuite sono andate dalle <a href="http://www.huffingtonpost.it/news/greta-ramelli-e-vanessa-marzullo/" target="_blank">accuse di esibizionismo a quelle di lussuria, i loro rapporti con i rapitori sono stati scritti e riscritti a causa di bufale e illazioni un numero esagerato di volte. </a><br />
Persino un noto politico ha <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/18/greta-vanessa-libere-gasparri-twitter-sesso-consenziente-guerriglieri/1348344/" target="_blank">retwittato una bufala in merito</a>, senza nemmeno chiedersi se questo fosse vero, ha subito adottato e condiviso una versione dei fatti dannosa e assurda perchè nel suo cervello era semplicemente più credibile del contrario, non ha avuto nessun dubbio.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzl4auCGoskXecJvKDUORCy0Q9ishHxPgb2FNZeWRWgFij3fEQtgEw-ge4_RjDhpS7S5D2UGgmro3awwIBezRR4w07hiAFAP7Z6PdH23-aK71fBjRCI_nvwuZyf9v8ZwfFdChH5_3YDpQ/s1600/72bbecec94c1f4f259776f0386c4bf97.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="320" data-original-width="236" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzl4auCGoskXecJvKDUORCy0Q9ishHxPgb2FNZeWRWgFij3fEQtgEw-ge4_RjDhpS7S5D2UGgmro3awwIBezRR4w07hiAFAP7Z6PdH23-aK71fBjRCI_nvwuZyf9v8ZwfFdChH5_3YDpQ/s400/72bbecec94c1f4f259776f0386c4bf97.jpg" width="295" /></a></div>
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E Asia Argento? Dopo il caso Weinstein in Italia si è scelto di aggredire lei invece di chi aveva compiuto un abuso di potere, si è scelto di accusarla di non avere, in fondo, abbastanza motivazioni per denunciare Weinstein, non era credibile che lei l'avesse detto solo ora, (nonostante anche tutte le altre celebrità siano emerse con la propria storia solo dopo la prova di una registrazione) non era credibile che fosse un fatto traumatico se aveva preferito non denunciare e portare avanti la carriera, Asia Argento non era credibile e andava punita con gli insulti perchè rovinava un uomo.</div>
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Emblematica è la dichiarazione della modella Ambra Battilana proprio in merito al caso Weinstein, <a href="http://www.huffingtonpost.it/2018/02/28/ambra-battilana-intervistata-da-asia-argento-sul-caso-weinstein-se-non-avessi-registrato-non-mi-avrebbe-creduto-nessuno_a_23372926/" target="_blank">"Ho registrato perchè altrimenti non mi avrebbe creduto nessuno"</a>.</div>
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Così le madri, le mogli, le ragazze e i figli non sono vittime senza voce, ce l'hanno la voce, e anche forte, e hanno perseveranza e molto più coraggio di quanto si attribuisca loro nel nostro immaginario collettivo che le relega a vittime che subiscono in silenzio, solo che non vengono ascoltate, non vengono prese sul serio, le donne si sa che sono esagerate.</div>
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Perchè Kim Cambpell, ex primo ministro del Canada deve avvertire le donne che portare vestiti con le spalline possa cambiare la credibilità? <a href="https://d.repubblica.it/moda/2018/02/15/news/vestito_braccia_nude_tweet_kim_campbell-3865918/" target="_blank">Perchè anche se può non piacere e a me per prima non piace, è vero</a>.</div>
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Perchè moda e politica sono considerati due mondi a sé e il primo è associato alle donne, perchè che sia la Boschi o la Boldrini quello che interessa per primo non è cosa abbiano da dire ma c<a href="http://bit.ly/2Fg28QZ" target="_blank">ome sono vestite</a>, <a href="https://www.panorama.it/news/politica/donne-piu-belle-politica-italiana/" target="_blank">se sono belle o brutte </a>e in funzione di questo spesso vengono attaccate politicamente, normalmente con l'assioma brutta- frustrata/ senza sesso/ che non vale la pena ascoltare oppure bella - stupida/arrivista/incapace/solo utile al sesso.</div>
<div>
In ogni caso la donna non è credibile.</div>
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Celebre è il caso dello stupro con jeans, dove a essere più credibile della donna sia stato <a href="http://www.repubblica.it/online/fatti/jeans/jeans/jeans.html" target="_blank">persino un indumento</a>.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWJ95mhxZHpc8OosUfpbgV6rS_nILk62ZXbHcZluMFxVB0I8fRoQ-mq1FAQedilMVJn4ttk-eh7FENGl8ryI-VxMmJhDcGyzcdTESJXiMNjCEOzJd4YvMorOXNQkQSxaGm0E_UxlG2Heg/s1600/4b7ca27ccac09de11d5c6e34be2662a2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="886" data-original-width="564" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWJ95mhxZHpc8OosUfpbgV6rS_nILk62ZXbHcZluMFxVB0I8fRoQ-mq1FAQedilMVJn4ttk-eh7FENGl8ryI-VxMmJhDcGyzcdTESJXiMNjCEOzJd4YvMorOXNQkQSxaGm0E_UxlG2Heg/s400/4b7ca27ccac09de11d5c6e34be2662a2.jpg" width="253" /></a>Lo stupro è emblematico della credibilità, perchè dimostrare uno stupro significa dimostrare che non ci fosse consenso, è la parola della vittima contro quella dello stupratore, lì entra in gioco la credibilità della donna che è labile, e negli stupri questo è lampante: le donne in fondo lo vogliono, quando ti dicono no significa sì, in realtà le è piaciuto, è che non sanno bene cosa vogliono, è che magari lo volevano e poi se ne sono pentite, è che in fondo lo volevano e quindi non si sono opposte davvero, perchè non sono scappate? Perchè non hanno reagito abbastanza? Perchè non ci sono ferite? E poi era una che aveva una vita sessuale molto attiva, era bisessuale, non aveva un fidanzato. </div>
<div>
Queste sono solo alcune delle affermazioni che sono emersi finora dalle fogne di pensieri reconditi e sottintesi o palesi quando avvengono stupri compiuti da italiani, basta guardare i commenti sotto qualsiasi notizia di stupro per trovare di questi pensieri messi per iscritto con tanto di nome e cognome, che siano uomini o donne.</div>
<div>
Non sono solo le tragedie a dirci che le donne non sono credibili, sono gli atti di tutti i giorni, sono l'attribuire il ruolo di maggior prestigio, tra uomo e donna, sempre all'uomo nonostante segnali contrari, sono lo stringere la mano prima agli uomini in un incontro formale, il considerare come valide prima le idee maschili anche quando ad avere più esperienza è una donna, sono il <a href="https://www.ilpost.it/2016/11/21/mansplaining/" target="_blank">mansplaining</a>, le battute sul guidare, sulla capacità di capire qualsiasi cosa che non siano vestiti e scarpe e così via.</div>
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La violenza sarebbe evitabile o quantomeno arginabile se chi è intorno alle donne e ai loro figli che si sentono in pericolo le prendesse davvero sul serio anche quando dall'altra parte c'è un uomo che dice che non ce n'è motivo (ma tutti i segni portano a credere che invece ce ne sia eccome).</div>
MLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5261897725441419109.post-91707213757031891942018-02-28T03:19:00.003-08:002018-03-03T01:56:11.851-08:00Elezioni Italiane 4 marzo 2018<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span data-offset-key="dpaj7-0-0" style="color: #1d2129; white-space: pre-wrap;"><span data-text="true">Lo ammetto queste elezioni </span></span><span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true">mi hanno lasciato senza parole per molti giorni, tra nostalgici di un <a href="https://www.vice.com/it/article/d3894m/bufale-storiche-sul-fascismo-mussolini-pensioni-tredicesima-terremoto" target="_blank">fascismo immaginario</a>, <a href="http://www.repubblica.it/solidarieta/diritti-umani/2018/02/09/news/razzismo-188453521/" target="_blank">razzismo</a>, <a href="http://www.ilgiornale.it/news/politica/giorgia-meloni-deride-i-centri-sociali-tre-scemi-contestarmi-1497981.html" target="_blank">arroganza</a>, <a href="https://www.ilpost.it/2018/02/04/macerata-luca-traini/" target="_blank">violenza</a> e <a href="http://www.bufale.net/home/bufala-giobbe-covatta-migranti-sti-fisici/" target="_blank">fake news</a>, non sono sinceramente riuscito ad elaborare qualcosa da dire che non fosse trito, spaventato o frutto del momento. </span></span></span><br />
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<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgylkHnZWOAkmAwiXxmZBmpVOmb8CXlB_LFqseuAAnmI12xRL4F7MMFrCfk1-ebydUhGa2Rk_ITcd7xpii-lvBO5_ACDMhYFGtqbWrraHIkIew5fTHQpte3cvJToM0hufzk1-jOfwVoU6k/s1600/Istruzioni_aereo9.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><img border="0" data-original-height="188" data-original-width="570" height="209" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgylkHnZWOAkmAwiXxmZBmpVOmb8CXlB_LFqseuAAnmI12xRL4F7MMFrCfk1-ebydUhGa2Rk_ITcd7xpii-lvBO5_ACDMhYFGtqbWrraHIkIew5fTHQpte3cvJToM0hufzk1-jOfwVoU6k/s640/Istruzioni_aereo9.jpg" width="640" /></span></a></div>
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<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span></span></div>
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<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">In queste ultime settimane, ho avuto discussioni su discussioni, in particolare trovandomi a cercare di smontare le fake news nei contatti che avevo tra gli amici o esterni quando queste servivano ad argomentare un discorso politico, almeno, mi dicevo, faccio quel piccolo lavoro che anche se mi consacra a rompipalle. Perchè? Perchè magari è utile, magari anche per sbaglio uno poi ripensa a come ci si informa, nel piccolo, nel microscopico, nella goccia nell'oceano. </span></span></span></div>
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<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ma l'oceano non è in fondo un insieme di gocce?</span></span></span></div>
<div>
<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Comunque è stato a dir poco sconfortante.</span></span></span></div>
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<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">La risposta davanti alla scoperta di fake da parte di chi le aveva condivise è stata principalmente:</span></span></span></div>
<div>
<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">"Rappresenta comunque quello che penso quindi tengo il post" - e intanto aumentavano le condivisioni... oppure: "Non è vero ma potrebbe succedere".</span></span></span></div>
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<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">In entrambi i casi la risposta è no, <b>non è accettabile</b>.</span></span></span></div>
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<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Non è accettabile pubblicare contenuti falsi perchè non importa se potrebbe succedere o se quello è anche il tuo pensiero, sono falsi. Questo vuol dire che non sono successi, che senza il fatto resta solo il tuo pensiero ma che a quanto pare quel pensiero non riesce a reggersi da solo e ha bisogno di menzogne per essere trasmesso.</span></span></span><br />
<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Non è accettabile perché le bufale nascono con precisi scopi, ognuno di questi contenuti porta con sé il proprio obiettivo che il più delle volte è indignare qualcuno tramite il titolo, far cliccare sul link, far guadagnare soldi tramite la pubblicità presente sul sito e magari far aumentare un certo tipo di opinione, un tipo di opinione che ha bisogno di queste false notizie.</span></span></span></div>
<div>
<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ma le bufale, soprattutto di matrice politico/sociale, non sono tutte uguali né rappresentano tutte le idee politiche, bensì<b> ne rappresentano solo alcune,</b> ve ne sarete accorti, sono quelle più semplici, quelle di pancia, quelle che potrebbero (ma non dovrebbero) farci reagire immediatamente con un click e una condivisione, perchè appunto l'obiettivo non è altro che farle diffondere il più largamente e il più velocemente possibile. </span></span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true">Per questo<b> la bufala è pericolosa</b>, non importa che ne condividiate il pensiero alla base, se è così scrivetelo a nome vostro, prendetevi la responsabilità anche di ricevere opposizioni invece di coprirvi vigliaccamente dietro un fatto inesistente o un personaggio noto. </span></span></span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true">La bufala non solo diffonde il falso ma alimenta una modalità di pensiero che spegne la capacità di verificare e argomentare, di andare oltre la sensazione di pancia, ma sopratutto oltre quella piccola soddisfazione che dice al nostro stomaco "ecco quello che temevo allora è vero, ho ragione</span></span><span color:="" d2129="" pre-wrap="" white-space:="">."</span></span></div>
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<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><b>E lì, in quel fomento entra una politica che ti rinforza, ti dice che sì hai proprio ragione, che è proprio così semplice, che chi è dissidente è un rompicoglioni, che all'ingiustizia non ci sono argomenti e tu, che ti senti trattato ingiustamente, puoi non averne. </b>Perchè la gente (chi è la gente poi?) è stanca, e allora si sa che da stanchi si pensa poco e male.</span></span></span></div>
<div>
<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" s="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgr6V89hBvHMrG-3RpvzLM11WseRKVmjmsWY1M3PVCTs_qZlJKvq1LMntvSx6ksPiOctsG8Z-Efgz2QrdnWhdV0AElwohnYvn8BeN5dxzv8VNq3eAmTBT68MApDdfgiR1StyuH3vnsA7nI/s1600/Istruzioni_aereo11.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><img border="0" data-original-height="231" data-original-width="564" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgr6V89hBvHMrG-3RpvzLM11WseRKVmjmsWY1M3PVCTs_qZlJKvq1LMntvSx6ksPiOctsG8Z-Efgz2QrdnWhdV0AElwohnYvn8BeN5dxzv8VNq3eAmTBT68MApDdfgiR1StyuH3vnsA7nI/s1600/Istruzioni_aereo11.jpg" /></span></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ecco <b>di questi due processi, le bufale e il rinforzo all'insoddisfazione a scapito di argomenti, non bisogna fidarsi</b>, mai. </span></span></span><br />
<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">No no proprio mai, qualsiasi sia il partito, la fazione o il nome.</span></span></span></div>
<div>
<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Perchè realtà e politica non sono semplici, non lo sono mai e alla mancanza di argomenti non ci sono giustificazioni, alla menzogna non ci sono giustificazioni, ce lo siamo dimenticati a forza di essere rinforzati ma è ancora così. </span></span></span></div>
<div>
<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Chi vi semplifica la realtà in questo modo vi sta mentendo, so quanto il <b>nostro</b> cervello avrebbe bisogno di rilassarsi godersi i sentimenti, anche negativi e smetterla per un po' di controllarli e tenerli a bada, smettere di pensare e dover trovare sempre argomenti validi per sostenerli, chiudere sé stessi in principi, dover distinguere tra salienza e tendenza reale, la verifica delle notizie. So quanto sia difficile dare torto a sé stessi soprattutto quando le cose non vanno bene, è dura, è una fatica colossale, mentre è davvero bello poter semplificare, comprendere finalmente qualcosa, sperare in una soluzione semplice, incolpare qualcuno e riversarci sopra tutte le proprie frustrazioni, è molto più facile ed è anche una gran soddisfazione, però è sbagliato lo stesso, le cose andranno solo peggio. Non viviamo in una società fatta di intuito e reazioni a pelle perchè, anche se a tutti piacerebbe essere speciali, così speciali da azzeccare la reazione giusta e la verità al primo colpo, questo è quantomeno improbabile (<b>no voi non siete l'eccezione e nemmeno io</b>) se non impossibile quando si parla di tematiche a variabili multiple come la politica, la società e la migrazione.</span></span></span></div>
<div>
<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ma almeno due cose si possono fare, soprattutto in vista di queste elezioni politiche, in vista del 4 marzo 2018: accettare il dubbio come elemento giusto, e accettare che la società e la politica non sono semplici, ma complesse.</span></span></span></div>
<div>
<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhv16t5QdkQAJyCfDsNLvzF9wpvZtT9nFmIhHGBpqndvXiifLXymL0nouFQc2a_r8I-PLo8ul26BNTU7sgmA5nSYipJLsuOgmFaPAHFfQHG-6aQC6HX75xEguhsQEt222pKmfJ4U4NLDVI/s1600/Istruzioni_aereo16.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><img border="0" data-original-height="231" data-original-width="524" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhv16t5QdkQAJyCfDsNLvzF9wpvZtT9nFmIhHGBpqndvXiifLXymL0nouFQc2a_r8I-PLo8ul26BNTU7sgmA5nSYipJLsuOgmFaPAHFfQHG-6aQC6HX75xEguhsQEt222pKmfJ4U4NLDVI/s1600/Istruzioni_aereo16.jpg" /></span></a></div>
<div>
<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span></span></div>
<div>
<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><b>Dubbio</b></span></span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true">Lo so che il dubbio ci fa sentire deboli, ma il dubbio davanti al nuovo è normale, badate non la diffidenza ma il dubbio. Dubbio vuol dire sapere di non avere tutti gli strumenti per avere in tasca la verità assoluta, significa non accettare a priori qualcosa che sembra giusto e alimenta i nostri sentimenti peggiori, quelli che ci fanno bruciare un po' il diaframma, ci danno quella scossa di energia e il sangue al cervello. </span></span></span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true">Mettete il dubbio prima di ogni azione quando qualcuno vi promette un io sopra tutti, o vi indigna, o vi semplifica la realtà con soluzioni banali e semplici a temi complessi. </span></span><span color:="" d2129="" pre-wrap="" white-space:="">Ma soprattutto <b>ponetevi il dubbio quando qualcuno vi da ragione</b>, perchè dar ragione è il modo migliore per prendere dalla propria parte qualcuno, che sia un media o un politico, mettete in dubbio, informatevi da fonti attendibili (</span><a href="http://www.bufale.net/home/the-black-list-la-lista-nera-del-web/" pre-wrap="" target="_blank" white-space:="">molte non lo sono</a><span color:="" d2129="" pre-wrap="" white-space:="">).</span></span></div>
<div>
<span color:="" d2129="" pre-wrap="" white-space:=""><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Bisogna prendersi la responsabilità di ciò che si dice, di ciò che si diffonde, ma anche di ciò in cui si crede. N</span></span><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">on importa se state pensando esattamente quello che viene detto tramite una notizia falsa (davvero non vi viene nessun dubbio sul fatto che a questo pensiero serva una notizia falsa per essere accettato e diffuso?), se pensate qualcosa ditelo voi, un vostro pensiero è una vostra responsabilità, altrimenti forse quel pensiero che condividete ma non dite non è tanto accettabile; se non siete in grado di portarlo avanti in prima persona e senza artifizi ponetevi dei dubbi, ci hanno fatto credere di essere stanchi e di poterci comportare come dei bambini che sbraitano e tirano oggetti e invece <b>siamo abbastanza forti da sostenere l'incertezza del nostro pensiero, affrontiamolo</b>.</span></div>
<div>
<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ebbene sì è una responsabilità singola, non importa quanto ci vadano male le cose, è una responsabilità verso sé stessi e gli altri e i posteri, non siamo soli, non c'è scampo per fortuna.</span></span></span></div>
<div>
<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span></span></div>
<div>
<span style="color: #1d2129; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span pre-wrap="" white-space:=""><b>Accettare la complessità</b></span></span></div>
<div>
<span style="color: #1d2129; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="white-space: pre-wrap;">La realtà è complessa, punto, non piace a nessuno. Le tasse che aumentano non sono proporzionali alla migrazione, il vaccino non esiste solo in funzione di aziende cattive, l'euro non è solo una moneta da adottare o meno ma un insieme di trattati codipendenti e così via. Fa paura? </span></span></div>
<div>
<span style="color: #1d2129; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="white-space: pre-wrap;">Un po', per questo però c'è un rimedio, ed è<b> <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Etica" target="_blank">l'etica</a></b>. </span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span color:="">L'etica è sia un insieme di </span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Norma_(filosofia)" style="background: none rgb(255, 255, 255); color: #0b0080; text-decoration-line: none;" title="Norma (filosofia)">norme</a><span color:=""> e di </span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Bene_(filosofia)" style="background: none rgb(255, 255, 255); color: #0b0080; text-decoration-line: none;" title="Bene (filosofia)">valori</a><span color:=""> che regolano il comportamento dell'uomo in relazione agli altri sia un criterio che permette all'uomo di giudicare i comportamenti, propri e altrui, rispetto al bene e al male; è differente dalla morale perchè l'etica ragiona sulle motivazioni che portano ai principi etici, la morale è in qualche modo un risultato di questo ragionamento. </span></span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span color:="">L'ho semplificata molto.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="color: #222222;">Certo tanti potrebbero pensare che è un ragionamento buonista, ma sinceramente non mi interessa discuterne più, se tutti fossimo <b>"<a href="https://www.ilpost.it/giacomopapi/2017/02/27/la-parola-buonismo/" target="_blank">buonisti</a>"</b> termine promulgato da chi voleva alimentare la vostra pancia e prendersi il vostro voto con un discorso semplice in cambio della vostra rabbia cieca e della vostra stanchezza, in realtà il mondo sarebbe un paese migliore per tutti. Sarebbe veramente meglio infatti se le persone invece di cercare di non rischiare di dare via la propria bontà per errore e centellinarla su un ragionamento di costi - benefici, fossero sempre "buone", immaginate se la vostra vita fosse piena di buonisti che invece di approfittarsi della vostra debolezza, invece di intascarsi dei soldi che non gli sono dovuti, invece di non pagarvi gli straordinari perchè non gli conviene, non richiamarvi perchè è una gentilezza inutile, invece di calcolarsi quanto gli conviene essere d'aiuto, pensate quanto sarebbe meglio se fossero tutti dei poveri buonisti. </span><span color:=""> </span></span></div>
<div>
<span color:=""><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">La parola buonismo usata come è allo stato attuale, <a href="https://www.amnesty.it/barometro-odio/" target="_blank">è un modo per <b>giustificare il proprio diventare carnefici</b>, è il giustificare il proprio odio, trovargli uno spazio forzato dove non dovrebbe averne</a>, in una società che in quanto democrazia basata su principi specifici</span></span></div>
<div>
<span color:=""><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ma è qui l'errore, ed è qui anche la morale, l'odio sui deboli non si può proprio giustificare, si può ribaltare il dizionario mille volte, inserire neologismi, ma non si può fare, non si può giustificare l'odio generalizzato, nessuno, nemmeno se accusa gli altri di buonismo, nemmeno se è stanco da non stare in piedi si può sentire in diritto di essere un carnefice, e non importa quanto vi sentiate frustrati dal mondo, <b>se diventate carnefici lo siete e basta, non c'è argomento che tenga</b>, se propagate odio, quello continuerà a circolare anche senza il vostro controllo, avrà forme imprevedibili e socialmente ne siete responsabili.. </span></span><br />
<span color:=""><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeN2Mvcs7y5kIqBG4jbcH4B12u2bUdatAVvUb2-juhcbYkxJnnCE_ZOBQnb0YrVa8DYaQbYJMpgidW5eC-f-VXyWu7sJd4dnjqYdW2IN2Ftr1qsUS9byoOrgE_H5gdDv36pKo0PSnZzmM/s1600/Istruzioni_aereo14.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><img border="0" data-original-height="208" data-original-width="522" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeN2Mvcs7y5kIqBG4jbcH4B12u2bUdatAVvUb2-juhcbYkxJnnCE_ZOBQnb0YrVa8DYaQbYJMpgidW5eC-f-VXyWu7sJd4dnjqYdW2IN2Ftr1qsUS9byoOrgE_H5gdDv36pKo0PSnZzmM/s1600/Istruzioni_aereo14.jpg" /></span></a></div>
<div>
<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span></span></div>
<div>
<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Quello che sta avvenendo in Italia, tra falsità, salienza, fomento e rinforzo, incompetenza e confusione è quello che è già successo in Germania prima della seconda guerra mondiale, no non il nazismo con le sue divise e i suoi stemmi (per quanto ci siano tanti simpatizzanti), qualcosa di più subdolo, quell'impalpabile che sta facendo rizzare i capelli al mondo sulle elezioni italiane al punto da dover parlare nuovamente di <b>antifascismo come elemento necessario e non solo <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Apologia_del_fascismo" target="_blank">alla base della Costituzione</a> Italiana</b>, qualcosa che ancora fa vergognare i tedeschi e non è un uomo coi baffetti ma è la caduta morale della popolazione. </span></span></span></div>
<div>
<span color:="" d2129="" data-offset-key="dpaj7-2-0" pre-wrap="" white-space:=""><span data-text="true"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Quello è il macigno che ha cambiato la storia dell'Europa, <b>non un uomo, non i simboli ma la caduta morale del popolo</b>, di chi era pronto a sostenere qualsiasi affermazione gli promettesse di semplificare la realtà a prescindere, qualsiasi partito sostenesse di migliorare la vita a prescindere da chi ne avesse pagato le conseguenze, a prescindere da quali fossero le conseguenze.</span></span></span></div>
<div>
<span style="color: #1d2129; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span pre-wrap="" white-space:="">E' quel <b>a prescindere</b> che è una caduta morale, quel pensiero per cui in nome del sentirsi calpestati dalla vita, dai politici, dal capo, dalla donna o dall'uomo che ci hanno lasciato, dalle tasse, ci si sente in diritto di calpestare qualcun altro o negargli diritti fondamentali. </span></span></div>
<div>
<span style="color: #1d2129; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span pre-wrap="" white-space:="">Quello è sbagliato, punto. Pensare che in Italia, si possa sparare per tre ore a chi ha la pelle nera perchè "la gente è stanca", <b>quello è un sonoro a prescindere che dovrebbe farvi venire i brividi persino se un po', in fondo all'anima, qualcosa spinge per dire che la gente è davvero stanca in fondo</b>. Si può essere stanchi ma non c'è giustificazione nello sparare ad innocenti, non ce n'è nemmeno ad odiare degli innocenti, o a chi ha bisogno e con quel bisogno concorre con noi ai nostri bisogni. </span></span></div>
<div>
<span style="color: #1d2129; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span pre-wrap="" white-space:=""><b>Sembra assurdo doverlo scrivere nel 2018 ma nessuna stanchezza può giustificare violenza, odio e privazione, niente giustifica i carnefici</b>. </span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="color: #1d2129;"><span pre-wrap="" white-space:=""><b>L'</b></span></span><span color:="" d2129="" pre-wrap="" white-space:=""><b>io sopra tutti in una società è una bufala,</b> è la più grande bufala che vi possano raccontare, l'io sopra tutti esiste solo in dittatura e fidatevi quell'io non siete voi e nemmeno io, dittatura è uno su tutti gli altri, 1 su 60 milioni, non è una grande probabilità che quell'io siate voi o io. </span></span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span color:="" d2129="" pre-wrap="" white-space:="">A queste elezioni 2018 allora andateci sapendo che non importa quanto siate stanchi, la realtà è complessa e l'opinione deve essere basata su argomenti solidi, qualsiasi siano, devono essere veri, sensati e dimostrabili, perchè l'opinione è una responsabilità.</span></span></div>
<div>
<span color:="" d2129="" pre-wrap="" white-space:=""><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSXPkkxKPsb-_LFIGwZ1kgtvI1-5362LrTpp1Dz9SRmhlpK5BnDkZGmAfv0ug6moWDUH4_EM-d-L7oGJJkWfKrtEmo74ZtDktszBMhdmxj4qzXjDmRh6YZSCJ3wnDSdgxT5M4FYDqy8Qc/s1600/Istruzioni_aereo_13.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><img border="0" data-original-height="325" data-original-width="451" height="287" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSXPkkxKPsb-_LFIGwZ1kgtvI1-5362LrTpp1Dz9SRmhlpK5BnDkZGmAfv0ug6moWDUH4_EM-d-L7oGJJkWfKrtEmo74ZtDktszBMhdmxj4qzXjDmRh6YZSCJ3wnDSdgxT5M4FYDqy8Qc/s400/Istruzioni_aereo_13.jpg" width="400" /></span></a></div>
<div>
<span color:="" d2129="" pre-wrap="" white-space:=""><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Sdrammatizzando (ma nemmeno molto) l discorso più sensato e drammaticamente lucido sulle elezioni italiane (o quantomeno con il miglior connubio godibilità/senso) è <a href="http://www.lastampa.it/2018/02/27/multimedia/italia/politica/ecco-come-questo-comico-descrive-agli-americani-le-elezioni-italiane-PBB9SR3ZViHhlBdfVbSglK/pagina.html" target="_blank">stato quello di John Oliver</a>, che è un comico britannico, e che con argomentazioni valide ha definito Berlusconi tragicomico, Di Maio incompetente, Renzi fallimentare e Salvini velenoso e tossico e ha puntato lo sguardo europeo sulle preoccupanti elezioni del nostro paese.</span></span><br />
<span color:="" d2129="" pre-wrap="" white-space:=""><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Guardarlo accettando che molto probabilmente non ha tutti i torti, potrebbe essere un buono modo di rivedere queste elezioni e i suoi terrificanti candidati, ricordandosi che questi nomi non sono le uniche opzioni.</span></span></div>
MLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5261897725441419109.post-25057503174686688102017-12-06T06:36:00.003-08:002017-12-08T11:30:33.493-08:00Capire la gentilezza e le sue deformità<div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEoQAwRHaCY2tS9jxHuHMLee_E3l8MbP4QG39ktwUVF0mlZU5uNw94NEH2pkxWoK3f42l4KQYpTyqqVN8egtgkRuRpqTqwltWGqPD-TkPQCEtfPv3EWH4smd4Qh32wQ772MthcOsguBZo/s1600/be273933ebf1adfd2c51c3bc2b2d80f9.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="750" data-original-width="495" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEoQAwRHaCY2tS9jxHuHMLee_E3l8MbP4QG39ktwUVF0mlZU5uNw94NEH2pkxWoK3f42l4KQYpTyqqVN8egtgkRuRpqTqwltWGqPD-TkPQCEtfPv3EWH4smd4Qh32wQ772MthcOsguBZo/s640/be273933ebf1adfd2c51c3bc2b2d80f9.jpg" width="420" /></a>Oggi parliamo <b>della gentilezza</b>.</div>
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</div>
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Innanzitutto cos'è la gentilezza? </div>
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<br />
Dalla Treccani:</div>
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<span class="lemma" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px; font-weight: bold;"><span style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;"><br /></span></span>
<span class="lemma" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px; font-weight: bold;"><span style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">gentilézza</span></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"> s. f. [der. di </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">gentile</em></span><span style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 16.5px; line-height: 0; position: relative; top: -0.5em; vertical-align: baseline;">1</span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;">]. – </span></div>
<div>
<span class="accezione" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><span style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box; font-weight: 600;">1.</span></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"> ant. Nobiltà, sia ereditaria sia (secondo l’interpretazione degli stilnovisti) acquisita con l’esercizio della virtù e con l’elevatezza dei sentimenti: </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">prende amore in g</em></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;">. </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">loco</em></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"> (Guinizzelli). </span></div>
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<span class="accezione" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><span style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box; font-weight: 600;">2.</span></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"> </span><span class="sottoaccezione" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><span style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box; font-weight: 600;">a.</span></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"> La qualità propria di chi è gentile, nei varî sign. dell’aggettivo: </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">g</em></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;">. </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">d’aspetto</em></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;">, </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">g</em></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;">. </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">di modi</em></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;">; e in senso morale: </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">g</em></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;">. </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">d’animo</em></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;">, </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">di costumi</em></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;">, </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">di sentimenti</em></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;">. Più com., amabilità, garbo, cortesia nel trattare con altri: </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">persona di squisita g</em></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;">.; </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">la sua innata g</em></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;">.; </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">è di una g</em></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;">. </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">rara</em></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;">, </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">incomparabile</em></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;">; </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">per g</em></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;">., formula di cortesia nel chiedere un favore, un’informazione e sim. </span></div>
<div>
<span class="sottoaccezione" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><span style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box; font-weight: 600;">b.</span></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"> Atto, espressione, modi gentili: </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">fare una g</em></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;">., </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">usare molte g</em></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;">., </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">colmare di gentilezze</em></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;">; </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">gli disse delle g</em></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;">.; </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">trattare</em></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;">, </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">accogliere con gran gentilezza</em></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;">. Spesso iron.: </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">fammi la g</em></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;">. </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">di levarti dai piedi</em></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;">; </span><span class="testo_corsivo" style="background-color: #faf9f6; box-sizing: border-box; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;"><em style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">m’ha dato tutti questi epiteti e m’ha detto altre simili g</em></span><span style="background-color: #faf9f6; color: #3e3f3e; font-family: "crimson text" , "garamond" , "times new roman" , serif; font-size: 22px;">. (cioè insolenze, impertinenze).</span></div>
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<b>Ma la gentilezza è prima di tutto uno strumento per aprire e gestire un canale di relazione e comunicazione con l'Altro, soprattutto con l'estraneo o il conoscente, perchè la gentilezza si compone al contempo di distanza e amabilità.</b></div>
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All'interno di una società delle comunicazioni multiple, strutturare un comportamento di relazione sulla gentilezza può essere qualcosa di sottovalutato ma assolutamente rivoluzionario.<br />
Le comunicazioni che creiamo sono estremamente differenziate tra loro, sia per modalità, ovvero possono essere fisiche con presenza e linguaggio non verbale, solo verbali, scritte o per immagini.<br />
Ma sono anche differenziate nel tempo, da quelle a tempo zero come una conversazione telefonica o in presenza a quelle dilazionate, come le mail, i messaggi vocali di whatsapp.<br />
Infine cambiano anche in base all'interlocutore, una telefonata è diversa da una mail di gruppo, da un post sui social network e infine dai commenti ad un post.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-uPN-Hj2nUtEBBaz5xKu_zcYONUZyyyzkfmRZW2rjxRvTdbk8F5NOvd-eklJP7OW1YwYiGEtyL88lNnmXbRWQVM1UGxs5WKH1HY9W5WSKd6dcx6YlnoAOiAy45Ki5AK5U7XmOSbk6_t0/s1600/3d5a77f547ebe73b58eec79b4f5de566.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="284" data-original-width="400" height="454" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-uPN-Hj2nUtEBBaz5xKu_zcYONUZyyyzkfmRZW2rjxRvTdbk8F5NOvd-eklJP7OW1YwYiGEtyL88lNnmXbRWQVM1UGxs5WKH1HY9W5WSKd6dcx6YlnoAOiAy45Ki5AK5U7XmOSbk6_t0/s640/3d5a77f547ebe73b58eec79b4f5de566.jpg" width="640" /></a></div>
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Nei rapporti commerciali, la gentilezza è la chiave per una transazione vincente, sono gentili infatti, i lavoratori dei call center, sono gentili i commessi, sono gentili i rapporti formali via mail tra i diversi uffici (almeno all'inizio o nella formula commerciale della mail).<br />
Ma la gentilezza non solo stabilisce un approccio, è infatti anche un chiaro strumento per stabilire la disparità di potere, infatti il commesso è tenuto ad essere gentile, il cliente no, e anche quando non lo è, può comunque continuare a pretendere gentilezza dal commesso.<br />
Il capo di un'azienda merita gentilezza e rispetto ma non è tenuto a restituire lo stesso tipo di relazione e più il dipendente è in una posizione di debolezza, meno saranno le conseguenze per il capo.<br />
La gentilezza viene quindi distorta in quanto resa coatta in una relazione e una comunicazione dove non c'è una risposta reciproca, è<b> quindi strumento di relazione, ma come espressione di potere.</b><br />
<b><br /></b>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVyypw9d6yDDLHFSw6odvwVUsLzNLA3-I3Q7trNk1hxkRhBUn1b9HSWhdNiQQeW-A6tp-dX_ZCxPGG9IacwyOfPmjMhD7e7PsrkyQgU7NczH7cM0XByfw4TC_TrPIahjt_6OolEkCjqdo/s1600/ff26c174d5c328a18afe1d81b01ba618.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="903" data-original-width="564" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVyypw9d6yDDLHFSw6odvwVUsLzNLA3-I3Q7trNk1hxkRhBUn1b9HSWhdNiQQeW-A6tp-dX_ZCxPGG9IacwyOfPmjMhD7e7PsrkyQgU7NczH7cM0XByfw4TC_TrPIahjt_6OolEkCjqdo/s640/ff26c174d5c328a18afe1d81b01ba618.jpg" width="398" /></a></div>
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La gentilezza con cui veniamo a contatto più spesso, quella commerciale, è quella invece che ha un secondo fine, un obiettivo da ottenere, a differenza di quella come forma di ricatto come nel caso dei rapporti lavorativi fortemente impari questa è una forma di manipolazione come nel caso di una proposta di vendita<br />
Possiamo quindi già stabilire due forme di deformazione di utilizzo:<br />
<br />
<ul>
<li> è ricatto quando la non gentilezza comporta una sanzione, (perdita del lavoro) </li>
<li>è manipolazione quando la sua assenza non comporta uno specifico vantaggio</li>
</ul>
<b>Nella sua massima espressione di devianza, la gentilezza è utilizzata per compiere un danno, abbassando le difese dell'Altro, è il caso dei truffatori, e dei bugiardi</b>.</div>
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<br />
Questo succede perchè <b>la gentilezza è potente, </b><b>è in grado di abbassare le difese e farci acquistare più volentieri, fidare più facilmente, esattamente come la bellezza, la gentilezza è in grado di farci sentire al sicuro, di farci stare bene.</b></div>
<div>
Se la gentilezza di ricatto, usata da chi è in posizione di debolezza è uno strumento per non ottenere una sanzione, e la troviamo dove vi è una gerarchia netta e quindi in pochi, chiari rapporti, la gentilezza di manipolazione, che potremmo chiamare commerciale, è presente intorno a noi polverizzata in moltissimi ambiti e comunicazioni. Ha infatti talmente tanto pervaso il nostro habitat in un modo perverso da aver generalizzato le sue componenti a tutto il concetto di gentilezza rendendola sospetta.<br />
<b>Si tratta di una gentilezza impastata e confusa con il marketing che, essendo utilizzata per ottenere qualcosa in cambio, rende il soggetto ricevente, l'Altro, un bersaglio (letteralmente un target) e quindi in situazione di debolezza, perchè deve costantemente proteggersi dall'abbassare la propria difesa con il rischio di effettuare azioni che non avrebbe voluto compiere (come un acquisto non programmato che punta sul piacere ma rischia di essere un problema economico)</b>.<br />
Chi riceve costantemente questa forma di debolezza, per proteggersi deve sistematicamente porre una minore fiducia nei rapporti.</div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBLbrMBHErBxGrGeAETjVN33b8wDvON6p4HV2-UsguSe84lE8oDtluAbepnJidCpz9WZBP7WO4oL0LxqjmnGr_kGfHwYQVWtwZTKjAjHFbqDvNcJaSIiDmyY0-3GXO1NXOyB1kfZPpGYE/s1600/fd11b9973ad4cf28efe4d258da855af1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="695" data-original-width="543" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBLbrMBHErBxGrGeAETjVN33b8wDvON6p4HV2-UsguSe84lE8oDtluAbepnJidCpz9WZBP7WO4oL0LxqjmnGr_kGfHwYQVWtwZTKjAjHFbqDvNcJaSIiDmyY0-3GXO1NXOyB1kfZPpGYE/s640/fd11b9973ad4cf28efe4d258da855af1.jpg" width="500" /></a><b>Svalutando una modalità di relazione così importante come la gentilezza, due diventano le conseguenze più evidenti:</b></div>
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<ol>
<li>la prima è che <b>ora chi parla e scrive in modo ironico, acido, aggressivo, visibilmente offensivo, finisce con l'essere associato all'onestà</b>, in quanto privo di quel codice di comportamento che noi abbiamo imparato ad associare alla truffa, alla menzogna e al secondo fine. Di conseguenza la gentilezza può essere associata all'essere stupidi, alla fiducia malriposta, è lo stesso modus operandi con cui si è arrivati all'abuso del termine <b>"buonismo", che da modalità fallace di interazione con gli avversari è diventato associabile a qualsiasi azione o comportamento che richieda un sacrificio di risorse senza ottenere in cambio un vantaggio</b>. Il problema non è l'atto quindi, ma il cedimento di risorse, che viene dissociato dal motivo per cui lo si compie, ma associato allo spreco e alla fiducia malriposta in chi lo riceverà.</li>
<li>la seconda è che quella gentilezza manipolatoria che è tipicamente commerciale, non si è solo fermata ad una cortese formalità, ma si è evoluta e <b>si sta evolvendo sempre più in una forma che non è più solo di gentilezza e quindi di distanza ma inizia ad assumere la forma amicale, confidenziale, e ora abbiamo account social di aziende che "parlano" come se fossero i nostri migliori amici</b>, ma più gentili, mutando ulteriormente la gentilezza come strumento comunicativo in intimità, quindi meno formale, più diretta ma sempre amabile.</li>
</ol>
</div>
<div>
<b>La gentilezza, quella vera, è quella senza secondi fini</b>, se non quello di sentirsi bene per aver fatto sentir bene qualcun altro, un piccolo egoismo che possiamo davvero permetterci.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDZEpPFngsGqhpb3-fMmbz7Kfys5Z8E6ve-dAKbx_YZ3_fWaJTLn9oSwRqOwoj4TcFbWvDmDSxGjAoCCIdqMemNfyi2Ci5rzlUWr5vVFNIXdzKkH08DeJknuhxYCubmBMOblVHnI0I6ro/s1600/6a76476bb8a13d1d60a31309993169a8.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="501" data-original-width="511" height="391" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDZEpPFngsGqhpb3-fMmbz7Kfys5Z8E6ve-dAKbx_YZ3_fWaJTLn9oSwRqOwoj4TcFbWvDmDSxGjAoCCIdqMemNfyi2Ci5rzlUWr5vVFNIXdzKkH08DeJknuhxYCubmBMOblVHnI0I6ro/s400/6a76476bb8a13d1d60a31309993169a8.jpg" width="400" /></a></div>
La gentilezza è quell'atto che non solo stabilisce una relazione di rispetto e richiede lo stesso trattamento ma può generare anche gratitudine, un altro sentimento molto difficile ed estremamente potente che nasce appunto da un primo gesto di dono, spontaneo, gratuito e apparentemente immotivato. Può essere il far sedere una persona sull'autobus perchè è anziana ma anche per un motivo meno legato all'obbligo sociale, può essere far sedere una persona che è visibilmente molto più stanca di noi.</div>
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<b>Allora la gentilezza, è anche dono e in una forma spontanea di questo tipo, matura anche un'altra componente che è prettamente di natura sociale oltre alla distanza e all'amabilità, quella dell'attenzione.</b></div>
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Attenzione a chi abbiamo di fronte, alle dinamiche che lo coinvolgono, ai sentimenti e alla situazione di chi è al di fuori di noi e del nostro mondo e del nostro punto di vista, dei nostri problemi e delle nostre gratificazioni, della nostra sensibilità.</div>
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Come si forma la concezione di gentilezza? Fin da piccoli siamo stati abituati alla gentilezza nei confronti di tutti ma in particolare <b>di chi poteva esercitare un potere su di noi, come strumento di protezione</b>, le maestre, gli adulti estranei, ma anche <b>come forma di rispetto e cura</b> come la gentilezza verso un bambino con problemi familiari o le persone più anziane.<br />
<b>La seconda è la modalità che include l'attenzione, ma la prima è la gentilezza come merce di scambio per non rischiare di ottenere qualcosa di spiacevole.</b><br />
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La funzione della gentilezza è chiaramente qualcosa di molteplice e per non confondersi bisogna ricordare che ha comunque <b>una funzione primaria che è quella di aprire un canale di relazione e comunicazione che parta con un piede giusto, diventa molto meno faticoso e molto più semplice sopravvivere alle dinamiche tortuose e sofferenti della gentilezza</b>, se si tiene a mente questo concetto, anche perchè permette di mantenere un rispetto non soltanto per l'Altro, verso cui stiamo aprendo quel canale, ma anche per noi stessi, se la risposta è aggressiva, sgarbata, o offensiva, la gentilezza non ha più senso e allora sappiamo che è qualcosaltro.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjperDKjXQrvLhNQoB_RTqitX9YtkEigUHQGq8B8Zkp6Q9bB_jY3FEogmEzTkpFIbP8QzuBj2EiHhzHP8kzLClbZE8NId8jpv80Egoy3ewH3ze6NE9g56N093JSv29rAXNnwqGuGORoye0/s1600/f73128b834ffa146d04f96c548cc4c99.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="700" data-original-width="457" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjperDKjXQrvLhNQoB_RTqitX9YtkEigUHQGq8B8Zkp6Q9bB_jY3FEogmEzTkpFIbP8QzuBj2EiHhzHP8kzLClbZE8NId8jpv80Egoy3ewH3ze6NE9g56N093JSv29rAXNnwqGuGORoye0/s1600/f73128b834ffa146d04f96c548cc4c99.jpg" /></a></div>
<b>Capire questo concetto ci permette anche di smascherare le tattiche di comunicazione volte a manipolarci, farci indignare, farci acquistare, la gentilezza non ha un secondo fine, in risposta a un comportamento sgarbato e protratta rischia di essere una forzatura manipolatoria o una disparità di potere, e quando non è il primo modo per aprire un dialogo, chiediamoci perchè.</b><br />
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La gentilezza permette di creare spazi di discussione reale, non basati sul codice di linguaggio ma sul contenuto perchè <b>stabilisce una base di rispetto reciproca da cui partire</b>, consente di trarre gratificazione dalla felicità altrui, e soprattutto di ridurre la distanza tra forza e debolezza, perchè diciamocelo, <b>essere deboli, malati, stanchi, vecchi, immigrati, stressati, usurpati, sfruttati, tocca a tutti in un momento o l'altro, per questo conviene creare circuiti virtuosi in ogni possibile occasione in cui si è i forti.</b></div>
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MLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5261897725441419109.post-65162872912527867342017-07-21T07:00:00.002-07:002017-07-24T05:46:57.759-07:00Imbarazzismi di genere negli spot - Scivoloni o finestre sul tema? Quando parliamo di pubblicità, il tema sessismo fa subito capolino, oggi parliamo di trattamento di donne negli spot e non solo, partiamo da un'analisi dei ruoli tipici per arrivare a quelli che sono quei momenti di seccante imbarazzo, quegli scivoloni poco piacevoli di quando una pubblicità viene vista come sessista, si scatena il web e l'azienda deve fare le solite scuse e una poderosa marcia indietro.<br />
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Ma partiamo dai ruoli delle donne in pubblicità, versione 2.0, quali sono? (non li analizzeremo tutti, ma quelli più dannosi)</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlYMOKTMOQIhMtd3OeNtOe4iruw64lI934lThuOAEh1NTgGtn5LiTRKN-ems0rzPIc19u0tEkk4SsjPTC4mbs9Sx6FlASwVVQ2riBvIbMVc9Iryg6WLSXIErNOGXnGkAlRrYgbB4ggMhc/s1600/art-illustration-painting-woman-Favim.com-266220.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="418" data-original-width="565" height="472" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlYMOKTMOQIhMtd3OeNtOe4iruw64lI934lThuOAEh1NTgGtn5LiTRKN-ems0rzPIc19u0tEkk4SsjPTC4mbs9Sx6FlASwVVQ2riBvIbMVc9Iryg6WLSXIErNOGXnGkAlRrYgbB4ggMhc/s640/art-illustration-painting-woman-Favim.com-266220.jpg" width="640" /></a></div>
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<b>La mamma </b>è senz'altro il primo archetipo, la mamma è divisa in due grandi filoni, uno è la mamma focolare della casa, ormai piuttosto fuori moda e poco presente, l'altro, più moderno è la mamma iperattiva e tonica, più plasmata sui ritmi moderni. Si caratterizza per essere particolarmente giovane, molto in forma e con un abbigliamento neutro, non sessualizzato, scarpe comode, jeans/pantaloni, camicia/maglia poco scollata e preferibilmente a maniche lunghe, i capelli sono "sotto controllo", in un velo virtuale, ovvero non si muovono, non sono ondosi, non sono scomposti ma vanno dal corto al molto riccio al molto liscio o fermati. La mamma iperattiva è raccontata come la responsabile della casa, dei figli e dell'igiene, infatti è normalmente il testimonial di tutto ciò che riguarda la salute dei bambini, l'igiene della casa, la cura.<b> è la supermamma che lavora, ha poco tempo ma è attiva, in forma, giovane e furba, ce la fa grazie ai prodotti venduti. </b>L'esempio più evidente è quello della <b><a href="https://www.youtube.com/watch?v=1i1AWXudkZM" target="_blank">pubblicità della Lysoform.</a></b></div>
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<b>La donna oggetto</b>, non ci giro tanto intorno, questo tipo di testimonial è presente in vari modi più o meno espliciti per essere l'oggetto del desiderio dello spettatore o del protagonista dello spot. A volte viene utilizzata una testimonial famosa, per essere più accettabile, infatti possiamo evidenziare che la pubblicità con esplicito desiderio sessuale come incarnazione di prodotto è sempre più difficile da far passare senza critiche, il testimonial, in quanto già incarnazione vivente di sessualità riesce a evitare lo scivolone, e in effetti assistiamo a un aumento dell'uso dei testimonial di fama, in controtendenza rispetto agli anni precedenti. Un esempio di questo tipo di caratterizzazione è la <b><a href="https://www.youtube.com/watch?v=Uvt-8mnkbzM" target="_blank">pubblicità della Schwepps</a>.</b><br />
La donna oggetto può essere la donna che si rende disponibile al protagonista facendogli compiere azioni buffe, eroiche o di miglioramento tramite i prodotti, o può essere l'implicita ricompensa allo spettatore se utilizzerà il prodotto.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuiY6co4qD1sHWWwwxVHRoZ-QQ-G6HMVk5W2zfgSG3Y6jtIIUcvT7tkbyruFhZk5iCv1OQ-8LLg-lHxw1FEl0w31bxtnhluKbAbw_mdvVA51WrhXja1UItcHfAucLU6N9Imf34uNF1VX4/s1600/e5ffe3173a33de9807496b3ec931c163--woman-illustration-titi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="360" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuiY6co4qD1sHWWwwxVHRoZ-QQ-G6HMVk5W2zfgSG3Y6jtIIUcvT7tkbyruFhZk5iCv1OQ-8LLg-lHxw1FEl0w31bxtnhluKbAbw_mdvVA51WrhXja1UItcHfAucLU6N9Imf34uNF1VX4/s640/e5ffe3173a33de9807496b3ec931c163--woman-illustration-titi.jpg" width="480" /></a></div>
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In questo caso abbiamo la cosiddetta "<b>magnifica ricompensa</b>" <b>ovvero la donna che in quanto sessualmente attraente è oggettificata come ricompensa del protagonista/spettatore per aver acquistato il prodotto </b>o per aver compiuto azioni eroiche o degne di nota. Troviamo questo esempio nello <a href="https://www.youtube.com/watch?v=uvpu9HmUPhw" target="_blank">spot Algida</a>, <b>quello del cornetto </b>che sviluppa la propria immagine già da alcuni anni su una narrazione romantica. L'ultimo spot uscito vede <b>la ragazza come apparentemente la protagonista dell'azione</b>, siamo portati a crederlo perchè è il primo personaggio che vediamo, viene seguito di più dalla camera e inquadrato spesso in primi piani, ma in realtà svolge il ruolo di contatto con il prodotto, se ci pensiamo bene infatti, la ragazza non fa assolutamente nulla tranne essere carina e portare il prodotto. Nella trama, non è che la ricompensa del protagonista che è colui che svolge azioni interessanti per arrivare al prodotto (e alla ragazza). Nella fattispecie il ragazzo, che è uno street artist, colpito dalla ragazza con il cornetto, per conquistarla modifica la propria opera e ne fa un gigantesco ritratto di lei (con il cornetto), e grazie all'azione ottiene la ragazza.</div>
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Un altro spot di esempio <a href="https://www.youtube.com/watch?v=vVJyXEBO2mQ" target="_blank"><b>è sempre Algida</b></a>, <b>qui la narrazione intorno al gelato è riferita alla socialità, all'amicizia</b>, alle follie estive, alla spensieratezza e al fare qualcosa di energico e divertente. Nello spot vediamo infatti varie sequenze di vita quotidiana e il protagonista è apertamente maschile, compie azioni, soprattutto amichevoli, <b>le ragazze sono presenti come contorno</b>, anche quando si parla di amicizia non sono <b>contemplate se non come intorno dell'azione e supporto del protagonista, ovvero guardano, stanno a fianco ma non compiono l'azione del protagonista e degli amici, sono delle insalate di plastica con il sushi, fanno colore. </b></div>
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Alla fine dello spot, arriva la magnifica ricompensa, una ragazza con in mano il gelato che balla con il protagonista.<br />
<b>Lo spot di magnifica ricompensa è molto insidioso </b>perchè appunto riesce a bypassare lo stereotipo del sessismo che si identifica di solito con la sessualità evidente, abbassa però la capacità dell'immagine femminile di compiere azioni che non siano essere carina, essere desiderabile, compiere azioni legate al romanticismo e ai rapporti con il ragazzo, supportare il ragazzo nelle sue avventure, e infine essere una ricompensa per la vita del protagonista.<br />
Ho preso l'esempio Algida perchè volenti o nolenti, <b>chi ha fatto gli spot, probabilmente senza volerlo, e senza dubbio mettendoci impegno e casting, ha presentato comunque lo stesso tipo di trama, e lo stesso tipo di caratterizzazione della donna.</b><br />
Possiamo prendere anche un altro tipo di magnifica ricompensa, ovvero la <b>ricompensa negata.</b> Il protagonista potrebbe avere il prodotto e questo gli procurerebbe l'accesso alla ragazza, ma è un protagonista perdente e quindi qualcuno (con il prodotto) gliela porta via.</div>
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La tipologia di ragazza contorno o maginifica ricompensa,<b> sono facilmente riscontrabili nelle pubblicità per giovani</b>, sono dinamiche, richiedono una trama che intrattenga e con azioni spesso creative, si riconoscono per tipo di prodotto venduto, età dei protagonisti. Hanno "protagoniste" femminili apparentemente attive, furbe, sveglie, ma che di fatto in realtà non fanno altro che essere ammiccanti, emotive e carine, la furbizia è correlata unicamente al prodotto e alla capacità di attirare.</div>
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<b>Passiamo a la <a href="https://www.youtube.com/watch?v=HRiWySgOS3A" target="_blank">Grechina</a>, un tipo di figura che è stato discusso da Lorella Zanardo, è la donna senza sessualità ma gradevole che fa da contorno e /o veicolo</b>, è il corpo piacevole da guardare per mantenere l'attenzione, lo troviamo di solito per prodotti neutri o servizi finanziari, per tutto ciò che riguarda situazioni spiacevoli, mal di denti, mal di testa, richiesta di un mutuo, ecc... è la suggeritrice o la gradevole soluzione al problema, è una rappresentazione fisica dell'azienda e del prodotto. Assomiglia al ruolo di madre in quanto a mascheramento dei caratteri sessuali, sorriso e vestiario. Un esempio è riscontrabile <b>nello spot della <a href="https://www.youtube.com/watch?v=tVr_Qlb_kvs" target="_blank">Tantum verde</a></b><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPjNrEeVqLxX6R0LbJzV31roO_N3zqsJr-Mk9Pwd49LTcIQN0o2t9ZMjz0PzMvzhwquezJyrgf7SU1VinRBUzFwhA7ZFmj0BwOY6ZyzZV3sOIQOU-f2GuFbcMX9Mt6yI7OSXBoSVZXueM/s1600/bccaa8320be7b0cb3d1474b68c73a47b--beautiful-things-pretty-things.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="458" data-original-width="458" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPjNrEeVqLxX6R0LbJzV31roO_N3zqsJr-Mk9Pwd49LTcIQN0o2t9ZMjz0PzMvzhwquezJyrgf7SU1VinRBUzFwhA7ZFmj0BwOY6ZyzZV3sOIQOU-f2GuFbcMX9Mt6yI7OSXBoSVZXueM/s400/bccaa8320be7b0cb3d1474b68c73a47b--beautiful-things-pretty-things.jpg" width="400" /></a></div>
<b><br />La ribelle è un altra tipologia femminile molto in voga, particolarmente interessante perchè si pone ad un ulteriore livello strumentale, </b>è di nuovo la donna che viene presa per ammiccare al consumatore non solo per identificarsi con il prodotto ma spesso, anche per qualificare l'immagine dell'azienda agli occhi delle donne. La ribelle viene sempre posta come l'incarnazione della ribellione agli stereotipi, cosa c'è di criticabile in questo? </div>
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<b>Il criticabile è che nuovamente un corpo (che in ogni caso non esce mai dal dogma dell'essere bello e sessualmente attraente), sempre quello della donna, viene riempito di significati (che in realtà sono per lo più legati solo ad accessori e vestiario) per parlarci di come è giusto o meglio essere donna, attraverso un personaggio che esce simbolicamente da un passato discriminatorio per vendere un prodotto, per ammiccare al consumatore, qualificando l'immagine dell'azienda</b>.<br />
Questo è solo un altro livello di oggettificazione, più amichevole rispetto alla generazione di donne che del modello pubblicitario remissivo e accondiscendente ha in realtà solo una narrazione. </div>
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La tipologia ribelle è caratterizzata per ambientazioni più moderne, lucide, vestiti apparentemente trasgressivi, trucco apparentemente trasgressivo, non va quasi mai oltre ad una diversa rappresentazione del trucco e delle pose, analizzandola possiamo vedere che in realtà non fa molto più delle colleghe, ma lo fa come un distacco dall'opinione altrui. Viene posta, proprio in mancanza di una effettiva azione o caratterizzazione oltre il look, in antitesi al modello sensuale o madre o grechina, di cui vengono esacerbate le caratteristiche che sfociano normalmente nello snobismo, stupidità, futilità, in qualche modo riconfermata come tipica della donna.<br />
E si torna al messaggio standard del "<b>non è come le altre</b>", di fatto rendendo un eccezione allo standard del mondo femminile che è noioso e futile, la ribelle e <b>giudicando in ogni caso le altre donne, sempre ben categorizzabili e leggibili in classi standard, di fatto non umane </b>ma pura narrazione semplificata. </div>
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Un esempio è lo <a href="https://www.youtube.com/watch?v=rIBBTY56OFw" target="_blank">spot dell'Opel corsa</a></div>
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Quello che diventa evidente se includiamo questo u<b>lteriore ruolo nei tanti personaggi femminili che compongono l'oggettificazione pubblicitaria, è che il corpo della donna negli spot non è mai un elemento neutro, la donna negli spot non è mai interamente una persona in quanto tale, come è invece per i ruoli maschili, ma è sempre e comunque un corpo gradevole veicolatore di messaggi e simboli molto specifici, soprattutto legati all'intero mondo femminile e non solo alla storia nello spot</b>.<br />
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Nell'ambito bambini, la questione è più semplice, i bambini, soprattutto negli spot televisivi sono accuratamente non sessualizzati, troviamo però a fasce di età diverse, diversi modi di rappresentarli.</div>
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Quando sono molto piccoli, le bambine e i bambini se non sono neutri, possono essere caratterizzati di potenzialità culturali, un emblema è lo<a href="http://www.huffingtonpost.it/2015/06/12/huggies-pubblicita-pannolini-accusata-di-sessismo_n_7568426.html" target="_blank"> spot della Huggies</a> che peraltro ha fatto molto discutere, la bambina attira il bambino, è carina, farà cose carine, il bambino ha un insieme di potenzialità culturali legate all'azione. Oltre a questo però, non abbiamo grosse distinzioni tra maschio e femmina nel mondo prescolare.</div>
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Quando si parla di bambine in età scolare invece, la questione già cambia, il ruolo della bambina è legato alla decorazione di sè e al giocare al piacere agli altri, anche se in modo non apertamente sessuale. Le pubblicità che coinvolgono bambine in età scolare presentano bambine molto accessoriate, spesso leggermente truccate, con acconciature elaborate (trecce, codini) e molti ninnoli. Nelle bambine in età scolare entriamo poi nel discorso (che non voglio ampliare troppo qui), dei prodotti proposti a loro, che includono per lo più bambole estremizzate in questo senso o prodotti volti proprio al truccarsi, vestirsi, agghindarsi, farsi belle, piacere.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXSyCF1-jdIXU4VPTY76vwqLcybiPD-3nnBs_7SrTzQ-c6Cp3FXokw4rOCRqC792RhdXNlGZVoiCqb8FGsyx69VzhjdrmoUpdXDg4I4sQnKQxE12Qf-S8Jtv8-8uy5KvzdkgvAsqzyLXk/s1600/paulabonet4.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="956" data-original-width="928" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXSyCF1-jdIXU4VPTY76vwqLcybiPD-3nnBs_7SrTzQ-c6Cp3FXokw4rOCRqC792RhdXNlGZVoiCqb8FGsyx69VzhjdrmoUpdXDg4I4sQnKQxE12Qf-S8Jtv8-8uy5KvzdkgvAsqzyLXk/s400/paulabonet4.jpg" width="387" /></a>Ovviamente in generale sui bambini troviamo <b>una maggiore varietà di ruoli</b>, salvo <a href="http://www.oliverio.eu/anna/SESSUALIZZAZIONE%20BAMBINI.htm" target="_blank">eccessi eclatanti di sessualizzazione </a> o <a href="https://www.slideshare.net/martalaudiano/adultizzazione-dei-bambini-nelle-pubblicit-di-abbigliamentopsicologia-sociale-della-comunicazioneunimib-45817094" target="_blank">in generale nelle campagne di abbigliamento che presentano frequentemente il fenomeno di adultizzazione</a>.<br />
Difficilmente troviamo pubblicità apertamente sessualizzate e molto stereotipate, proprio a causa del fatto che i bambini ancora non rientrano appieno nella categorizzazione culturale di genere.<br />
Però possiamo notare che è sempre molto <b>difficoltoso per i pubblicitari presentare ruoli diversi dall'insieme di significati legati al genere a cui i bambini appartengono. </b><br />
Se ci facciamo caso, possiamo osservare che i personaggi infantili femminili che escono apertamente dallo standard, si presentano <b>faticosi, finti, esagerati o creati appositamente per esaltare il non sessismo dell'azienda</b>.<br />
Un esempio è lo spot di <a href="https://www.youtube.com/watch?v=Zmi9jPMfO1Q" target="_blank">Lufthansa</a> dove la bambina per poter essere una bambina tecnicamente preparata, è agghindata molto (fermagli, accessori, enormi occhiali) <b>ma viene esagerata nella sua intelligenza fino ad essere la macchietta del secchione, antipatica, fredda, con un robot come pupazzo, di fatto per fare una bambina intelligente la si è dovuta stereotipare o esagerare anche in uno spot dove i toni non sono quelli del comico e non sarebbe stato affatto necessario.</b></div>
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Se prendiamo le preadolescenti / adolescenti, lì il discorso diventa molto piatto, se escludiamo il grande bacino delle pubblicità con i giovani come il futuro (dove rientrano indiscriminatamente maschi e femmine), l'adolescente è presente negli spot solo in modo apertamente sessualizzato, è presente come magnifica ricompensa o per rivolgersi ad altre adolescenti e passa costantemente il messaggio dell'acquisto del prodotto come strumento per essere attraenti e desiderabili, con pochissime fuoriuscite dai ruoli già dedidicati alla donna.</div>
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Quello che voglio dire presentando questi personaggi però, <b>non è che la pubblicità sia cattiva, perchè la pubblicità in realtà è fatta per rendere un prodotto appetibile per il consumatore, non per promuovere messaggi sociali</b>.<br />
Le aziende non sono amiche dei consumatori, anche se si travestono come tali, le aziende hanno un obiettivo molto semplice che si manifesta con gli spot, e cioè vendere un prodotto o servizio, e per <b>farlo deve farsi piacere e far piacere il prodotto, soprattutto poi, deve far identificare il prodotto con una serie di simboli, altrimenti rischia di non essere acquistato</b>. Infatti la concorrenza tra prodotti praticamente identici si risolve nell'accezione simbolica di cui si riveste ogni prodotto, un prodotto funziona meglio se è stato identificato per la ribelle invece che per la mamma, anche se di fatto lo utilizzerebbero (e probabilmente lo fanno) tutte e due le tipologie.<br />
Per quanto mi riguarda, la confusione che crea questo avvicinamento amicale delle aziende ai consumatori e la loro fusione con valori e simboli, è visibile in modo emblematico nel marchio Vitasnella, che dopo altri marchi, alcuni anni fa, intraprese <a href="https://www.youtube.com/watch?v=tyh75SDfLiE" target="_blank">la strada del body positive</a> per la propria immagine, con quello che è stato applaudito nei commenti social come un grande spot e cambio di linea, e che in realtà è fin troppo palesemente solo un impacciato cambiamento di pelle di una sostanza che è sempre la stessa.<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihciiFMECwc9QDSn9j7sOa6xxU0J6eEsVyQj4F1Bqhr6mtX1wY-ozQdrOPWhmkxiLGbQ4-kcVEuAoHWG0p0xJ-dlsOsG-NmfaC39-0tCGRj1dRaqPG_iV0zSf7UJdxuXiuyXlSVk2Um-k/s1600/09fbabefde7bcd23564f96ceafe735be.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="385" data-original-width="236" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihciiFMECwc9QDSn9j7sOa6xxU0J6eEsVyQj4F1Bqhr6mtX1wY-ozQdrOPWhmkxiLGbQ4-kcVEuAoHWG0p0xJ-dlsOsG-NmfaC39-0tCGRj1dRaqPG_iV0zSf7UJdxuXiuyXlSVk2Um-k/s640/09fbabefde7bcd23564f96ceafe735be.jpg" width="392" /></a>Infatti parliamo di un brand che innanzitutto si chiama Vita - snella, e che vende prodotti dietetici o coadiuvanti del dimagrimento, per quanto possa esprimere attraverso gli spot concetti sul body positive, l'obiettivo è bypassare un periodo di magra per chi vende prodotti dimagranti presentando il dimagrimento come un desiderabile punto di arrivo per le donne e viene accusato implicitamente di body shaming.<br />
<b>L'azienda non è ne promotore di messaggi propri, ne amica, è un'azienda, e il suo obiettivo principale è vendere i propri prodotti a una clientela che cambia ma che di fatto resta il suo target.</b></div>
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Quando parliamo di pubblicità sessiste parliamo quindi di rappresentazioni di realtà esistenti che le aziende usano per essere più vicine al proprio target, per farsi voler bene e quindi vendere, non sono ne cattive ne buone, <b>sono interessate</b>.</div>
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Allora si apre un altro tema, le scuse post pubblicità sessiste, che avvengono ogni giorno, scivoloni del reparto comunicazione che non hanno ammiccato bene al bacino di utenza e sono state sostanzialmente troppo esplicite, come la pubblicità della <a href="http://www.zeroviolenza.it/component/k2/item/70971-offende-tutti-petizione-contro-lo-spot-sessista-di-de-agostini" target="_blank">de Agostini </a> o <a href="http://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2015/08/13/look-like-girl-think-like-man-bic-chiede-scusa-per-pubblicita-sessista_AwNgj45Nsq1HxD53nngfhM.html?refresh_ce" target="_blank">quella della Bic</a>, o più di recente <a href="http://www.huffingtonpost.it/2017/07/18/donne-come-auto-usate-lo-spot-sessista-mette-nei-guai-laudi_a_23035690/" target="_blank">la pubblicità dell'Audi in Cina</a>.</div>
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Non è un caso poi che, se escludiamo le pubblicità di moda, sono più spesso quelle fatte fatte da studi pubblicitari meno rinomati o meno illustri, o le cosiddette pubblicità fai da te, se ne escano spesso con immagini e giochi di parole<a href="http://d.repubblica.it/attualita/2015/01/28/foto/fotografie_pubblicita_sessista_psicologia_donna_uomo_societa-2458237/1/" target="_blank"> apertamente molto sessisti e molto sessualizzat</a>i. Paradossalmente sono più onesti, infatti <b>non hanno il livello di consapevolezza del politically correct per distinguere che un messaggio implicito che funziona non lo si può dire ad alta voce, gli stessi messaggi si possono dire in modo più raffinato e attraverso ruoli oggettificati più accettabili perchè più vicini alla realtà come forma.</b></div>
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La pubblicità rappresenta la realtà, o meglio una sua narrazione semplificata, e <b>la realtà è che un prodotto vende di più se di fianco c'è qualcosa di attraente o se lo si caricano di valori, la verità è anche che le donne sono più ascoltate se sono belle,</b> più interessanti se sono belle, e se non sono belle contano molto meno, ottengono molto meno, sono spesso viste in relazione all'amore, alla famiglia e all'uomo molto più che rispetto alle proprie caratteristiche individuali o le loro capacità, sono molto più vessate se il loro corpo non rispecchia ciò che dovrebbe essere, (e questo vale in particolare quando si parla di religione, buon costume, buon gusto, tutti concetti applicabili all'estetica che difficilmente si applicano al corpo dell'uomo) e cioè disponibile, attraente e semplificabile in categorie (come avviene anche per gli "esterni" come ho spiegato in un altro articolo che trovate <a href="http://doglieblu.blogspot.it/2016/09/cerano-una-volta-un-nero-un-rumeno-e.html" target="_blank">qui</a>). </div>
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La pubblicità non è il cattivo, è solo uno specchio molto grande in cui tutto questo diventa evidente.</div>
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Per qualche dato, vi linko <a href="http://www.datamediahub.it/wp-content/uploads/2014/11/Come-la-pubblicit%C3%A0-racconta-gli-italiani.pdf" target="_blank">una interessante ricerca sulle rappresentazioni di genere nelle pubblicità svolta dall'Università di Bologna.</a><br />
Chiudendo infine con la pubblicità dell'Audi, possiamo farne una breve analisi e dire che in tutta onestà non era nemmeno una pubblicità davvero sessista. Mi spiego, l'azienda ha giocato sul rapporto tra parenti e sposi dei figli, la pubblicità poteva benissimo essere fatta anche al contrario da padre o madre della sposa verso il suo nuovo marito, e non sarebbe cambiato assolutamente nulla. L'oggettificazione reale della donna in quanto donna, non ci sarebbe stata, la pubblicità avrebbe fatto sorridere, o anche no e nessuno l'avrebbe criticata. è vero la donna viene paragonata a un oggetto, ma non in quanto donna, in quanto persona che passerà la vita con il figlio, sarebbe valso al contrario. L'azienda è stata poco furba esponendosi a una serie di critiche evitabili facilmente facendo lo spot al contrario ma non si è comportata in modo sessista.<br />
Quando parliamo di oggettificazione bisogna anche non cadere nel tranello facile del "qualsiasi riferimento o paragone donna/ sesso o donna/oggetto è sessismo", il più delle volte l'esplicito è meno pericoloso di quello che ci passa sotto il naso.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9kT-4I881tdz09nVTD0_cf-NyvGMk-Lw3HgxbmKDezCMqsV8go6WJXpeOYvPAsONNM9s2mhvcW3AxUtsETJ2CHyL2xxCLw9wWEscRegxHoff0BKNw2F14GJh57pvgN1GxDD0okYosCvI/s1600/7f4bb0c71554ad1ef94491f7452b5846.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="465" data-original-width="564" height="328" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9kT-4I881tdz09nVTD0_cf-NyvGMk-Lw3HgxbmKDezCMqsV8go6WJXpeOYvPAsONNM9s2mhvcW3AxUtsETJ2CHyL2xxCLw9wWEscRegxHoff0BKNw2F14GJh57pvgN1GxDD0okYosCvI/s400/7f4bb0c71554ad1ef94491f7452b5846.jpg" width="400" /></a></div>
Un altro esempio di questi scivoloni interpretativi, questa volta dal gruppo Non una di Meno di Mantova, a mio avviso, è quello <a href="http://www.artribune.com/progettazione/moda/2017/05/la-pubblicita-di-intimissimi-indigna-le-femministe-stereotipi-bellezza-polemiche-mantova/" target="_blank">sul manifesto di intimissimi</a>, viene criticata la posa sexy e un po' vacua della modella, non una di meno ci si è pesantemente scagliata contro.<br />
Ma stiamo parlando di intimo femminile, non è oggettificazione se il prodotto è effettivamente un prodotto femminile e sensuale, e che per essere rappresentato indossato va portato da seminudi, così come si potrebbe rappresentarlo con una donna normale, non è nemmeno sbagliato rappresentarlo con una donna molto bella, su cui il prodotto probabilmente ha un effetto migliore e invita quindi maggiormente a essere provato. Inoltre non mi aspetto che una pubblicità di intimo rappresenti la donna, mi aspetto che faccia vedere dell'intimo e non mi stupisco se in quanto intimo ci sia anche una certa sensualità dietro, di certo mi darebbe molto più fastidio pensare che sia compito di una pubblicità di intimo, il carico di rappresentare la complessità del mondo femminile, o debba farmi vedere che ehi anche le donne sono intelligenti.<br />
<b>Non è il compito di un cartellone che cerca di vendermi un paio di mutande di pizzo.</b><br />
Se proprio dobbiamo prendercela con Intimissimi, prendiamocela per quando ha utilizzato una donna pure per vendere mutande maschili, ma ancora di più prendiamocela con quegli uomini che ancora comprano solo se ci sono un paio di tette dietro.<br />
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(molte delle illustrazioni sono state raccolte da internet e sono di Paola Bonet ; <a href="https://es.pinterest.com/ireneguti16/paulabonet/" target="_blank">qui il profilo Pinterest)</a></div>
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<a href="http://www.datamediahub.it/wp-content/uploads/2014/11/Come-la-pubblicit%C3%A0-racconta-gli-italiani.pdf" target="_blank"><br /></a></div>
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<a href="http://www.datamediahub.it/wp-content/uploads/2014/11/Come-la-pubblicit%C3%A0-racconta-gli-italiani.pdf" target="_blank"><br /></a></div>
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MLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-5261897725441419109.post-60089598724764937242017-07-11T10:05:00.004-07:002017-07-18T02:30:46.463-07:00Sancire i confini - di Ordinanze estive, Alcol, Street Art e SocialitàE' ufficialmente estate.<br />
<div class="fb-like" data-action="like" data-href="http://doglieblu.blogspot.it/" data-layout="standard" data-share="true" data-show-faces="true" data-size="small">
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Non perchè è passato il 21 Giugno, non perchè si stanno accorciando le giornate o perchè è così caldo che le scarpe iniziano a lasciare tracce di se sull'asfalto (o l'asfalto scadente inizia a lasciare tracce di se sulle scarpe).</div>
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E' estate perchè <b>fiotte di ordinanze su alcol e musica hanno iniziato a piovere sulle grandi città </b>peggio di un flagello di cavallette.</div>
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E' estate perchè al contempo i comuni si accordano con associazioni ed esercenti per creare eventi gratuiti o a pagamento, che di fatto sono oasi alcoliche culturali, ovvero <b>in cui tutto quello che le ordinanze hanno vietato nei luoghi apertamente pubblici e scelti dalla stessa popolazione, quali le piazze, è invece concesso e anzi sospinto</b>.</div>
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Torino, Roma e Bologna sono tre casi emblematici (ma non gli unici).</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGUbFABxPKi6LiFoHrs__7JnLtAIUefyeeddBB1l5v14oJ45Jpfr6XYpi15sLCgoX67v1F14hHN1VXejZ6fb6GunyqIMwyffcTT9-dk5OudeswMFWCGWTnmu3m0LsfB67pQG0uvDpTVu4/s1600/Street-Art.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGUbFABxPKi6LiFoHrs__7JnLtAIUefyeeddBB1l5v14oJ45Jpfr6XYpi15sLCgoX67v1F14hHN1VXejZ6fb6GunyqIMwyffcTT9-dk5OudeswMFWCGWTnmu3m0LsfB67pQG0uvDpTVu4/s640/Street-Art.jpg" width="640" /></a></div>
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<b>Torino, la sindaca Appendino ha prodotto un'ordinanza anti alcol nelle zone dove i decibel erano più elevati e allo stesso tempo relativi alle zone residenziali. </b></div>
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Ovvero alcol = rumore = ordinanza.</div>
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I<b>n un clima italiano che vede porre l'ordine pubblico sempre più in relazione ad un problema di sicurezza anche quando si sta parlando di chiasso notturno </b>(quindi possiamo dire, più in termini mediatici che reali), la polizia ha iniziato ad assumere un ruolo di "controllore" dell'ordine pubblico, sempre più rilevante e in qualche modo sempre più autorizzato ad agire su azioni di tipo civile, con manovre che sarebbero legate al rischio e alla sicurezza. </div>
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Quindi più facilmente violente, meno orientate alla mediazione e in una parola, spropositate.</div>
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Su Torino in particolare si è arrivati quindi ad una serie di proteste sfociate in un'unica serata, dove "20 ragazzi dei centri sociali e tutti quelli della movida" hanno iniziato a protestare e prendere in giro i poliziotti che si aggiravano tra i dehors. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6b7JY2XcTXm88aOGOg7esfdvILoeWlZlxrX_ttvGkVO3746mgL5dcCfLt12BNfC3kwIei8f-UcrJSXpajSHKGFUVbMzXdq5p-HSyjkz_leImfwbpDzR_z7dGcQ7Ttoq8WYKsbgRyxdZk/s1600/download+%25282%2529.jpe" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="170" data-original-width="297" height="228" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6b7JY2XcTXm88aOGOg7esfdvILoeWlZlxrX_ttvGkVO3746mgL5dcCfLt12BNfC3kwIei8f-UcrJSXpajSHKGFUVbMzXdq5p-HSyjkz_leImfwbpDzR_z7dGcQ7Ttoq8WYKsbgRyxdZk/s400/download+%25282%2529.jpe" width="400" /></a></div>
<b>Già la costruzione della <a href="http://www.ilpost.it/2017/06/21/scontri-torino-2/" target="_blank">notizia</a>, dovrebbe farci capire che chi scrive cerca di imputare colpe a un gruppo specifico</b>, limitando i danni "collaterali" delle cariche, dandoci informazioni che possano darci dei collegamenti mentali allo stereotipo polizia vs centri sociali, di fatto invece chi ha protestato, e qui è da sottolineare <b>protestato a voce, erano banalmente i presenti nei locali e nei dehors, per darvi un'idea di come questa notizia sia riportata, immaginate che ve la si racconti così: 20 immigrati e gli altri presenti, o anche 20 marchigiani e gli altri presenti</b>. Il vostro cervello è fatto per registrare le informazioni salienti e se gli si da un gruppo specifico quello assocerà informazioni al gruppo specifico e non a tutti i presenti. </div>
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Quello che è successo dopo, ossia dopo le prese in giro, è stato un arrivo massivo di polizia in assetto antisommossa che ha distrutto tavoli e picchiato con manganellate chiunque si trovasse nell'area. La polizia, vorrei ricordare, non è una specie di macchina ma un insieme di esseri umani senzienti che dovrebbe proteggere l'ordine pubblico e che in nome dell'ordinanza è stata utilizzata come una macchina cieca e violenta su civili perchè di fatto, bevevano una birra all'aperto, picchiando persone anche in età avanzata, distruggendo oggetti, e questo per degli sberleffi vocali fatti da civili disarmati. </div>
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<b>A Roma <a href="http://www.huffingtonpost.it/2017/07/06/la-raggi-vieta-la-vendita-di-alcol-a-roma-in-14-municipi-su-15_a_23018802/" target="_blank">il caso è più tragicomico</a>, e attualmente è in vaglio il ricorso al Tar da parte dei commercianti, </b>la sindaca Virginia Raggi ha prodotto un'ordinanza anti alcol ad ampio raggio che, e qui dovrebbe emergere l'assurdità della questione, agisce su tutti i distretti, tutti e 14, eccetto il quindicesimo il proprio. Non credo serva un'analisi per questa notizia.</div>
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A Bologna viene invece proibito l'alcol, oltre che in vari punti della città, ma solo comprato dagli alimentari, quindi l'alimentari a una certa ora chiude se ha in vendita alcol da asporto, mentre il bar di fianco può stare aperto a vendere birre e superalcolici a oltranza, (particolare il caso di Coop Ambasciatori che può tranquillamente continuare a vendere alcol in bottiglia da asporto, in pieno centro anche la sera).</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjW7DelU0hbT0EfhowjKLs-qIcbtBETMjFLpfxOig3NNh59R3X1OJxA56dyLoyenDgMA9JMhyphenhyphenEPIR0x0yq0RkWZvq_VTg0MyU_-I5lFzooEfGDZz1urooHwei2CvSqlfJ21mvca7weq7QA/s1600/8265736.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="600" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjW7DelU0hbT0EfhowjKLs-qIcbtBETMjFLpfxOig3NNh59R3X1OJxA56dyLoyenDgMA9JMhyphenhyphenEPIR0x0yq0RkWZvq_VTg0MyU_-I5lFzooEfGDZz1urooHwei2CvSqlfJ21mvca7weq7QA/s400/8265736.jpg" width="400" /></a></div>
Quest'anno, oltre alle già dette ipocrisie, si è aggiunta un'ordinanza speciale nella piazza san Francesco, luogo di ritrovo pubblico restaurato con nuove panche e area verde per socializzare e viversi meglio la piazza proprio nel 2017, in quest'ordinanza vengono inoltre vietati gli strumenti musicali, nel senso che non è possibile avere appresso strumenti adibiti a musica. </div>
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Gli strumenti musicali possono dare fastidio a chi dorme, peccato che <b>l'ordinanza parta dalle 17 di pomeriggio.</b></div>
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Anche qui, l'ordinanza appare non solo eccessiva ma tragicomica, <b>perchè dalle 17 di pomeriggio non è vietato fare rumore nemmeno negli spazi condominiali,</b> rendendo questa ordinanza, evidentemente uno strumento di controllo volto semplicemente a scremare i frequentanti della piazza limitandone il suo uso come punto di ritrovo a bambini e anziani, e rendendola vuota nelle ore serali e soprattutto a chi realmente la frequenta di più in quelle ore e cioè gli universitari, ma anche tutta la fascia di età che va dai 20 in su, compresa la fascia di età che rientra intorno ai 30 anni, che è poi la più grande frequentatrice della zona Pratello di cui fa parte la piazza.</div>
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Al contempo però, <b>vengono patrocinati, creati e promossi eventi, alcuni in aree residenziali dove alcol e musica non solo sono concessi, ma anche favoriti,</b> a pagamento e serviti dai locali e quindi con un ricarico spesso anche alto per il pubblico. </div>
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Per esempio ci sono Botanique, Mercatino verde del mondo, le varie feste dell'unità, e molti altri, ma quello che potrebbe dirsi <b>il più controverso è quello del Guasto Village</b>.</div>
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Il Guasto Village è un'area all'interno di via del Guasto, ovvero adiacente e affacciata su piazza Verdi.</div>
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Premessa, piazza Verdi è stata pitturata con diversi murales di stampo politico, tutti spontanei e di cui uno, centrale riporta la scritta "Storia partigiana", questo murales è stato tacciato di essere un atto vandalico, al contempo Piazza Verdi viene usata, essendo pedonale, come punto di ritrovo per chi si porta la birra o altre bevande da casa o le compra nei negozi del centro, resta a chiacchierare seduta per terra e poi se ne va. Il Guasto Village è un'area recintata che al proprio interno ospita stand artistici e altri autorizzati dei locali delle vie limitrofe che servono birra in bicchiere a prezzo di locale, dove sono state anche effettuate opere di street art su tutti i muri della via, (ma fatte in accordo con i residenti dall'associazione <a href="https://www.facebook.com/Serendippo-1469246436704575/" target="_blank">Serendippo</a> e non all'interno del progetto Guasto Village), il tutto sempre all'aperto.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRShQppCbiq0FafRVnO-P-h56PU_EOYdvkV0-3hufhRctOIDnDZFcsB8vJSM2pXIrgGpT-gyHP5ysG8D2GDs7ToLBAcp7raqA_K_Li0P-19pDfEWkUcITWPvxIcpSpG6YjVPFwRyEeV1o/s1600/guasto-village-luminarie.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="396" data-original-width="700" height="361" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRShQppCbiq0FafRVnO-P-h56PU_EOYdvkV0-3hufhRctOIDnDZFcsB8vJSM2pXIrgGpT-gyHP5ysG8D2GDs7ToLBAcp7raqA_K_Li0P-19pDfEWkUcITWPvxIcpSpG6YjVPFwRyEeV1o/s640/guasto-village-luminarie.jpg" width="640" /></a><b></b><br />
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Il Guasto Village è emblematico perchè ha segnato un confine virtuale e fisico completamente arbitrario, tra due frangenti, uno è quello tra la street art buona e il vandalismo e l'altro è quello tra l'alcol buono e quello cattivo. </b><br />
<b>Nel caso della street art parliamo di un confine che è stato tracciato a livello <a href="http://bologna.repubblica.it/cronaca/2017/06/14/foto/bologna_prende_forma_il_guasto_village_comincia_l_estate_in_zona_universitaria-168089990/1/#1" target="_blank">mediatico</a>, che ha accomunato e cementato due progetti diversi, </b>uno nato dal basso e uno istituzionale ossia il progetto Rusco di Serendippo frutto di che invece è progettato e creato tra l'Assessora Bruna Gambarelli, associazioni e locali della zona. Questa fusione mediatica ha finito con l'accreditare un progetto non istituzionale inglobandolo come elemento del progetto Guasto Village (anche se non lo è).<b> Il confine tra l'alcol buono ossia quello dei locali e quello cattivo, </b>cioè quello che ci si porta da casa o si prende dall'alimentari etnico che semplicemente costa meno, si porta in giro ed è meno bello da vedere<b> è invece dato direttamente dal fatto che un'istituzione si faccia promotore di un progetto di riqualificazione di area attraverso la vendita di alcol, la stessa azione però viene penalizzata al di fuori dell'area, a pochi metri, e non solo viene penalizzata la sua vendita, ma anche il suo consumo. </b>In pratica se bevi all'interno del Guasto Village, acquisti dai suoi container, nelle modalità e ai suoi costi, l'alcol va bene e anzi è supportato dal Comune (è di qualità, nonostante sia sempre birra, cocktail e vino), se lo porti da casa, lo compri al negozio di alimentari etnico o in ogni caso lo consumi al di fuori dell'area, è talmente sbagliato da essere un atto non solo deprecabile, ma legalmente sanzionabile.<br />
Arrivando a distinguere così nettamente le pratiche di consumo di alcol buone da quelle cattive, ed essendo l'alcol serale un <a href="http://www.lastampa.it/2012/08/01/scienza/benessere/l-alcol-e-un-lubrificante-sociale-fwCsmILDt8fJ9zz79dzfIN/pagina.html" target="_blank">veicolatore sociale</a> (che questo piaccia o no, che questo sia condiviso da tutti o no, è un dato di <a href="http://associazionealiseo.org/alcol-e-storia/" target="_blank">fatto storico</a> con le sue luci e ombre) questo cambio di pratica ha anche<b> tracciato il confine tra la socialità buona, cioè quella recintata, autorizzata dal comune, e quella cattiva, cioè quella spontanea che spende meno ma si gode i luoghi pubblici.</b></div>
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Si potrebbe dire che se il problema è il rumore o che è la bottiglia lasciata a terra, allora la risposta può essere che la municipale non manca e poco ci vuole a vedere chi si alza lasciando sporcizia o chi, dopo un'orario consentito (mezzanotte, come gli eventi pubblici autorizzati dal comune in aree residenziali) crea disagio a chi dorme nei dintorni.</div>
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<b>La questione street art buona e street art cattiva poi è ancora più particolare, questo perchè la street art è stata "adottata" dalle istituzione in epoca estremamente recente, nasce come arte popolare e pubblica, spesso anche come forma di protesta o di arte sociale. </b></div>
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Quindi quando le istituzioni ci parlano di ordine pubblico, stanno tracciando in realtà confini a elementi della spontaneità urbana di cui si sono appropriati perchè interessanti e che sono nati e diventati interessanti proprio perchè questi confini non c'erano.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZC8offPlHt0_mwH_Bg-kAdpMjVOCbfroTf6vn-FkQXDSL6TE00pw9-OVnaGGC42z32jOW38FzBpRkW5CCBTspD_bYHYyvpQqk67dN_hfzvFMDJPoeuwivNsr6s-fSPmfRuU-ykJeZ3zc/s1600/11295839_859945470743208_7727192708465120752_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="522" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZC8offPlHt0_mwH_Bg-kAdpMjVOCbfroTf6vn-FkQXDSL6TE00pw9-OVnaGGC42z32jOW38FzBpRkW5CCBTspD_bYHYyvpQqk67dN_hfzvFMDJPoeuwivNsr6s-fSPmfRuU-ykJeZ3zc/s640/11295839_859945470743208_7727192708465120752_n.jpg" width="347" /></a>Emblematico è sempre a Bologna, anche il <a href="http://www.genusbononiae.it/mostre/street-art-bansky-co-larte-allo-urbano/" target="_blank">caso di Genius Bononiae</a> (anche se non è certo il primo o l'ultimo caso), <b>che dei muri dipinti ne ha fatto una mostra sulla street art, con contributo di Bansky e <a href="http://www.artribune.com/attualita/2016/03/bufera-street-art-a-bologna-blu-cancella-le-sue-opere/" target="_blank">reazione di Blu</a>,</b> (<a href="http://bologna.repubblica.it/cronaca/2016/03/25/foto/bologna_la_street_art_che_rimane_in_strada-136275999/#1" target="_blank">e non solo </a>)street artist di fama internazionale, che a Bologna, indignato dal veder staccare opere da edifici in demolizione, opere pubbliche, gratuite, destinate a diventare opera chiusa e a pagamento, ha privato l'intera città di Bologna di tutte le proprie. </div>
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O pubbliche o niente.</div>
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Dando, anche se spesso frainteso, un contributo molto forte al dibattito sulla proprietà della street art non commissionata, ma anche a quello che definisce street art quella commissionata ma non quella politica e spontanea (vedi piazza verdi), e infine rendendo visibile quanto nel caso specifico della street art (ma non solo) <b>quanto il suo contesto sia parte integrante dell'opera</b>.</div>
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Molti murales infatti sono anche dialoghi o elementi emergenti relativi allo specifico contesto urbano in cui sono inseriti, così abbiamo immagini di mostri in ex macellerie, immagini di lotte in centri sociali, di uccelli che spiccano il volo su case popolari, e immagini di lotta partigiana, in una piazza storicamente di conflitto come Piazza Verdi,<a href="http://www.dire.it/20-04-2017/116825-in-piazza-verdi-a-bologna-ce-un-murales-intoccabile-perche-cita-la-resistenza/" target="_blank"> realizzata senza una istituzione, ma soprattutto con uno sfondo politico conflittuale con le istituzioni, e volta a rappresentare il bisogno di riappropriazione di un immagine storica, che viene inizialmente trattata come imbrattamento, ne viene proposta la cancellazione e infine resta in un impasse simbolico imbarazzante.</a></div>
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Dall'importanza del contesto della street art, allora il parallelismo con il contesto della socialità non è difficile da vedere, socialità intorno a un tavolo ben circoscritto e sancito, con luoghi adatti a gruppi omogenei, orari e confini tra gruppi ben specifici e socialità in un contesto vitale e aperto, dove il confine tra gruppi, suoni, gusti e ceto sono labili come nelle piazze, è uguale o è diverso? </div>
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<b>Cosa ci perdiamo se si svuota l'azione dal suo contesto?</b></div>
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Se prendo l'azione di bere un alcolico con amici e la svuoto del valore che ha ciò che c'è intorno o come questo avviene, allora una piazza e un locale sono solo questioni di costi in cambio magari di una maggiore comodità di seduta. Questa è come sempre, l'ottica dell'economia, il comportamento razionale è bere, parlare, con persone che conosco. </div>
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Il comportamento umano è invece più complesso, meno controllabile, più imprevedibile ma anche molto più ricco e soffre dei confinamenti rigidi.</div>
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Qual è il confine?</div>
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<b>Il confine allora è sempre più un concetto estetico, e arbitrario, che rapidamente si trasforma in confine fisico, </b>questo vale per l'alcol, vale per la street art e vale in particolare per la socialità.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxeflXMDwcQP837fOuro0snM6aqWZpV3bS1RleIY9o8geLQe2QNDKw_Joi4KZm1cHuU6pdFIuKp8ZUPo7RG5AR_88g-otcawtTzaQ5jLnKlUNBuA-5vEyicOBTE8jQT9PwA4NFwhNTAFU/s1600/blog_mccaul_nunca_booze_vice.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="765" data-original-width="1200" height="255" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxeflXMDwcQP837fOuro0snM6aqWZpV3bS1RleIY9o8geLQe2QNDKw_Joi4KZm1cHuU6pdFIuKp8ZUPo7RG5AR_88g-otcawtTzaQ5jLnKlUNBuA-5vEyicOBTE8jQT9PwA4NFwhNTAFU/s400/blog_mccaul_nunca_booze_vice.jpg" width="400" /></a>L'alcol di classe con birre artigianali, vino esportato a livello internazionale dalle "nostre aziende", acquistato a caro prezzo o anche solo in luoghi accettabili è buono e anzi è ampiamente rivendicato nelle eccellenze italiane, nei fondi comunali dati per nuovi locali di qualità.</div>
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L'alcol comprato alla Pam e portato in giro in uno zaino, non è diverso, ma di diverso ha che <b>rispecchia un'immagine povera,</b> bevuto pubblicamente in piazza, senza un bicchiere, seduti per terra, <b>è esteticamente meno attraente</b>, ma più accessibile, anche molto più conviviale del comprarsi ognuno il proprio bicchiere, e <b>soprattutto è molto meno controllabile e prevedibile </b>di un locale, che ha orari fissi, tavoli, sedie, confini fisici e mentali.<br />
Ma, e qui è il punto quando parliamo anche di attività molto belle ma gestite, una socialità spontanea è <b>molto meno controllabile di un'associazione o più associazioni. </b><br />
Con questo non sto dicendo che le associazioni fanno brutti eventi o non fanno attività di rilievo sociale, ma non va dimenticato che le associazioni sono dei responsabili formali e diretti di eventi dove i responsabili fisici sono invece moltitudine, sono ricattabili, dai comuni e in generale dalle istituzioni, dai quali dipende la loro sopravvivenza, spesso lo spazio in cui si trovano non è fisso, devono presentare un bilancio di attività, vivono di <b>concorrenza agguerrita per l'accesso ai fondi</b> e hanno una spada di damocle sulla testa ogni volta che il loro bando per eventi/luoghi/fondi è in scadenza.<br />
Un evento fatto da associazioni, per quanto carino possa essere, è il luogo con il massimo livello di controllo su chi gestisce e chi vi partecipa.</div>
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Il punto quindi è cosa è bello, cosa è sicuro, cosa è l'immagine di benessere o cosa è controllabile?</div>
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Il punto è, se c'è un problema, come il rumore, il vetro lasciato in giro, <b>perchè non vengono attuate le sanzioni a chi infrange il buon vivere condiviso invece che vietare delle pratiche di socialità </b>che lasciano liberi anche chi non può spendere ma soprattutto lasciano liberi tutti di scambiarsi, fluire e creare effettivamente socialità condivisa?</div>
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<b>Più una città è vitale, più i tipi di persone/orari/età/attività che abitano i suoi luoghi saranno diversificati e non necessariamente senza conflitto, ma quantomeno avranno la possibilità di avere scambi.</b></div>
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<b>Più una città è invece omogenea, costretta ad adeguarsi alle abitudini e alle vedute di pochi, più sarà controllabile e più<a href="http://www.torinoggi.it/2017/07/06/leggi-notizia/argomenti/cronaca-11/articolo/i-vigili-interrompono-i-balli-folk-in-piazza-castello-a-torino.html" target="_blank"> difficilmente si creeranno connessioni interessanti</a>.</b><br />
Spesso questo confondere l'attività in cui le persone si muovono e si intrattengono, con la capacità delle attività di produrre socialità, porta a scelte discutibili ma apparentemente vincenti, apparentemente perchè a livello visivo, contiamo i numeri di chi partecipa, parlo di progetti di intrattenimento culturale, anche di forte interesse e che spesso hanno un valore sociale, che però, in realtà, sono attività di intrattenimento e di fatto, finiscono con l'essere consumo.<br />
Il <b>consumo culturale </b>abbraccia le attività, come le serate organizzate, il commissionare eventi ludici ad associazioni e comitati, ma abbraccia anche l'alcol quando lo si eleva a elemento che richiede "cultura" quali le birre artigianali, e persino la street art, quella commissionata (quindi una cultura creata con lo scopo specifico di decorare ed essere gradevole da fruire) diversa da quella spontanea, ossia una cultura che (possa piacere o meno) esprime qualcosa e nasce da un bisogno spontaneo, spesso da esigenze di comunicazione ed espressione politica, turba, rompe equilibri silenziosi, e quindi <b>interagisce con i passanti, instaura un dialogo, non viene goduta, ma dice qualcosa, legato a gruppi sconosciuti, sottoculture, piuttosto che al suo semplice contesto</b>.<br />
<br />
<br />
Questa confusione tra fruizione di beni culturali e produzione di dialogo attraverso la cultura piuttosto che i luoghi, si rispecchia poi nella socialità, <b>la socialità che fruisce di eventi dove è ben netto il "consumatore" e il "venditore" che si distingue da quella socialità scomoda e imprevedibile che reagisce a stimoli, si mischia, si ricrea da sola e perde i propri confini di gruppo, scambia.</b><br />
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<b>In Italia, in estate, questo scambio esiste da sempre, nelle piazze.</b></div>
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<b>Dai film di Totò ad oggi, la piazza mattina e sera è pubblica, aperta, condivisa, contesa.</b></div>
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<b><br /></b></div>
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Su Bologna, <a href="http://www.artemigrante.eu/" target="_blank">Arte Migrante</a> sta lanciando una <a href="http://www.radiocittafujiko.it/news/la-disobbedienza-civile-di-arte-migrante-all-ordinanza-anti-bonghi" target="_blank">protesta civile</a>, piccola, pacifica e condivisa proprio come una serata in piazza san Francesco, c'è da chiedersi se arriverà la polizia in assetto anti sommossa o se arriveranno solo vigili urbani a staccare multe.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKca0MIqjfCKPhL4F7jnjT1tJ7zIPyeQhvwpbbLOL513rNpS_P9lcV2_Avty6ewdI_jdBqXmrUsASkUZOwh8PzzYdHFAESs8V2MRLB9fnSCiLU6VL4DTWdvM1QTl1lffAOpX8eOYAEc6E/s1600/download+%25281%2529.jpe" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="191" data-original-width="265" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKca0MIqjfCKPhL4F7jnjT1tJ7zIPyeQhvwpbbLOL513rNpS_P9lcV2_Avty6ewdI_jdBqXmrUsASkUZOwh8PzzYdHFAESs8V2MRLB9fnSCiLU6VL4DTWdvM1QTl1lffAOpX8eOYAEc6E/s400/download+%25281%2529.jpe" width="400" /></a></div>
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Abbiamo infatti parlato di sicurezza, abbiamo parlato di estetica, abbiamo parlato di confini e di controllo sociale, ma mancava l'ultimo pezzo del puzzle per raccontare le ordinanze estive,<b> i soldi.</b></div>
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Infatti soldi è l'altro elemento chiave, obbligare le persone a consumare la socialità in luoghi ascritti, piuttosto che crearla in modo meno strutturato è anche obbligare a spendere, questo fa girare l'economia locale, molto più di una birra dalla Pam o dall'alimentari etnico, (soprattutto per gli italiani) e <b>se non si rispetta, il comune sancisce, con multe anche molto salate, assolutamente non proporzionate al reato (si va dai 100 euro in su mentre una multa per sosta in posto destinato ai disabili è sotto i 100 euro)</b>, in ogni caso, le istituzioni hanno un ritorno economico.<br />
<br />
C'è chi parla di risparmio ma in realtà non si può dire che spendano meno in forze dell'ordine, perchè se prima dovevano controllare (ma inspiegabilmente non lo facevano) che nessuno sporcasse o schiamazzasse oltre determinati orari, ora da molto prima dovrebbero occuparsi di fermare chiunque beva, abbia una bottiglia in mano o abbia strumenti musicali.</div>
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Il costo delle pattuglie è uguale se non più alto, solo che invece di punire chi sgarra si insegna che <b>tutto sommato non interessa chi sbaglia, il comune può assumere un ruolo punitivo anche verso chi non infrangeva le norme di comportamento civile. In effetti si percepisce che non solo si punisce anche chi aveva un comportamento civile (che non dimentichiamolo, sono la maggioranza), ma interessa mantenere alto il livello di controllo e questo si fa svuotando le piazze, a prescindere dal fatto che questo comporterà il blocco di interi processi di socialità in luoghi storicamente adibiti a questo, che non sono certo devianti e a dirla tutta nemmeno moderni.</b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLfezOwvJNpmBppeYR9QYgWdkUnovHCuIFpJckMxgT2Wc-hBAHXvMVQDlBbqmjEg4BPkgzxX4br7g7WVpy4TVgmQNGaYJ2ukTN07chYQGOBJ1escuSf11M19faQYTBT0XyZFQ_2atZIPA/s1600/152915730-96f6b7d3-6caf-478c-9470-91c5658f577e.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="659" data-original-width="990" height="425" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLfezOwvJNpmBppeYR9QYgWdkUnovHCuIFpJckMxgT2Wc-hBAHXvMVQDlBbqmjEg4BPkgzxX4br7g7WVpy4TVgmQNGaYJ2ukTN07chYQGOBJ1escuSf11M19faQYTBT0XyZFQ_2atZIPA/s640/152915730-96f6b7d3-6caf-478c-9470-91c5658f577e.jpg" width="640" /></a></div>
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Quello che resta di quest'analisi generale sulle ordinanze estive è che c'è una discrepanza sempre più forte tra le azioni di sanzionatorie e quelli che vengono sbandierati come gli obiettivi di tali azioni, elementi ormai scollegati e che portano a far emergere più una volontà di controllo sociale che una volontà di correggere i comportamenti problematici.<br />
E a questo punto c'è <b>chiedersi se un comune può avere il diritto di modificare radicalmente la vita dei cittadini, rompendone equilibri e potenziale sociale, dividendo i gruppi, favorendo al contempo chi ha più interessi economici nella socialità urbana, ed evitando di mettere in pratica le norme più sensate volte a limitare i comportamenti devianti ma allo stesso tempo mantenere quelli di valore.</b></div>
MLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5261897725441419109.post-58521307977162347992017-05-03T01:57:00.000-07:002017-05-03T02:07:34.793-07:00Finiti gli argomenti si chiama violenza<span style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: "calibri"; font-size: 18px;">Non vorrei dedicarmi a questioni troppo "cittadine", nel senso che quando ho iniziato a scrivere in questo sito, ho cercato di dargli un respiro quanto più nazionale/internazionale e universale possibile.</span><br />
<br style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;" />
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
Mi trovo però davanti alla profonda delusione e sincero sgomento, nel vedere un sindaco, Virginio Merola, e una giunta, <b>paradossalmente figli di un partito ereditario senza merito della sinistra storica</b>, che, senza un piano specifico, senza esigenze di alcun tipo, minacciano di gomberare uno spazio storico difeso, amato e protetto da chi lo frequenta, lo conosce e a modo suo lo abita, connotandosi come uno dei punti sociali più politicamente attivi, culturalmente fertili e socialmente utili della città di Bologna, città paradossalmente ereditiera di un passato di controcultura di cui si fa ampiamente vanto, di cinema, poesia, politica e sinistra storica. </div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
Città che da sempre vive la propria ricchezza in bilico tra la borghesia e la cultura, che salva la propria anima bottegaia con una spinta fermentata di socialità, attirata e alimentata dal mondo universitario che volente o nolente genera una più viva cultura dal basso, viva proprio perchè nata da se stessa, da una necessità propria e priva quindi della benedizione delle istituzioni.</div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
<br />
<i>Sotto: unica foto dell'assemblea pubblica del 9 Aprile con Bruna Gambarelli (macchia rossa in occhiali da sole a sinistra), Daniele Ara (macchia blu con occhiali da sole alla sua destra) e Matteo Lepore (macchia grigia sotto il CE dello striscione alle spalle)</i></div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLJAgpGDleVbqUqYzOCBef16E_YYkd-aO5CGi7Y9OOs9SswNdaDmnQC95OaORYe0e8H5F1-oSAoP189i_qIwYrKFRzjiIZHbde8apPYwk0Q_uWbzMG5-5sghN9UyIaLqkryeKn9zpRBcU/s1600/photo6003741956682918043.jpg" imageanchor="1" style="color: #4d469c; margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-decoration-line: none;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLJAgpGDleVbqUqYzOCBef16E_YYkd-aO5CGi7Y9OOs9SswNdaDmnQC95OaORYe0e8H5F1-oSAoP189i_qIwYrKFRzjiIZHbde8apPYwk0Q_uWbzMG5-5sghN9UyIaLqkryeKn9zpRBcU/s640/photo6003741956682918043.jpg" style="background: rgba(0, 0, 0, 0); border-radius: 0px; border: 1px solid rgba(0, 0, 0, 0); box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.2) 0px 0px 0px; padding: 8px; position: relative;" width="640" /></a></div>
<br />
Sono senza parole dal pensare che sia passato inosservato dai media cittadini, tranne che su Radio città del capo e Zic, il fatto che<b> Matteo Lepore, Bruna Gambarelli e Daniele Ara siano effettivamente andati ad un incontro pubblico il 9 Aprile dentro lo spazio pubblico autogestito XM24</b>, sono senza parole dal pensare che i giornalisti ci fossero ma abbiano evitato accuratamente di parlarne, mentre ogni giorno sappiamo anche cosa alcuni esperti pensino possa aver sognato Igor il killer della bassa padana annoiata e perennemente spaventata.</div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
Sono senza parole che non abbiano parlato dei discorsi vaghi e propositivi ma senza certezze di Lepore, dell'imbarazzante mutismo dell'assessora alla cultura Bruna Gambarelli, a confermare la vacuità del proprio ruolo incapace di difendere qualcosa che non faccia pubblicità alla giunta, alla inutile e spavalda aggressività di Daniele Ara che ha cercato con scarso successo di fare revisionismo storico sulla convenzione, i dialoganti e i progetti, azzittito da cittadini che hanno saputo rispondergli senza rabbia, ma così bene che non ha più fatto un solo intervento. </div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
Un incontro che si è tenuto tutto tra realtà diverse, compreso XM24 da un lato e diciamocelo, solo Lepore, dall'altro, davanti a chiunque volesse partecipare.</div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
<br /></div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
Sono senza parole dal pensare che, oltre al soffrire una inutile, non necessaria, non spiegabile spada di Damocle, a chi vive questo spazio, si dica anche che sia per il bene di quei 300 cittadini che hanno posto firme (non convalidate, guidate da Mazzanti, un politico che sulla questione, all'italiana maniera, è tristemente in conflitto di interesse), che si è parlato di sgombero.<br />
<br />
Se questo fosse vero, se abitassi in Piazza Verdi mi arrabbierei non poco, se abitassi di fianco allo stadio, dove gli Ultras senza fare attività culturali/sociali e affini continuano a fare feste fino a mattina inoltrata con tanto di raccolte firme dei cittadini limitrofi, che tanto visto che l'area non è punto di interesse economico, vengono bellamente ignorati, mi arrabbierei non poco, se fossi un abitante dell'area intorno piazza dei Martiri, dove ci sono, solo nella piazza due centri slot e un bar con sala slot (una sola piazza) e questo viene considerato accettabile, mi arrabbierei non poco, se fossi un abitante della trilogia navile, ma non chi l'ha promossa, e mi ritrovassi a vedere una giunta così impegnata in una cosa così stupida che ha cavalcato le mie due lamentele per giustificare il proprio nulla progettuale e poi si è dimenticato di me mentre io mi trovo in un complesso fantasma, mi arrabbierei non poco, se fossi uno di bartleby, atlantide o la consultoria femminista, sgomberati per necessità di utilizzo degli spazi, e poi invece lasciati per anni vuoti e murati, perchè non sia mai che qualcuno ci faccia qualcosa, mi arrabbierei non poco.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiG2L-8bn8QskusstlkM_MR3npe9JlGgOgPQgoo3gRI7H7o9DblZ6rVvEyKOb1VHmWm2A8Sti45MfFaPNHDgU4_G4JMwcB2gj3ibXTjTu2YKeFWsrdc8XSzknFgIdSPLUFk6wlgLrIzH-4/s1600/273df02f9001ec515c17d98cdf74de83.jpg" imageanchor="1" style="color: #4d469c; margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-decoration-line: none;"><img border="0" height="425" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiG2L-8bn8QskusstlkM_MR3npe9JlGgOgPQgoo3gRI7H7o9DblZ6rVvEyKOb1VHmWm2A8Sti45MfFaPNHDgU4_G4JMwcB2gj3ibXTjTu2YKeFWsrdc8XSzknFgIdSPLUFk6wlgLrIzH-4/s640/273df02f9001ec515c17d98cdf74de83.jpg" style="background: rgba(0, 0, 0, 0); border-radius: 0px; border: 1px solid rgba(0, 0, 0, 0); box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.2) 0px 0px 0px; padding: 8px; position: relative;" width="640" /></a></div>
<br />
Io, come cittadina, mi arrabbierei non poco all'idea che un sindaco, e una giunta, si permettano di essere così incuranti di quello che chiede una grossa fetta di città, tra l'altro in cambio di nulla, mi arrabbierei all'idea di un governo cittadino che si permetta di portare avanti scelte economiche sopra quelle sociali, che si permetta di ignorare personalità intelligenti, analisi e fatti portati da una moltitudine variegata di individui,<b> mi arrabbierei anche se di quello spazio e quella vicenda non me ne fregasse nulla, perchè mi sentirei tradita dal fatto che un sindaco stia deliberatamente agendo contro l'interesse e le richieste fatte a gran voce e con una sequela di argomentazioni fatte lucidamente e valide, dei suoi cittadini, e questo, a prescindere dal prendere posizione o meno sulla vicenda specifica, non è assolutamente accettabile. </b><br />
<br />
Saper fare politica non dovrebbe essere fare interessi economici a breve termine per rattoppare errori fatti, traumatizzare il tessuto sociale, consolidato e fertile dei cittadini, non dovrebbe essere prendere per buona la salienza dei cittadini arrabbiati senza argomentazioni, ma la realtà dei fatti analizzati lucidamente, e questa giunta sembra non essere volutamente in grado di farlo.<br />
Una città come Bologna epurata del suo tessuto spontaneo è una città vetrina e morta, ci sono stati sindaci incompetenti in passato, ma sindaci così apertamente distruttivi dello spirito complesso e non per questo meno armonico di una città che è viva, ancora non erano arrivati.</div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
<br /></div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
E quei cittadini che abitano lo spazio? Di quelli che lo stanno sostenendo? Loro chi sono? </div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
Di quelli nemmeno se ne è parlato, di Milena Magnani, di Wu Ming, di Venti pietre, di Campi aperti, di individui che non vantano un nome famoso ma che brulicano nella città.</div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
Le rare volte in cui li si descrive essi, in particolare quelli che non godono di una fama che li preceda, perdono automaticamente la connotazione tridimensionale di cittadini, residenti, lavoratori, e diventano unicamente antagonisti, attivisti, giovani ecc....</div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
<br /></div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
<b>Banalità. Categorizzazioni riducenti che servono a creare un immaginario preciso, a distruggere l'interlocutore, ad abbassare il livello dell'interazione.</b></div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
<b><br /></b></div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
Facile parlare dei giovani e degli attivisti, perchè ai più sembrano qualcosa di lontano dal quotidiano che fatica, che soffre le tasse, le cattive amministrazioni e la criminalità, gli antagonisti e gli attivisti sono mentalmente rigettati nel fondo della società, mentre per i giovani si sa, quando si parla di "giovani" si parla o di promesse del futuro, o di persone che tutto sommato non sono dei pieni responsabili, i giovani non sanno bene cosa vogliono, non sono lucidi, hanno passioni temporanee e passeggere, non si mantengono, non costruiscono la società con le loro spalle, sono labili, e così insieme agli attivisti sono degli idealisti scansafatiche, sono lontani dalle esigenze del quotidiano di chi lavora, ha famiglia ecc.... <b>in pratica, giovani e attivisti/antagonisti sono lantani da chi, nell'immaginario collettivo, merita di avere voce in capitolo sulla città.</b><br />
<b><br /></b></div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
Ma il 9 aprile, giornalisti che c'erano, le persone che si muovono nello spazio, lo sanno che lì non erano solo i giovani, non erano attivisti bidimensionali da immagine iconografica, questi mostri ridotti a macchietta che tutti immaginano solo felpe nere col cappuccio, volto coperto, sguardo truce e magari spranghe e caschi, stile black block. Come coniughino nella loro mente questa immagine con quella <a href="http://www.ecn.org/xm24/" style="color: #4d469c; text-decoration-line: none;" target="_blank">dei progetti, eventi e laboratori</a> che vivono lo spazio pubblico autogestito in questione, è molto difficile da capire, ma del resto si parla anche di immigrati che rubano il lavoro e non hanno voglia di lavorare.<br />
<br />
Lo sanno i politici e i giornalisti che ognuna di quelle persone è una e più ruoli, è complessa e sfaccettata come ognuno dei votanti, ognuno dei cittadini.</div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
C'erano studenti, ma anche professori universitari, c'erano anziani, c'erano adulti, c'erano bambini, e c'erano quelli con la felpa col cappuccio, e quelli coi tatuaggi e quelli in camicia, e quelli che del vestirsi non fanno nessuna bandiera, e c'erano le signore energiche, e le ragazze e i ragazzi, e gli stranieri e gli italiani e le madri e i padri e i figli.<br />
<br />
<i>(nella foto in basso l'assemblea dell'8 febbraio, la prima assemblea pubblica dopo l'avviso di sfratto)</i><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigHeN-QGRkn6WjCPfy_fnOsfsLydundQR7FhS3NFAKTRcd7lgUuhXnT1qhQe6kXkd_cFu_Lukl0wiTV30rJSGs1bwTQvbeMmvKMhSmoIK4KnrNNU2Y7Yl2_sR29ttbfaNySoht51drKgE/s1600/DSC5656-copia6-1.jpg" imageanchor="1" style="color: #4d469c; margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-decoration-line: none;"><img border="0" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigHeN-QGRkn6WjCPfy_fnOsfsLydundQR7FhS3NFAKTRcd7lgUuhXnT1qhQe6kXkd_cFu_Lukl0wiTV30rJSGs1bwTQvbeMmvKMhSmoIK4KnrNNU2Y7Yl2_sR29ttbfaNySoht51drKgE/s640/DSC5656-copia6-1.jpg" style="background: rgba(0, 0, 0, 0); border-radius: 0px; border: 1px solid rgba(0, 0, 0, 0); box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.2) 0px 0px 0px; padding: 8px; position: relative;" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
</div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
Gira in queste ore, <a href="http://ilovexm24.indivia.net/appello/" style="color: #4d469c; text-decoration-line: none;" target="_blank">un appello</a> scritto da persone di rilievo del mondo culturale bolognese, sottoscritto da persone diverse, con motivazioni diverse, basterebbe leggerle per smettere di ridurli a una categoria sola e descrivibile come se fosse una persona sola.</div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
Ci sono professori, ci sono scrittori, comuni cittadini, stranieri, ricercatori, insegnanti, fotografi, artisti, studiosi, altri lavoratori, ragazzi.</div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
<b>Troverete come ho detto, anche qualche motivazione, una delle parole più comuni è che quello spazio, che è XM24 è casa, ma anche che è ricchezza, troverete tantissimo la parola amare e suoi sinonimi, troverete metafore, astrazioni per rappresentare in poche righe l'attaccamento di queste persone.</b><br />
<b><br /></b></div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
</div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
Io invece non ho parole per un sindaco e una giunta che vogliano fare <b>un atto di forza ingiustificato sulla propria cittadinanza che evidentemente riconosce il valore di quella realtà, che la trattiene, la vuole, se ne sente parte, ci si aggrappa, e che sta parlando, sta chiedendo</b>, con tante modalità, e molto più intensamente che con le 300 firme di rabbia e parole spese di persone che avevano dubbi ma nemmeno c'erano mai stati, ma con molte parole di amore, per tenersi uno spazio pubblico, qualcosa che è palesemente utile, riconosciuto da più fronti, da più umanità.</div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
Non capisco sinceramente perchè <b>fare un torto ai propri cittadini</b>, non capisco, a questo punto in cui nemmeno si sa cosa farne di questo spazio (e<b> anche sapendolo ora sarebbe ridicolo</b> visto che lo si <a href="http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2017/3-febbraio-2017/merola-vuole-caserma-posto-dell-xm24-2401256153043.shtml" style="color: #4d469c; text-decoration-line: none;" target="_blank">voleva sgomberare per una caserma</a>, <a href="http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2017/24-febbraio-2017/bolognina-tramonta-caserma-all-xm24-2401313063686.shtml" style="color: #4d469c; text-decoration-line: none;" target="_blank">ma poi la caserma è saltata</a>, ma forse p<a href="http://www.wumingfoundation.com/giap/2017/02/una-casa-della-letteratura-come-foglia-di-fico-della-speculazione-in-bolognina-lettera-allassessora-bruna-gambarelli-xm24-bologna/#more-27798" style="color: #4d469c; text-decoration-line: none;" target="_blank">rima ancora era una casa della letteratura</a>, ora, e questo, a mio avviso, rasenta il tragicomico, <a href="http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2017/6-marzo-2017/dopo-l-xm24-centro-sociale-culturale-2401341741423.shtml" style="color: #4d469c; text-decoration-line: none;" target="_blank">per una casa delle associazioni</a>, ma non è che si sia convinti, anche perchè non so magari era per metterci una ciclofficina popolare, una palestra, un orto, una scuola italiano migranti, un punto di dibattito pubblico? Come si spiega a chi si sta opponendo che quelle cose già ci sono e funzionano senza fondi? Come si giustifica? Quanto può cadere la faccia dei politici pur di andare avanti come i muli?)<br />
Non si capisce, a questo punto, se è una specie di dispetto, un capriccio o una fissazione, ma questo sarebbe in fondo, un punto di vista da commedia all'italiana, nella realtà, questa azione di forza ingiustificata, questo mutismo contro una categoria intera di popolazione, solidale, sociale, inizia ad avere sempre più i <b>contorni di una violenza, questa minaccia di sgombero</b>, perchè banalmente è uno sgombero, che come dimostrato dai vari cambi e dai motivi detti, modificati, smontati pubblicamente, non avrebbe più un solo valido motivo di essere realizzato.</div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
Perchè se lo si stesse facendo per i cittadini, allora <b>è evidentemente un errore </b>visto che i cittadini si stanno ampiamente esprimendo in più forme.</div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
Perchè se lo si stesse facendo per necessità di luoghi, basterebbero tutti quelli già vuoti e murati ancora in attesa di essere usati per definirlo <b>evidentemente falso</b>, ma anche non volendo usare questo motivo, allora basta vedere i cambi fatti sulla sua destinazione, per definirlo ormai <b>chiaramente falso</b>.</div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
Perchè lo si sta facendo? Per interessi economici? Per cercare di tirare per i capelli le aziende a investire sulla fine del tragico progetto della Trilogia Navile cara a Mazzanti e a Merola che sta lì dietro lo spazio, perennemente incompiuta? Perchè il comune deve supplicare il privato per concluderlo?<br />
Allora noi, cittadini, abitanti, fruitori di uno spazio pubblico dobbiamo pagare quante volte questo errore?<br />
Una in moneta, una in abbrutimento del paesaggio (perchè diciamolo, ora c'è un'area brutta, incompiuta e inutile fatta di palazzoni che coprono pure San Luca) ma soprattutto una in spazio vitale, partecipazione, stimoli e socialità?</div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
Paola Bonora (geografa) ha dato una sua interpretazione non molto lontana <a href="http://doglieblu.blogspot.it/2017/02/lo-sgombero-dellxm24-contestualizziamo.html" style="color: #4d469c; text-decoration-line: none;" target="_blank">dall'articolo comparso su questo blog </a>all'inizio di tutta questa vicenda, <a href="http://www.eddyburg.it/2017/04/a-bologna-la-rigenerazione-si-fa-congli.html" style="color: #4d469c; text-decoration-line: none;" target="_blank">che è molto esplicativa</a> e che vi invito a leggere.</div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
<br /></div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
<br /></div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
<b>Questo è <a href="http://ilovexm24.indivia.net/appello/" style="color: #4d469c; text-decoration-line: none;" target="_blank">l'appello </a>nella sezione sottoscrizioni troverete anche più e più motivazioni che forse rendono meglio un'idea di quello che è quel posto, almeno ne parla chi lo conosce, molto più di quanto non lo facciano la stampa o i politici. </b><br />
<b><br /></b></div>
<div style="background-color: #eeeeee; color: #444444; font-family: Calibri; font-size: 18px;">
<b>Troverete nomi e cognomi e ruoli, visto che per qualcuno è importante fare delle distinzioni tra cittadini di merito e non.</b></div>
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MLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5261897725441419109.post-88656179705166896982017-02-21T08:01:00.002-08:002017-02-22T10:33:51.332-08:00Migranti buoni o cattivi? Dalla neve al traghetto Cagliari - Napoli<div class="fb-like" data-action="like" data-href="http://doglieblu.blogspot.it/" data-layout="standard" data-share="true" data-show-faces="true" data-size="small">
Modifico questo articolo perchè sono emersi chiarimenti sul fatto.<br />
<br />
Pubblico <a href="http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/cronaca/17_febbraio_21/notte-incubo-nave-napoli-passeggeri-rapinati-molestati-circa-50-extracomunitari-6cd5d578-f825-11e6-b2ea-c8dd30feb546.shtml" target="_blank">questa notizia</a>, ovvero la notizia secondo cui, in una nave che trasportava sia passeggeri sia migranti in fase di rientro per mancato permesso di soggiorno, i passeggeri, durante la notte avrebbero subito furti e molestie da parte dei migranti, la pubblico perchè mi sembra il caso di parlarne, innanzitutto la notizia è parzialmente vera ma non è del tutto vera ovvero ci sono stati problemi ma<b> tra gli stessi migranti</b> e <a href="http://www.butac.it/escalation-notizia-tirrenia/" target="_blank">non ci sono state molestie ai passeggeri ne </a>devastazioni, forse un furto (di un telefonino) ma anche qui c'è da chiarire che non è attribuibile per certo ai migranti, in pratica, degli esseri umani si sono comportati male, in un clima così teso, <b>se a farlo sono migranti, lo si prende per un casus belli e i media si passano la notizia come in un gioco di telefono senza fili, la frase man mano cambia. </b></div>
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<br /></div>
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Quindi ne parlo perchè è meglio che a parlare non sia solo il Salvini di turno, che si è espresso immediatamente sulla vicenda in toni duri, senza aver appurato che la notizia fosse completamente vera e che usa questo fatto di cronaca per ottenere consenso. Anche fosse stata una notizia vera, avrebbe avuto le stesse argomentazioni di un'amica che ti dice che <b>tutti gli uomini sono stronzi e tutti sono uguali e la volta in cui incontri uno che davvero è stronzo, quella volta sembra che abbia ragione, su 3,5 miliardi di esseri umani, umano in più o in meno</b>.<br />
<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJTjkGTTechU5hCji43vcpjki-nOWDiUfWiiCyASRq7FTgR4gPTVkw7JDniGDA6DaFDKAwyPG7yurFOPexlGUCwa_2iPzJB8a8thuLaFLtJ85psyVottCsKxUOv_J-Ocr9sQ54gh0XPjM/s1600/Luo-pecora.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="332" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJTjkGTTechU5hCji43vcpjki-nOWDiUfWiiCyASRq7FTgR4gPTVkw7JDniGDA6DaFDKAwyPG7yurFOPexlGUCwa_2iPzJB8a8thuLaFLtJ85psyVottCsKxUOv_J-Ocr9sQ54gh0XPjM/s400/Luo-pecora.jpg" width="400" /></a></div>
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Eppure il suo è praticamente l'unico commento pubblicato in proposito, e non ha dato smentita, nel frattempo gli altri non sanno bene cosa dire forse, il migrante che spala la neve ce lo rivendichiamo, gli altri li snobbiamo e quelli cattivi fingiamo che non esistano come se questo potesse far cadere quello che abbiamo detto finora. </div>
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<br /></div>
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Così in questo imbarazzo silenzioso, resta ad urlare solo Salvini e chi la pensa come lui a dirci che vanno "rispediti in Africa" (parole sue) e in 3 parole già abbiamo disumanizzato e semplificato in maniera impressionante, senza contare che un politico ha accreditato una notizia parzialmente fasulla. Ma tralasciando questo fatto, analizziamo questa frase che voglio ricordare, è stata pronunciata da un politico tramite il suo profilo pubblico e accolta con molto plauso, la frase "Rispediamoli in Africa", già da sola è pericolosa.</div>
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Come? </div>
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<b>Spedire</b>, lo si fa con un pacco, un oggetto, non una persona, a volte lo si usa sui bambini ("Ti spedisco in camera tua") proprio a <b>denotare un diverso potere decisionale e autoritario</b>. </div>
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<b>Africa</b>, è un intero continente, come a dire che nemmeno importa da dove vengano, tanto è tutto uguale, non serve pensare mentalmente a una distinzione, il denominatore comune è il continente, e tanto basta ad accomunare chiunque provenga da lì (che poi è un po' come dire è nero, perchè già se fossero musulmani, non si parlerebbe di Africa, se fosse il Sud Africa bianco non si parlerebbe di rispedirli in Africa)</div>
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Esagero? </div>
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No, perchè con questa frase ha accomunato queste persone, rei (teoricamente) di aver rubato, a tutti coloro che rientrano nel "proveniente dal continente Africano" e allo stesso modo ne ha decretato una sottomissione al nostro arbitrio di poterli mandare da qualche parte <b>in quanto in fondo, non proprio umani,</b> ci ha dato un potere enorme, come se fosse in qualche modo un diritto di cui non stiamo usufruendo. </div>
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<b>Il nostro cervello queste cose le registra, anche perchè è molto semplice farlo.</b></div>
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<br /></div>
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Infatti una delle cose che mi trovo a vedere più spesso soprattutto sulle pagine di personaggi come Salvini, è <b>una enorme confusione su quale sia un proprio desiderio (a volte capriccio, a volte ansia da paura) e quale sia un diritto</b>, un esempio proprio banale è un tizio che qualche giorno fa, tra i commenti di una delle tante notizie di sbarchi, rivendicava il diritto, che gli stavano togliendo, di scegliere chi doveva abitare di fianco a lui (non migranti, musulmani ecc...), è stato impossibile fargli capire che nessuno ha mai deciso chi potesse o meno abitare intorno a se, infatti io non posso decidere che il mio vicino essendo musulmano, se ne debba andare, se proprio mi trovo male al massimo posso andarmene io. Non è proprio mai esistito nell'Italia moderna questo tipo di diritto che non è appunto un diritto ma al massimo una prepotenza sugli altri, <b>di fatto rivendicherei il diritto di un togliere un diritto a qualcun altro.</b></div>
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Tornando al discorso iniziale quindi, mi sento di rimarcare che innanzitutto i migranti sono persone e in quanto tali banalmente ne esistono di oneste e non, stupide e intelligenti e medie, belle, brutte, basse, grasse, generose, taccagne ecc... quindi che ne esistano di delinquenti è un po' come scoprire gli italiani in america, alcuni erano onesti, altri erano mafiosi. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8MpXXy1byf-ysHlloHtKjJkwPNIXhFFqhSdly7bxEbO_pAxI5j0WiUJk_68GyhKs9off9PqsTxDKSlJrhQEnt4eAx1wbOutLs7eMSjzfeoPOx0RxgKqZRp-f39wiRy1HCYT1OYmvBREo/s1600/lupi_pecore.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="306" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8MpXXy1byf-ysHlloHtKjJkwPNIXhFFqhSdly7bxEbO_pAxI5j0WiUJk_68GyhKs9off9PqsTxDKSlJrhQEnt4eAx1wbOutLs7eMSjzfeoPOx0RxgKqZRp-f39wiRy1HCYT1OYmvBREo/s400/lupi_pecore.png" width="400" /></a></div>
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<br /></div>
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Ma soprattutto vorrei sottolineare che in situazioni come queste, anche fosse stata tutta vera la notizia, non sarebbe stato da buonisti considerare comunque validi i diritti umani, al massimo sarebbe essere coerenti, perchè <b>sono principi e non argomenti economici o politici che decadono in base alla situazione o se i soggetti protetti non sono tutti "buoni" o perfetti, e soprattutto sono principi quindi non vanno in base ad un merito</b>. </div>
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<br /></div>
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Sarebbe come pensare di far adottare solo i bambini sani, prendersi cura dei disabili buoni o nutrire solo gli animali belli. </div>
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I principi valgono per tutti, sempre. </div>
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Sembra una banalità ma in queste ore non lo è affatto. </div>
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MLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5261897725441419109.post-88586931292267818002017-02-17T03:26:00.002-08:002017-02-17T03:27:30.217-08:00Droghe, suicidio, forze di polizia ed educazioneDroghe, suicidio, forze di polizia ed educazione.<br />
<div class="fb-like" data-action="like" data-href="http://doglieblu.blogspot.it/" data-layout="standard" data-share="true" data-show-faces="true" data-size="small">
</div>
<div>
Questi i temi che stanno rimbalzando nei media negli ultimi giorni, da quando a Laterza si è suicidato un ragazzo di 16 anni in seguito ad un controllo antidroga da parte della polizia, scopertasi poi, essere stata chiamata dalla madre. </div>
<div>
Preoccupata.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2_cGsYmVE5HsAG02FAXq29FHXQvPzRx5JnI3r8ukWJCKt5Htu2lb5j7oSJw9Vy8qelfO5YXUjklAUDhAHfRr2KBLPBArGe9BFakGyKk2xJMw6Ph0DAC-D2F0Uc13BW1DjkSDQ_Ybu7dY/s1600/jelly-fish-1288736_960_720.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2_cGsYmVE5HsAG02FAXq29FHXQvPzRx5JnI3r8ukWJCKt5Htu2lb5j7oSJw9Vy8qelfO5YXUjklAUDhAHfRr2KBLPBArGe9BFakGyKk2xJMw6Ph0DAC-D2F0Uc13BW1DjkSDQ_Ybu7dY/s640/jelly-fish-1288736_960_720.jpg" width="640" /></a></div>
<div>
<a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02/16/suicidi-non-lasciamo-alle-forze-dellordine-i-compiti-di-psicologi-e-terapeuti/3395791/" target="_blank"><br />In tanti</a> fra i media, si stanno schierando con la richiesta di una maggiore educazione sul tema, sul fatto che questo tipo di problemi (l'uso di droghe), <b>andrebbe seguito da personale in grado di comprendere ed educare, ossia psicologi, insegnanti, aggiungo in via più ampia e indiretta, sociologi, politici e in generale le figure che si adoperino in campo umanistico per comprendere in primis, e attuare poi, dei processi volti a sostenere chi si trova in situazione di disagio (l'uso di droghe, in questo caso specifico) ed eliminarne le cause.</b></div>
<div>
<br /></div>
<div>
Queste le antitesi, al rendere questa tematica un problema di polizia, cioè come viene trattato ultimamente, quindi un problema da risolvere in modo sanzionatorio piuttosto che inserendolo in un contesto più ampio.</div>
<div>
Ci sono però alcuni punti che vorrei chiarire (anche ripetere) rispetto alle questioni poste, cioè alla richiesta di educazione. </div>
<div>
Innanzitutto premetto che mi trovo d'accordo al <b>non rendere questo tipo di problematiche, qualcosa da risolvere con un approccio duro e sanzionatorio</b>. </div>
<div>
<br /></div>
<div>
Questo vale in generale non solo per l'uso di droghe, ma per le azioni, anche non condivisibili di un gruppo di studenti in protesta, di qualsiasi siano i problemi legati a manifestazioni politiche e sociali come l'uso di droghe, ma anche quelli legati alla povertà senza danno al prossimo quali, l'accattonaggio, ecc... </div>
<div>
Perchè questi sono spesso, più che atti lesivi in sè e quindi compiuti da soggetti forti che vanno a creare danni a soggetti deboli, dei <b>modi di comunicare un disagio o un'esigenza, o semplicemente sono così profondamente legati a questi cioè al disagio e al bisogno, e come bisogno, anche quello di contrattazione della realtà esistente, (pensiamo alle occupazioni abitative, ma anche alle richieste sul caro mensa, o alla advocacy per i diritti degli omosessuali ecc...) che non possono essere trattati unicamente come atti razionalmente scelti e quindi evitabili</b>.</div>
<div>
La risposta può essere uno studio, una presa in carico, una contrattazione, una mediazione, ma non una sanzione opposta con forza dal corpo di polizia (che non è, come dimostrato più volte, un organo abile nella gestione dei problemi sociali ma è un organo di sicurezza, forza e arma dello Stato) come prima istanza. </div>
<div>
<br /></div>
<div>
</div>
<div>
Tornando alla questione droghe e non allargando ulteriormente un discorso già complesso, i punti che sono da affrontare sono:</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2RGkCnpNcX9WrIuOOV3e8vEd7hthaGtGrKO9LO-rSHHWvUTQl9ZUWU-3yMnrQOM8hYAKkXzer-f4QWg7EegXGI5Quo0oDUgBfl7JcRRR0NbxGvBruElIm5Y4hSsWFDhOLOgzIS4TjW3Y/s1600/52668283.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="310" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2RGkCnpNcX9WrIuOOV3e8vEd7hthaGtGrKO9LO-rSHHWvUTQl9ZUWU-3yMnrQOM8hYAKkXzer-f4QWg7EegXGI5Quo0oDUgBfl7JcRRR0NbxGvBruElIm5Y4hSsWFDhOLOgzIS4TjW3Y/s400/52668283.jpg" width="400" /></a><br />
1- <b>Le droghe</b>,<b> è un termine generico e tipicamente da fiction televisiva, ovvero da realtà che non affronta la realtà,</b> tutti si stanno tenendo molto cauti sulla questione, tranne <a href="http://www.dolcevitaonline.it/perche-i-controlli-antidroga-nelle-scuole-devono-finire-la-lettera-di-un-professore/" target="_blank">alcuni professori </a>che più realisticamente di altri hanno semplicemente chiamato le droghe in questione con il loro nome, affermando senza problemi che anche i politici nella vita, uno spinello se lo saranno fatto senza che questo meritasse un controllo della polizia.</div>
<div>
Droghe è infatti un termine volutamente amplissimo rispetto a quello che si sta descrivendo, che vuole scatenare la paura, l'idea di siringhe e fine delle speranze, o, in quello che si definisce nelle scienze umane, di <b>devianza</b>. </div>
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Devianza dalla norma, dalla vita sana, dalla società accettabile; ma nella realtà quando si parla delle cosiddette "droghe leggere", nel loro utilizzo, non necessariamente si parla di devianza. </div>
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Perchè l'utilizzo occasionale, scarso di droghe leggere non è semplicemente indice di devianza, può essere ricreativo e non avere alcuna conseguenza ne sullo stato depressivo, ne di isolamento, ne sui rendimenti personali. Le questioni legate alle droghe nel loro insieme, sono molto articolate, spesso utilizzate in termini di campagne politiche e mediatiche, altre semplicemente sono state storicamente limitate per motivi economici. Ancora una volta, legale diventa sinonimo di giusto e illegale di sbagliato, ma non ci si sofferma a rifletterci.</div>
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Il <b>tabacco</b> ad esempio è una<b> droga legalizzata</b>,<b> in quanto tale è consumata senza che questo significhi nulla in termine di categorizzazione umana di devianza o pericolo, il suo utilizzo è spesso quotidiano ed estremamente frequente, è accertato che sia dannoso per la salute, ha effetti sul sistema nervoso, provoca astinenza, ma non viene considerato indice di una devianza</b>. </div>
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L'alcol, non abitualmente abusato non è considerato indice di devianza, anzi abbiamo Comuni che approvano le attività di vendita di alcolici, in particolare quando di livello più elevato. Viene attribuito a un problema di decoro il fatto di trovare i residui di alcolici (bottiglie rotte) nelle strade, ma curiosamente non viene penalizzato il contenuto. Eppure l'alcol cambia la nostra capacità di guida, causa dipendenza, può comportare comportamenti irresponsabili, a rischio per noi stessi e per gli altri, ed è spesso correlato agli stati di devianza, ma viene in qualche modo, addirittura premiato dalla società come indice di status (entro certi limiti, e di una certa qualità e costo). </div>
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Del resto<a href="http://www.danielesegnini.it/index.php?option=com_content&task=view&id=17&Itemid=9" target="_blank"> l'alcol è un tipo di consumo estremamente antico, e ampliamente utilizzato come strumento sociale.</a> </div>
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Immaginiamo per un secondo lo stesso tipo di comportamento adottato per le droghe leggere, non sarebbe così strano, sarebbe quantomeno coerente, ma immaginato ora, sarebbe buffo.</div>
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2 - <b>La percezione del rischio legata alle cosiddette droghe è effettivamente colpa di una cattiva educazione, non solo sui giovani però, ma sugli stessi genitori,</b> quella generazione che magari degli anni '70 - '80 e '90 ha vissuto indirettamente l'ascesa delle droghe leggere e poi l'invasione delle droghe pesanti grazie alle mafie e alla loro crescita economica, le morti di AIDS, le siringhe in strada e ha subito un immaginario fatto di correlazioni sbagliate, di semplificazioni e di terrorismo mediatico, mentre nella realtà, uno spinello e una siringa non sono la stessa cosa, non provocano la stessa dipendenza, non nascono nello stesso clima sociale e non provocano gli stessi danni. Volendo entrare nel dettaglio, nemmeno due siringhe di eroina riempite della stessa eroina, una tagliata e l'altra no, sono già due discorsi diversi; ma non voglio complicare ulteriormente il discorso.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwVI6GE1GHR8M8cIqSRHwYHquBWEGE7S_LBePlyEhmjireMuPDfDodgw5MqN9TP7k3XG-lcwzuHAhyphenhyphenXNOHwYtq2-xc_nNtqz9hyphenhyphenZZHFC2s6UBcL88l3npETyQSYjQ91KLtR5hZITfAO_0/s1600/150625155040-05-gross-summer-habits-jelly-fish-super-169.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwVI6GE1GHR8M8cIqSRHwYHquBWEGE7S_LBePlyEhmjireMuPDfDodgw5MqN9TP7k3XG-lcwzuHAhyphenhyphenXNOHwYtq2-xc_nNtqz9hyphenhyphenZZHFC2s6UBcL88l3npETyQSYjQ91KLtR5hZITfAO_0/s640/150625155040-05-gross-summer-habits-jelly-fish-super-169.jpg" width="640" /></a></div>
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3 -<b> Il dialogo genitori - figli,</b> non si tratta di dare consigli ai genitori, ma di constatare che la scarsa educazione dei "padri" ricade sui figli, <b>l'educazione al dialogo e al confronto tra genitori e figli richiede tempo, conoscenza di sè e dell'altro, come qualsiasi rapporto, ma con la differenza che uno dei due elementi in gioco è responsabile totalmente (o quasi) dell'incolumità e della formazione dell'altro</b>. </div>
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Non è affatto banale. </div>
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Richiede concentrazione e capacità di osservazione, pazienza e una discreta dose di dedizione, ma anche <b>l'assunzione e la consapevolezza del proprio ruolo</b>. Non è facile, non credo ci sia mai stata però una sola persona che abbia detto che fare il genitore è facile, è fattibile visto che siamo 7 miliardi e più. Ma non facile.</div>
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Per un corretto dialogo genitori - figli, servono, a parte le capacità dette prima, che possono essere più o meno presenti, <b>amore e tempo</b>. Già questi due fattori da soli fanno una grossa parte del lavoro, amore per interessarsi seriamente di quello che fa/conosce/vive l'altro e tempo per capirlo e vederlo. </div>
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Sappiamo già che soprattutto <b>è il secondo a mancare, in questo, ancora lo Stato, visto che incanala grossa parte degli stipendi in tasse, dovrebbe essere capace di assolvere almeno in parte il problema, attraverso strumenti e servizi di supporto per la conciliazione casa-lavoro.</b> Una questione spinosissima soprattutto con il lavoro sommerso, la crisi economica, la tassazione pesante alle imprese per dipendente e i contratti volatili e incerti di cui il Jobs act non si è reso risolutore.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhq_fnnqGC_Ce23IDuL8Sfr-mYDuj-hJwdQRDzrIBo0ByfoTON0hdmURb2iiVGvZJ-SNqjY0e-8Oj41HAqcr0QWAJFxtgopkXi_JwSMJAdNY5CQJt6CypcN4r3yTzJGizJnarAvXbBllUQ/s1600/jelly_fish_by_kabu_hito-d332jkd.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhq_fnnqGC_Ce23IDuL8Sfr-mYDuj-hJwdQRDzrIBo0ByfoTON0hdmURb2iiVGvZJ-SNqjY0e-8Oj41HAqcr0QWAJFxtgopkXi_JwSMJAdNY5CQJt6CypcN4r3yTzJGizJnarAvXbBllUQ/s400/jelly_fish_by_kabu_hito-d332jkd.jpg" width="298" /></a>4 - La scuola, concordo con il parere pubblicato da un professore in una lettera aperta, in seguito ai controlli antidroga a sorpresa vissuti nella propria classe, la scuola è un luogo che per un adolescente, volente o nolente, è casa. Questo vuol dire che è una<b> sorta di incubatrice</b>, infatti l'istruzione stessa lo rende ancora immaturo, rallenta quel momento in cui sarà solo a procacciarsi il cibo diventando autosufficiente. <b>La scuola è un luogo che fa da cuscinetto temporale tra la casa e il lavoro futuro, è un luogo dove imparare il confronto, le responsabilità per le proprie azioni, la socialità, spesso anche in modo brutale visto la coercizione della classe. Ma non può essere certo un luogo in cui la polizia irrompe per trovare gli spinelli, perchè dovrebbe essere un luogo dove poter sbagliare senza che questo abbia conseguenze legali, senza che entri lo Stato. </b>Questo sempre tenendo conto che non si tratti di fare un danno fisico a se o ad altri, diverso già è il caso di violenza infatti.</div>
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<b><br /></b></div>
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5 - <b>I media, che su questo argomento si dividono in due macrotipi</b>: <b>fiction/serie/film per famiglie</b>, le si riconosce perchè sono quelle dove i personaggi si riferiscono sempre genericamente a droghe senza specificazioni, (normalmente compare uno spinello, che è visivamente accettabile ma non socialmente), chi le usa viene associato a problemi e devianze, famiglie separate, compagnie "cattive", tristezze varie, rabbia e così via; <b>film/telefilm verità o ironici, dove invece lo spinello è parte della socialità</b>, addirittura è quasi un elemento fondamentale, la sigaretta è un intercalare immancabile, quasi una seconda pelle dei personaggi, tutto è vissuto con ironia, quotidianità e spesso è anche legato strettamente allo stile di vita giovanile/universitario o intellettuale/creativo. </div>
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Quindi mediaticamente abbiamo da un lato lo scandalo per le droghe, dall'altro l'accreditamento delle droghe leggere come di un passaggio normale e quasi fondamentale della socialità in una determinata fascia di età, spesso anche un momento di relax in età adulta.</div>
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Siamo schizofrenici sulla questione, se poi pensiamo a pochi mesi fa quando cioè si paventava l'idea di legalizzare il consumo di Marjuana e vari canali e testate, si faceva pressione su quanto fosse normale il consumo di droghe leggere, sembra impensabile che mesi dopo un ragazzino si suicidi perchè la polizia gli scopre in casa 10 grammi di hashish.</div>
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Io mi accorsi che non sarebbe passata la legge sulla legalizzazione,non appieno come tanto reclamizzata, quando a un servizio de "Le iene", che per mesi ci aveva quasi ammorbati sulla bontà della Marjuana come terapeutico, turismo, soluzione come guerra alle mafie ecc... poi se ne era uscita con un servizio su coltivatori in Romania, servizio in cui era andata a "stanare" i delinquenti, gridando alle finestre "ma lei lo sa che vende droga in Italia?". </div>
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Lì ho capito che l'aria era cambiata, i media non mentono, ma glissano in modo affatto disinteressato, sono i migliori ratti che fuggono dalla nave in abissamento.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNMlXBM2zMtvnhKAOs5hkIh5rllfFWz9H-8XIHLhzmx6nFHFXryn7b6HhbWQnqTXetZ7HnKmXYWUQUKo5dYe6zH5Z9Tkf_bKqJ_KNqGmYUOF0g0BrpbBYjPBv_L6iI3MKt1MBBpXqP1nU/s1600/jellyfish-989040_960_720.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="428" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNMlXBM2zMtvnhKAOs5hkIh5rllfFWz9H-8XIHLhzmx6nFHFXryn7b6HhbWQnqTXetZ7HnKmXYWUQUKo5dYe6zH5Z9Tkf_bKqJ_KNqGmYUOF0g0BrpbBYjPBv_L6iI3MKt1MBBpXqP1nU/s640/jellyfish-989040_960_720.jpg" width="640" /></a></div>
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L'ultimo punto che tratto solo ora è:</div>
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6 - <b>L'educazione, reale, alle droghe, leggere, pesanti, legali e illegali</b>. Cioè uno studio serio e scientifico, privo delle angosce genitoriali, dei moralismi basati su preconcetti, ma anche sulla errata percezione del "tanto capita agli altri", o dello "smetto quando voglio", sarebbe senz'altro utile, includendo anche da dove vengono, quali commerci vengono utilizzati, come vengono trasportate, con cosa vengono tagliate, gli effetti nel breve e lungo periodo, il grado di dipendenza, le conseguenze in stato di guida, ecc... Un'educazione che andrebbe fatta quando effettivamente il rischio di assunzione indiscriminata può manifestarsi. <b>Insomma si potrebbe affrontare quello che già esiste, ammettendo che esiste e responsabilizzando i soggetti sul loro utilizzo.</b></div>
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7- Infine,<b> lo Stato non può trattare le sue fasce deboli come un corpo estraneo da punire, chi anche fosse effettivamente un drogato nel senso che ne fa un uso costante e ruota la sua esistenza e compie scelte in funzione della sua dipendenza, starebbe soffrendo un disagio, non può essere trattato come un cittadino da sanzionare e in qualche modo allontanare, ma ha il compito anche arduo di recuperarne la consapevolezza, il libero arbitrio e in generale di liberarlo dal bisogno.</b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizC1cmxttlzY-3fq1dAyL_SYn9fLLeLjzEYT-ivdbQEankducuANLSglSAob_6rMUj5TlPID41Kybd3AJG7cnOS0wNgaUZG7cfxmdtJIjGP2KAKrsRjCPV5ePn1SwBoj1loQaHYsJajcc/s1600/5-5-Glowing-Effect-font-b-Artificial-b-font-font-b-Jellyfish-b-font-Fish-Tank.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizC1cmxttlzY-3fq1dAyL_SYn9fLLeLjzEYT-ivdbQEankducuANLSglSAob_6rMUj5TlPID41Kybd3AJG7cnOS0wNgaUZG7cfxmdtJIjGP2KAKrsRjCPV5ePn1SwBoj1loQaHYsJajcc/s320/5-5-Glowing-Effect-font-b-Artificial-b-font-font-b-Jellyfish-b-font-Fish-Tank.jpg" width="320" /></a><b>Esiste l'errore</b>, esistono le dipendenze, ma la società non vive per escludere chi sbaglia ma per riabilitarlo e reintegrarlo quanto prima, questo significa che tendenzialmente una persona che si considera in atto di autolesionismo, più che punita, va riconosciuta, compresa e riabilitata, questo soprattutto quando effettivamente viene evidenziato in atto di autolesionismo (quindi non solo per preconcetti).</div>
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Anche considerando le droghe leggere (che appunto riferendoci a poco tempo fa o ad altri stati occidentali, sappiamo essere un problema molto opinabile) come un problema legato al disagio, e lo considerasse un problema nelle scuole, lo Stato dovrebbe mettere in atto manovre di recupero, conoscenza e gestione.</div>
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Tutto questo <b>non è compito della polizia. </b></div>
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E dovrebbe essere lampante, in questi giorni in cui, forse anche un po' in sordina rispetto ad altri eventi, è affiorata è la notizia <a href="http://bologna.repubblica.it/cronaca/2017/02/03/news/ferrara_caso_aldrovandi_poliziotti_vittime_del_dovere_-157478169/" target="_blank">dell'indulto amministrativo ai <b>poliziotti </b></a><b>che hanno ucciso il 18enne Federico Aldrovandi, nel 2005, di botte, perchè trovato su una panchina a fumare uno spinello e che per le forze dell'ordine in difesa della legalità che lo incrociarono, meritò un pestaggio punitivo così violento e brutale da concludersi con la morte del ragazzo.</b></div>
MLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5261897725441419109.post-33265042712293781392017-02-10T06:27:00.001-08:002017-02-12T03:31:32.745-08:00Polizia, CUA e opinionismo punitivoSulla vicenda <a href="http://bologna.repubblica.it/cronaca/2017/02/09/news/bologna_biblioteca_di_lettere_senza_tornelli_resta_chiusa-157923491/" target="_blank">CUA - Biblioteca - Polizia</a> io nemmeno volevo entrare nel merito, ma tra commenti e giornalismi di bassa lega, schieramenti senza base logica, qui si esagera.<br />
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<div class="fb-like" data-action="like" data-href="http://doglieblu.blogspot.it/" data-layout="standard" data-share="true" data-show-faces="true" data-size="small">
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Vorrei aprire dichiarando innanzitutto che, a differenza delle opinioni che stanno emergendo, <b>questa situazione non è una funzione dicotomica e inversa del tipo:</b></div>
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odio la Polizia quindi amo il CUA, </div>
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amo la polizia quindi odio il CUA,</div>
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amo il CUA quindi odio la polizia,</div>
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amo i centri sociali quindi amo il CUA quindi odio la polizia, </div>
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odio i centri sociali quindi odio il CUA quindi amo la polizia,</div>
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E così via estendendosi anche a tutti gli altri ambiti standard tipo stato - polizia, libertà - proteste, studenti-cua ecc...</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgV4H5roEBjCPK_HGSlVT2KVdOgbPpPyyw19OuDD7zsxVxubHUepooRFIkf4e3eDRUKICxoc-U4BWp4fnOwuRVNQmZHAGxmnAfSjFOEBdYFJmVvfwYyK7QDD7U9eFsAdhuFNH_I4Fjfr8s/s1600/6716358_672-458_resize.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgV4H5roEBjCPK_HGSlVT2KVdOgbPpPyyw19OuDD7zsxVxubHUepooRFIkf4e3eDRUKICxoc-U4BWp4fnOwuRVNQmZHAGxmnAfSjFOEBdYFJmVvfwYyK7QDD7U9eFsAdhuFNH_I4Fjfr8s/s640/6716358_672-458_resize.jpg" width="640" /></a></div>
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Riportiamo il dibattito sulle due singole questioni, e sui suoi due attori fondamentali. </div>
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Il CUA e la polizia, punto.</div>
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Sono due questioni e non dovete vergognarvi se il vostro pensiero non rientra nelle dicotomie inverse sopra dette, quindi svuotandoli dei loro collegamenti forzati abbiamo:</div>
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<b>- il CUA, ovvero il collettivo universitario autonomo, che abbraccia diverse cause, dall'alta velocità ai precari dell'università, e quello che fa, come lo fa, può piacere o meno, a prescindere che si sia pro spazi sociali e realtà antagoniste o contro o non si abbia una opinione in merito</b></div>
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<b>- la Polizia, che è un organo armato dello stato volto alla sicurezza e prevenzione, con addestramento specifico destinato a saper gestire le situazioni con il minor danno possibile in particolare sui civili</b></div>
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Ora, il CUA, visto che l'università mette i tornelli che limitano l'accesso alla biblioteca di via zamboni 36 ai soli studenti, dopo altre manifestazioni di dissenso, ha occupato la biblioteca.</div>
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Questa manovra ha provocato consenso ma anche <a href="http://bologna.repubblica.it/cronaca/2017/02/10/news/bologna_studenti_contro_il_cua_1_800_firme-157990013/" target="_blank">dissenso da parte anche degli stessi studenti.</a></div>
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La polizia è entrata nella biblioteca e ha risposto all'occupazione e alle provocazioni del CUA in modo serrato e violento, considerando il fatto che sono manovre su cui dovrebbero essere addestrati, considerando che stiamo parlando di CIVILI, il CUA infatti è un collettivo studentesco, non un gruppo armato, e questo nelle varie dicotomie si dimentica un po' troppo facilmente. </div>
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La violenza non era necessaria vista la differenza di armi, assetto difensivo (antisommossa) e preparazione. </div>
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Ora a me non interessa cosa pensiate del CUA, o meglio questo articolo non vuole parlare del CUA.</div>
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In questo post a me interessa invece parlare dell'altro soggetto e cioè la polizia e chiarire che la polizia non è un organo volto a scatenare i migliori auguri della nostra opinione negativa verso qualcuno.</div>
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Che non è uno strumento che nasce per esercitare la violenza ad ogni scostamento civile dall'ordine pubblico, non dovrebbe almeno, non in un paese democratico dove <b>ribellioni, proteste e occupazioni possono essere anche semplicemente il sintomo di una parte di popolazione che deve poter rivendicare diritti senza essere minacciata di violenza.</b></div>
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<b>La polizia, soprattutto, non è un organo punitivo,</b> è un organo di sicurezza e controllo, e i commenti del tipo, "si meritino manganellate" o "gli stia bene", indicano che forse si sta fraintendendo la funzione della polizia, e anche le conseguenze di questo non proprio piccolo misunderstanding, perchè se lo Stato dovesse ragionare di pancia come sta facendo ora, anche le proteste per il lavoro, o contro un politico rischierebbero prima o poi, di essere sedate nel sangue.</div>
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<b>La polizia in una democrazia non può essere innanzitutto la prima risposta ad una occupazione studentesca, non può essere poi così violenta</b>, non può e basta, è un principio alla base della democrazia vs la dittatura, dove invece la polizia è un organo violento e punitivo con l'obiettivo specifico di "Punirne uno per educarne cento", cioè dissuadere chi non è d'accordo. La democrazia non è un sistema volto a dissuadere chi non è d'accordo ma volto a raccogliere in modo civile i disaccordi e a produrre una società più equa proprio grazie ai disaccordi. </div>
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La polizia non può, in quest'ottica, e non per opinione, essere usata come prima soluzione per andare contro degli studenti disarmati che stanno occupando una biblioteca in modo così violento e questo a prescindere che voi sosteniate o no la manovra di occupare una biblioteca, che potete giudicare giusta o una cavolata, non importa.</div>
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A chi risponde "loro hanno occupato non hanno certo aperto un confronto", rispondo che un collettivo di studenti e lo Stato quando si comportano in modo antidemocratico non hanno assolutamente lo stesso peso e in una situazione di non minaccia all'incolumità di altri civili (non è che avessero ostaggi, o picchiato studenti) lo Stato deve agire secondo <b>principi, non secondo una punizione</b> non, agendo allo stesso modo ma in modo migliore e soprattutto <b>non con la polizia come prima scelta.</b></div>
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MLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5261897725441419109.post-6115012561129669932017-02-10T04:01:00.003-08:002017-02-10T04:16:28.815-08:00Cosa ci appartiene della lettera di un suicida che non conosciamo<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">In generale, scrivo quando ho qualcosa da dire, questo è il principio che regola questo blog, non c'è la necessità di esprimersi su ogni avvenimento, ne su ogni fatto saliente.</span><br />
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<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Sulla vicenda di Michele, non ho sentito finora il bisogno di scrivere nulla di mio, perchè a leggere la lettera, le sensazioni ricevute sono state tante, non mi trovavo in nessuna semplificazione fatta che ho visto in giro tra commenti e quotidiani (è la politica, è il lavoro, era depresso, addirittura era debole, o grida del tipo "ecco come ci riducete" a un fantomatico nemico esterno, ecc..) ma di una cosa ero sicura, <b>in quello che ci vedevo di quell'atto così intimo e personale, c'era qualcosa di sociale</b>.</span></span><br />
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><b>La depressione è un ambiente molto strano in cui vivere, è una stanza semibuia con le pareti di vetro deformante e insonorizzante, se non ci sei mai stato dentro, non la puoi capire e un po' bisogna saperlo accettare.</b></span></span><br />
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">La depressione che si esprime in quella lettera, a me, che <b>non ho conosciuto Michele e posso solo in qualche modo vedere dei collegamenti che però sono soggettivi, cioè sono frutto di quello che vedo io e interpreto io per le mie personali esperienze, per i miei studi e che quindi in primis non può assolutamente essere un punto di vista perentorio ne giudicante</b>, la depressione di quella lettera, dicevo, è sembrata sociale.</span></span><br />
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Sociale perchè non viene da un fenomeno specifico e unicamente individuale ma viene da una <b>pressione esterna che la persona non ha retto</b>, <b>così come è sociale il suicidio di chi viene verbalmente distrutto attraverso i social per una foto o un video diffuso. Non diremmo mai che è personale perchè la pressione che ha spinto all'atto personale, è sociale. </b></span></span><br />
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">La depressione della lettera, io l'ho interpretata così ma magari non lo è, <b>trovo comunque giusto definire un discorso che da quella lettera scaturisce, perchè come tutti in quella lettera posso specchiarmi e vedere qualcosa che anche se non è detta da Michele, magari vale la pena dire. </b></span></span><br />
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">La depressione di quella lettera io la vedo fuori da quella lettera, nelle espressioni di rabbia da social, nelle repressioni poliziesche esagerate, nelle paure del nuovo che dilagano nei commenti e negli articoli, nella strumentalizzabilità delle persone. </span></span><br />
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">In tutto questo io ci vedo <b>un isolamento delle proprie potenzialità, della propria capacità sociale, quella del confronto, anche di crescere inteso però come qualcosa che non sia una spinta contro se stessi per degli obiettivi chiari e condivisi, ma un germoglio con i suoi tempi, la capacità dell'albero di intersecarsi nella rete che gli è di mezzo, l'isolamento che non è mancanza di amici ma mancanza di qualcosa che è la scintilla per fare tutte le corse che servono a vivere, è anche l'isolamento della propria rabbia</b>. </span></span><br />
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Ci vedo l'isolamento dalla passione, passione non amorosa ma ideale, collettiva, politica, sociale, la <b>passione di essere e fare qualcosa in cui si crede e basta</b>.</span></span><br />
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Tutto questo in nome dell<b>'efficienza, il sacrificio</b> che ci si dice, è sopportabile e necessario, in nome di un immaginario brillante che coincide con il lavoratore pimpante e inesauribile, vestito bene, acclamato per le proprie capacità, che <b>raggiunge obiettivi, </b>macina strada, si accasa, come un essere umano sempre in corsa con pochi obiettivi molto chiari. </span></span><br />
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Mi sono trovata a pensare che sempre più, <b>ci troviamo ad assistere a chiusure, regolamentazioni implicite e non, istituzionali e popolari sugli aspetti della nostra esistenza, personali ma anche sociali, che poi diventano chiusure di quello che siamo.</b></span></span><br />
<br />
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Per chiusura intendo la restrizione delle attività possibili oltre il lavoro (che comunque resta anche un po' inspiegabilmente la nota fondamentale su cui tarare il resto del tempo, che identifica la nostra personalità, il nostro posto nel mondo, sembra che anche solo il chiedersi se questo sia normale e dovuto in quanto esseri umani, già ci renda un po' strani) e delle modalità con cui metterle in pratica, sempre più definite in ambiti accettabili e in qualche modo estremamente esperienziali ma fruibili, non partecipanti.</span></span><br />
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">La compartimentazione delle nostre possibilità, capacità, occasioni che allo stesso tempo diventano individuali e non collettive, <b>ma soprattutto sono o devono essere in qualche modo funzionali a qualcosa. </b></span></span><br />
<br />
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Ci si priva di confronto, anche di scontro, dello scomodo, del brutto, di quello che non capiamo, che non ci piace, ma non ci accorgiamo che così facendo ci priviamo della possibilità di crescita non solo personale, ma collettiva, la possibilità di essere qualcosa di diverso, capire qualcosa di diverso e affrontarlo, discutere, dibattere, affrontare le paure, ascoltare altre opinioni, cambiare idea. </span></span><br />
<br />
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><b>Cambiare idea come processo è tra i più faticosi e interessanti che possano capitarci, soprattutto quando parliamo di pilastri della nostra personalità come la religione o la politica, se ci priviamo di questa possibilità togliendo gli elementi di scontro, eliminando quello che ci sembra inadatto al nostro esatto modo di vivere, (è personale) ci priviamo di vitalità, di socialità e di capacità che magari non sono funzionali al lavoro ma a noi sì, e ci priviamo della capacità di rispettare ciò che non capiamo o non condividiamo.</b></span></span><br />
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Molto spesso si fruisce di attività e gusti che durano il tempo di usarli.</span></span><br />
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Consumiamo attività ed esperienze come prodotti, consumiamo la cultura attraverso i musei, i post, e tendenzialmente mettiamo in teche tutto quello che non è l'ambito che ci compete come lavoratore o parente, categorizziamo quello che ci compete da quello di cui effettivamente fruiamo da spettatori o meglio ancora da consumatori.</span></span><br />
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Siamo consumatori sociali, culturali, sportivi e alimentari, in cerca costantemente di prodotti nuovi che ci diano dei momenti vissuti che purtroppo però si esauriscono, alla fine della consumazione, e rnon restano dentro abbastanza, senza interruzioni per poi condurci a un'azione.</span></span><br />
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span>
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Chiudo dicendo che Michele ha avuto dei motivi che <b>noi non possiamo ne sapere con certezza ne giudicare, ma che la sua lettera ci ha lasciato probabilmente involontariamente, uno spazio di identificazione che può farci guardare e ragionare sui meccanicismi di efficienza e di consumo di vita a comparti in cui ci stiamo chiudendo.</b></span><br />
<span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"></span></span><br />
<span style="color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Riporto <a href="http://www.dinamopress.it/news/michele-abbiate-il-coraggio-di-tacere" target="_blank">un articolo</a>, uscito su l'Espresso, l'unico che ho trovato davvero bello e ben scritto sulla vicenda.</span></span></div>
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MLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5261897725441419109.post-9636056410760045762017-02-05T12:24:00.000-08:002017-02-06T15:29:01.842-08:00Imparare dai migliori (dei peggiori) - Neoliberisti, Settore pubblico e SocialeLeggendo l'articolo che parla di una <a href="http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/17_febbraio_05/polizia-postale-cyberbullismo-campagna-vita-social-1e6c7e9e-eb8e-11e6-91eb-31433eb4de41.shtml" target="_blank">nuova iniziativa della polizia postale contro il cyberbullismo</a>, qualche notizia più in giù di una Marine Le Pen agguerrita contro Nato ed Europa, in linea con una chiusura sul piano cooperativo e umanitario che sta investendo l'Europa, mi è sembrato necessario affrontare il <b>tema di come il settore pubblico (italiano) si stia rapportando ai fenomeni sociali.</b><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhewg9a2l5o6Jk8Xjl3uFdNwkgpJaB-zFQIlNzSnccxuD6kbL07O6rt78x_fFSZPvhUXjqsiECbfmiLQyMmM-NuLaoOQ9pUnCdjuOwdlLkHmLxwLOsvCsnwRMZkS4xfEfLcl0wfBEaTThg/s1600/Bedelgeuse+-+Travis+Bedel+-+Anatomy.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhewg9a2l5o6Jk8Xjl3uFdNwkgpJaB-zFQIlNzSnccxuD6kbL07O6rt78x_fFSZPvhUXjqsiECbfmiLQyMmM-NuLaoOQ9pUnCdjuOwdlLkHmLxwLOsvCsnwRMZkS4xfEfLcl0wfBEaTThg/s1600/Bedelgeuse+-+Travis+Bedel+-+Anatomy.jpg" /></a></div>
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Da Marine Le Pen è facile collegare, l'altrettanto antiumanista e mitologico <b>Donald Trump, che sembra un treno in deragliamento di impopolarità sociale, ma che, come sostengo da quando è stato eletto, e come conferma tristemente <a href="http://firenze.repubblica.it/cronaca/2017/02/04/news/l_idea_del_sindaco_di_vagli_una_statua_in_marmo_per_trump_rappresenta_l_onore_-157551790/" target="_blank">il sindaco di Vagli </a>che sta investendo 80 mila euro per una statua al neo presidente come simbolo della coerenza politica, Trump sta solo facendo ciò che ha promesso.</b></div>
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Infatti Trump è esattamente ciò che è sempre stato, un neoliberista, un capitalista che ha come priorità la crescita dell'economia e delle imprese, e dell'America come ideologia nazionalistica, e infatti sta facendo il più possibile l'interesse delle imprese americane.</div>
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Priorità che prevalgono su tutto, dalla vita umana esterna all'America, alle donne (considerate da sempre parte minoritaria e scomoda del mondo del capitalismo che si basa su un ritmo di lavoro specifico, una dedizione ad esso totale e quindi diciamocelo, ha bisogno della maternità per produrre figli della nazione e deve crescerli senza togliere tempo agli uomini che non hanno legami biologici necessari, quali l'allattamento).</div>
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Mi incuriosisce sempre molto, vedere quello che i comuni e gli stati fanno per le imprese in ottica neoliberista, cioè favoriscono il loro accesso alle risorse affinchè possano crescere (limitandone più o meno i danni), ma <b>soprattutto, limitano la propria presenza autoritaria e dall'alto. </b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRzRw4B5lD_dhxXfOzRHX1nd3jtO2o2EPlU_nNFqnSsLpSZaQYA3YMwOKB6toPnrYuQpyh6P-NlUT9IL4dBquUclQVS8p9lYIKFyqKHzPwgpQTWsaAU_QZ2ZLLWlQl-hdEpq25wy9hyphenhyphen1g/s1600/anatomy-of-a-male-orgasm.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRzRw4B5lD_dhxXfOzRHX1nd3jtO2o2EPlU_nNFqnSsLpSZaQYA3YMwOKB6toPnrYuQpyh6P-NlUT9IL4dBquUclQVS8p9lYIKFyqKHzPwgpQTWsaAU_QZ2ZLLWlQl-hdEpq25wy9hyphenhyphen1g/s640/anatomy-of-a-male-orgasm.jpg" width="438" /></a>Trump fa ciò che è meglio per loro, il neoliberismo, si prende cura del capitale e lo sa fare, spiana la strada, rimuove gli ostacoli senza diventarne il controllore, anzi di fatto limitando il più possibile la propria presenza e limitandola ad una sorta di aquila protettrice esterna.</div>
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Basti pensare all'oleodotto in Dakota, ma anche alla riduzione delle tasse, dei limiti ambientali.</div>
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Possiamo, da europei, da interessati al sociale, ambientalisti, femministi ecc... disgustarci e guardare a Trump come a un nemico di cui evitare ogni comportamento, oppure possiamo scendere dalla nostra montagna di giustizia e capire che andrebbe studiato.</div>
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Paradossalmente infatti, l'Italia, uno di quei paesi che si impegnano nel cercare di arginare le problematiche sociali, non ha lo stesso tipo di atteggiamento con i soggetti da proteggere.</div>
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<b>Un truck della polizia postale in mezzo a una città, con tanto di spiegamento di fondi, forze e investimenti, può essere utile forse per i genitori delle vittime, se questi ne hanno parlato in casa, ma non è uno strumento capacitativo della società per autoprodurre il comportamento che serve ad arginare il bullismo</b>.<br />
Difficile pensare di arginare un fenomeno così diffuso e invisibile eppure così sotto gli occhi di tutti, attraverso una manovra esterna, fisica e dall'alto.</div>
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In giorni di dichiarazioni di sgomberi di spazi sociali, di istituzionalizzazione della vita pubblica attraverso bandi e convenzioni alle associazioni, di pessime campagne di comunicazione promosse dallo Stato (come il <a href="http://doglieblu.blogspot.it/2016/09/manuale-di-comunicazione-il-caso.html" target="_blank">fertility day</a>), e al contempo di comportamenti sempre più irrazionali, spaventati e cinici da parte della popolazione verso le sacche di disperati che arrivano in Italia o le donne, è evidente che si stia creando<b> una forte disparità tra ciò che lo Stato cerca di ottenere e quello che effettivamente ottiene quando si tratta di sociale</b>.</div>
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Lo Stato italiano e i comuni fanno programmi di intervento sui nuovi fenomeni spesso privi di aderenza con la realtà, sono statici, autoritari, limitati nel tempo, tipicamente legati all'istituzione, cioè a<b>rriva un'ente, ti dice cosa è giusto e cosa è sbagliato, e se ne va. </b><br />
<b>Questo senza contare l'inutile spreco di soldi che si investe. </b><br />
<b>Peggio ancora, elimina più o meno indirettamente tutte quelle realtà che si occupano dei fenomeni sociali ogni giorno, associazioni, attività e partecipazioni spontanee che si occupano di socialità, cultura, partecipazione sociale ed equità.</b><br />
<b><br /></b>
<b>Le rimuove lasciandole alle intemperie del mercato, alla guerra ai bandi, </b>ma come troviamo anche nel libro di Giovanni Moro "Contro il non profit" (un titolo molto fuorviante rispetto al suo vero intento)<b> </b>le associazioni, i gruppi spontanei, i comitati di quartiere, i collettivi, i centri sociali che ne sono più penalizzati sono proprio quelli che si occupano di diritti e non di servizi quantificabili, oppure che non producono posti di lavoro e redditi monetari, s<b>i entra nel paradosso assurdo per cui le organizzazioni che davvero promuovono attività e advocacy non a scopo di lucro </b><b>non sono abbastanza lucrativi da sopravvivere. I comuni attualmente si comportano come mecenati di associazioni, il problema è che se tutto risponde a un organismo specifico, tutto si appiattisce al gusto di quest'ultimo, in questo caso dell'istituzione. </b>Appunto come quando il mecenate principale era la Chiesa, della storia artistica ci restano tantissime Madonne con Bambino, tutte diverse, ma senza molto altro.<br />
Molte tematiche possono poi non piacere alle istituzioni che si devono fare garanti (e che quindi in qualche modo mettono la faccia) perchè incomprese o impopolari, o avanti per l'epoca, dannose per l'immagine elettorale e così via.<br />
Prendiamo la coscienza sulle droghe attuali, l'omosessualità una ventina di anni fa.<br />
<br />
Poi altri sono i problemi, dipende anche dalla<b> tendenza politica dell'istituzione locale</b>, dai suoi ideali politici (un esempio specifico<b> <a href="http://www.ilpost.it/2017/01/24/trump-fondi-ong-aborto/" target="_blank">è l'aborto con Trump</a></b>, in uno stato in cui la fascia più povera dipende oltretutto in modo esagerato dalle associazioni sanitarie non profit, non finanziare quelle che supportano nella scelta di abortire significa di fatto, togliere a molta parte della popolazione una possibilità concreta e favorire il rischio di salute).<br />
Dipende poi anche dagli obiettivi sul territorio, come i piani edilizi, gli incentivi alle imprese, di fatto la sopravvivenza delle organizzazioni più o meno ufficiali dipende da quanto queste sono in linea con gli obiettivi comunali, senza nessuna garanzia e che oltretutto possono essere completamente diversi di giunta in giunta, <b>non permettendo nemmeno la pianificazione a lungo termine richiesta da un sistema che si basa sull'integrarsi nel o addirittura il creare un tessuto sociale.</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioLZIwc8GmaX-eoHKO8m9YE0JTpP2pIo5ZJ8wNiLZR7ALfdsXlGJkBS2JL_anN_d3HI-UvDn5JTQlub5G4hxnnCC1AmZYT9hus9KflcYRcaPV8WOK8i1TnX2ik6qDGBNUTqt1s5_NuDI4/s1600/Bedelgeuse+-+Travis+Bedel+-+Anatomy+-+polmoni.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioLZIwc8GmaX-eoHKO8m9YE0JTpP2pIo5ZJ8wNiLZR7ALfdsXlGJkBS2JL_anN_d3HI-UvDn5JTQlub5G4hxnnCC1AmZYT9hus9KflcYRcaPV8WOK8i1TnX2ik6qDGBNUTqt1s5_NuDI4/s1600/Bedelgeuse+-+Travis+Bedel+-+Anatomy+-+polmoni.jpg" /></a></div>
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Lo Stato quando si occupa superficialmente di questioni che osserva da fuori e che cerca di migliorare entrando in azione "come istituzione", il più delle volte attua quasi esclusivamente la cosiddetta <b>sensibilizzazione</b> (non solo lui, se volete ho scritto <a href="http://doglieblu.blogspot.it/2016/09/girls-of-paradise-e-lindignazione.html" target="_blank">un altro post in merito</a>), e poco più, i fondi non ci sono, si passa ad altro.<br />
<br />
Soprattutto, quello in cui manca, è supportare le capacità umane della cittadinanza. Combattere il bullismo dall'alto, è una battaglia persa, lo capisce anche un bambino che non ci sono i numeri e le forze sono al massimo della disparità tra controllo e potenziali bulli.<br />
Lo stato non potrà mai controllare il bullismo online senza distruggere qualsiasi privacy, sarebbe come controllare le conversazioni di ognuno di noi, sempre, e non può sicuramente fare educazione con una serie di diapositive su quanto sia brutto il bullismo una volta l'anno considerando la complessità del fenomeno e la sua totale integrazione nella quotidianità.<br />
<br />
Le persone poi, i ragazzi, non sono stupidi, sanno benissimo che il bullismo fa male, è ovvio che lo sappiano, così come i fumatori sanno che il fumo fa male, gli alcolisti che l'alcol fa male e così via, eppure ancora ci troviamo le immagini di uomini nudi e tristi con scritte sull'impotenza sui pacchetti di sigarette e tabacco.</div>
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Il settore pubblico scende dall'alto ed è evidente che non abbia ne gli strumenti ne le forze per contrastare il bullismo giovanile, soprattutto online perchè è un fenomeno umano capillare, non si può bloccarlo dall'esterno con una manovra mediaticamente visibile, bensì è necessario arginarlo dall'interno<b> come il sistema immunitario di un organismo.</b></div>
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<br />
Significa che un Comune, ad esempio, dovrebbe prendersi cura di cosa avviene sul suo territorio limitando ciò che può stimolare dei comportamenti negativi, in primis nella parte che può controllare, ossia imprese, authority e se stesso. Quali comportamenti favoriscono le imprese sul territorio? I loro prodotti? A prescindere da quanti soldi portino in città, quanto ha senso eliminare dal centro storico i centri sociali, considerati antiestetici e riempirli invece di negozi? Insomma il settore pubblico dovrebbe innanzitutto <b>conoscere i fenomeni sociali, capirne i meccanismi e favorire quelle realtà che possono effettivamente arginarne le cause incrementali, parliamo di realtà che promuovono socialità e confronto, abbattimento di barriere economiche, attività sportive gratuite, interessi diversi. Dovrebbe conoscere a fondo anche queste realtà, non tramite i loro bilanci e le loro mission e favorirle, piuttosto che investire in un depliant con foto irrealistiche di persone "brutte" che fumano o bullizzano</b>.<br />
Ad esempio, una delle cose su cui i comuni non vanno assolutamente ne a valutare ne a misurare è la partecipazione dei cittadini, attenzione, non la fruizione di servizi, ma l'effettiva partecipazione sociale dei cittadini. Non solo quante persone vengono agli eventi ma quante persone hanno poi parte attiva nelle organizzazioni, nella creazione, nell'advocacy ecc...</div>
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Lo Stato, in passato, ha dovuto chinare il capo e accettare la sconfitta di non essere efficiente nel gestire il settore privato direttamente, a maggior ragione,<b> dovrebbe accettare di non potersi sostituire al libero arbitrio, ne alla coscienza dei suoi abitanti, ma dovrebbe promuovere le risorse che consentano di nutrire coscienza e rispetto, partecipazione e socialità.</b><br />
<b><br /></b>
<b>Non è un caso che i comuni siano sempre più attenti ad associazioni di fruizione culturale ma non alla partecipazione, è più quantificabile, è comodo e non crea problemi alle amministrazioni. Questo calo della partecipazione come valore, si rispecchia in un dato molto semplice, ed è la partecipazione alle urne sia per referendum (possiamo fare eccezione con il referendum costituzionale) e per le elezioni.</b></div>
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Capire questo significa non solo promuovere le realtà che si occupano di socialità e coscienza pubblica ma anche <b>esercitare riflessività e non ammettere comportamenti politici o di stampa offensivi della persona </b>(basti guardare Libero quotidiano o il Giornale).</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigI7uqWAANLrSUKphZC8XGp7CLaRaDRHsD2smbUBoA5WRjN9j5zVTzSmmwNmDp7moPcl8RBorPPG6mEjMo614Cm6F68w5I2XwIsq5qfJrgrcuxlZ0fzteixkw4cIbu-T6bl9F_qkbN1_g/s1600/e6b85485ee5a975ca9eaae0315c79201.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigI7uqWAANLrSUKphZC8XGp7CLaRaDRHsD2smbUBoA5WRjN9j5zVTzSmmwNmDp7moPcl8RBorPPG6mEjMo614Cm6F68w5I2XwIsq5qfJrgrcuxlZ0fzteixkw4cIbu-T6bl9F_qkbN1_g/s640/e6b85485ee5a975ca9eaae0315c79201.jpg" width="438" /></a></div>
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Le manovre e le pubblicazioni dello Stato sul sociale, permeano ancora di quel buonismo irreale e quella <b>dicotomia fastidiosa tipica delle pubblicità rivolte ai giovani che usano impropriamente lo slang giovanile risultando irritanti e ridicole, oltre che anacronistiche</b>.<br />
Non è difficile capire che il punto è che sono comunicazioni e manovre fatte da persone che non capiscono il fenomeno e probabilmente non potranno mai capirlo a fondo, apposta, deve essere chi vive il fenomeno ogni giorno, l'elemento in grado di arginarlo e ridurlo.</div>
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Abbiamo una tv basata sulla competizione, la spocchia e l'insulto ironico, o programmi e fiction fuori dal linguaggio reale, dalle situazioni e dalle problematiche, abbiamo una politica basata sui sofismi, lo scandalo e la strumentalizzazione delle tragedie e un giornalismo che puzza di disperazione da fondi pubblicitari,<b> in pratica abbiamo un sistema politico e mediatico che supplica il mondo economico di fondi per sopravvivere e vincere, strizzando l'occhio alla dicotomia perdente/vincente e conseguenti comportamenti che si porta dietro.</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<b>Difficile pensare che uno Stato di questo tipo possa davvero arginare fenomeni di cyberbullismo nei giovani, nel loro mondo pubblico/privato quando di fatto non riesce a vedere il fenomeno nemmeno su se stesso.</b></div>
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Gli imprenditori e i neoliberisti in generale, sono bravi in quello che fanno, come Trump, sono coerenti, il settore pubblico sul sociale invece non lo è, in questo dovrebbe decisamente <b>impara dai migliori dei peggiori.</b></div>
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MLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5261897725441419109.post-12132586559828963452017-02-04T18:10:00.000-08:002017-02-06T01:58:30.656-08:00Il Re è nudo - il contesto e i fatti sulla richiesta di sgombero a XM24"Il Re è nudo!" Grida il bambino della favola di Andersen, il bambino è quello che vede ciò che tutti vedono ma crede anche sia il caso di dirlo e non si fida ciecamente del suo Re, il ciambellano è quello che continua la finzione.<br />
Questa è la favola dei <a href="http://www.stateofmind.it/2016/02/leader-ascolto-coscienza/" target="_blank">vestiti nuovi dell'imperatore</a>, una favola che andrebbe raccontata e perpetrata, che ci dice che non tutto quello che viene millantato e detto da un leader è vero, e che un leader ha bisogno, per il bene della sua stessa popolazione, di qualcuno che sappia andargli contro.<br />
<br />
Una storia che è difficile da raccontare in questi tempi, perchè il "Re è nudo!" che lo gridino in pochi o tanti, <b>è difficile sentirli, troppe variabili, troppe maschere, troppi filtri mediatici, troppi elementi che passano sotto il tavolo mentre si grida di qualcosa di meno importante. </b><br />
La realtà, soprattutto di questa storia, di quella dello spazio sociale XM24 e dell'avviso di sgombero entro il 30 Giugno 2017 intimato dal comune via mail è complessa, facilmente strumentalizzabile, dicotomizzabile, la provo a riportare in un quadro più ampio dei singoli fatti di questi giorni in un driblaggio di notizie modificate, falsità e dichiarazioni casuali, e a<b>ltri elementi che sembravano non c'entrare niente ma se li metti in fila qualche dubbio viene.</b><br />
Vi riporto la storia e il contesto in cui si sta decidendo il destino di uno spazio storico, vivo, anche non sempre perfetto ma sociale come l'XM24 sito in via fioravanti 24 a Bologna.<br />
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I protagonisti:</div>
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<b>XM24</b>: spazio sociale autogestito nel quartiere della Bolognina, situato nell'ex mercato ortofrutticolo, locale dato da Guazzaloca nel 2002 dopo il minimo di lavori richiesti per renderlo frequentabile al costo di 200.000 euro. In convenzione dal 2013, scaduta al 31 dicembre 2016</div>
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<b>Virginio Merola</b>: ex assessore all'urbanistica sotto la giunta Cofferati, Sindaco per il secondo mandato del comune di Bologna</div>
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<b>Claudio Mazzanti</b>: ex presidente di quartiere della Bolognina, attuale presidente del gruppo consiliare del pd di Bologna, promotore del progetto fallimentare (due volte) trilogia Navile, proprietario di un appartamento nel suddetto progetto, marito di una dei direttivi di Acer</div>
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<b>Bruna Gambarelli</b>: assessora alla cultura della giunta Merola</div>
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<b>Daniele Ara</b>: presidente di quartiere della Bolognina</div>
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2011 - Parte ufficialmente la costruzione della trilogia navile, un progetto di edilizia faraonico nella Bolognina, promosso dall'ancora prima assessore all'urbanistica V<a href="http://bologna.repubblica.it/cronaca/2016/07/30/news/cantieri_fantasma_e_fallimenti_cosi_e_svanito_il_sogno_urbanistico_del_navile-145054135/" target="_blank">irginio Merola, con l'intento di creare inizialmente un progetto di edilizia popolare </a>che si trasforma poi in un progetto molto diverso ( con appartamenti anche da 4000 euro al mq) e che fallisce due volte,(rispettivamente Valdadige, Coop Costruzioni) richiedendo infine ingenti iniezioni di fondi pubblici, per 3 milioni di euro, nel tentativo di salvataggio. </div>
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Il progetto è tuttora a metà, dopo l'inaugurazione dello studentato nel 2013, con cavi sporgenti, palazzi incompiuti e da anni macerati alle intemperie. </div>
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Alcuni, tra quelli compiuti, sono stati venduti, tra questi, in uno abita Claudio Mazzanti.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgB9zQPc6fhIZziOVSBnw5zJenkf2kOoSRV8e0oZNiw2tIWzqPmPs_SbZvBZQb2he5dzg88HhkfRfkEfi4WNs7dJWApPMhYQsHiWP8Tyk0GZqayG7d1GEfKBPDBEr3Hby1gaIKkPxBgQ9k/s1600/trilogia-navile-ERS-486x323.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgB9zQPc6fhIZziOVSBnw5zJenkf2kOoSRV8e0oZNiw2tIWzqPmPs_SbZvBZQb2he5dzg88HhkfRfkEfi4WNs7dJWApPMhYQsHiWP8Tyk0GZqayG7d1GEfKBPDBEr3Hby1gaIKkPxBgQ9k/s640/trilogia-navile-ERS-486x323.jpg" width="640" /></a></div>
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Nel 2013, il Comune decide di <b>abbattere uno dei muri dell'XM24 per far passare la rotonda e la strada che collegano il nuovo progetto trilogia navile</b>, partono una serie di tavoli e iniziative da parte dello spazio per non far abbattere il muro che lo priverebbe della palestra e della cucina, Blu supporta con un'opera di street art sul suddetto muro, si schierano a favore partecipando a serate all'interno dello spazio: Wu Ming 4, Freak Antoni, Mara Redighieri, Pino Cacucci e altri in una campagna chiamata "<b>Battaglia per XM24, la realtà non è rotonda</b>", lo spazio chiede infine il consulto a uno studio di architetti romano che fornisce una proposta alternativa (in risposta alla impossibilità di realizzare tecnicamente un qualsiasi progetto alternativo, forinto dal Comune di Bologna, che consentisse mantenere il muro senza rinunciare a una pista ciclabile, elemento molto discusso sui giornali locali). Il progetto funziona, il muro resta su, la rotonda e la strada e la ciclabile vengono costruiti e attualmente abbiamo infatti muro, ciclabile e rotonda.<br />
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Tre anni di convenzione passano fra laboratori gratuiti, assemblee, feste in quartiere, feste di autofinanziamento (anche contestate). I laboratori crescono, le persone continuano o riprendono a frequentare uno spazio che grazie alla campagna ha goduto di una più visibilità, accrescendo il proprio afflusso, e arriva ai <b>suoi 15 anni di attività.</b></div>
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Nel Gennaio 2017 il Comune decide di sostituire lo spazio sociale XM24 con <b>una caserma </b>per motivi di sicurezza in Bolognina, ricordiamo che il quartiere ha i seguenti problemi di sicurezza:</div>
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- spaccio e uso di droghe<br />
- furti e spaccate di negozi (che si manifestano anche in via Murri e Mazzini nel quartiere Savena ma la reazione del sindaco non è stata affatto quella di infilarci polizia, e forse perchè le caserme già ci sono e non cambia poi granchè)</div>
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- povertà</div>
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- degrado urbano</div>
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Problemi riscontrati in Bolognina, non necessariamente nella singola via dello spazio sociale autogestito XM24.<br />
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<b>Curiosamente, non vengono sgomberati la SNAI, affollata a tutte le ore, non vengono tolte le slot machine dai bar, affollate a tutte le ore, nonostante normalmente non sia una bella accoppiata quartiere problematico e slot machine, ma questa giunta non sembra molto interessata a toccare quello che porta soldi, non importa come.</b><br />
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XM24 soldi non ne porta a nessuno purtroppo, le attività sono gratuite.<br />
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Le motivazioni di una scelta sociologicamente piuttosto discutibile sono le seguenti: gli attivisti dello spazio sono considerati dal Sindaco come "asociali", termine piuttosto utilizzato storicamente nel motivare la distruzione e l'allontanamento di ciò che da semplicemente fastidio (vedi, le lesbiche considerate come asociali nel periodo nazista), in questo caso è molto difficile dirlo di un posto che solo per tenere su un muro ha raccolto nel vicino 2013 i nomi della cultura bolognese e non, e da cui passano tantissime associazioni, spazi sociali, persone singole, basta leggere la relazione sugli ultimi 3 anni cioè quelli convenzionati per avere un'idea, ma basta anche solo andarci visto che gli orari delle attività sono pubblici sul sito, altra motivazione, sono stati lenti a rispondere nel tavolo portato avanti da Bruna Gambarelli. </div>
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Ma facciamo due conti, l'incontro di partenza per il rinnovo convenzione è stato il 28 novembre tra XM24 e assessora alla cultura Bruna Gambarelli presso la sede del comune in piazza maggiore, a questo incontro, l'assessora spiega che <b>i punti che bloccano da parte del comune il rinnovo della convenzione con lo spazio, </b>sono due: </div>
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- articolo 8 della convenzione andrebbe rispettato meglio, ovvero, le serate, e la pulizia dell'area circostante, anche da vetri (che non vengono venduti nello spazio ma sono ritirati anche quando portati da fuori) soprattutto il permanere degli avventori nel quartiere a oltranza in strada, bevendo anche nei locali in zona creano problemi,<b> quali manovre propone lo spazio per risolvere? si prenda il tempo per rispondere e fissare un nuovo incontro</b></div>
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-<a href="http://www.ecn.org/xm24/wp-content/uploads/2017/02/XM24-Relazione-delle-attivit%C3%A0-2013-2016.pdf" target="_blank"> <b>relazione triennale</b></a> da fornire sulle attività, più precisa di quella già mandata come documento tecnico poco tempo prima in vista di una commissione richiesta sullo spazio XM24, nello specifico vengono richiesti più dati sul quantitativo di persone e sulle specifiche attività - si prenda il tempo per rispondere</div>
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Nei primi di gennaio lo spazio richiede un incontro all'assessora per discutere le proposte e consegnare la <a href="http://www.ecn.org/xm24/wp-content/uploads/2017/02/XM24-Relazione-delle-attivit%C3%A0-2013-2016.pdf" target="_blank">relazione</a>, l'assessora non risponde (come del resto non sta rispondendo a Vag61 già da un bel po', nonostante la convenzione scaduta e i loro solleciti inascoltati).<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_aOEXNd_vvhmxi49AKeIxmTr0NSbNQNFKkswofk6BKLfnychIiMM5RYl8na5bzChwdI3DHt04GqnKtPnvGx2RdNK-0ugazcPWEH13wrp7gFP0jDBL38ARO-apCWS3lMdwRD4Xq20X8Cs/s1600/HZOb52A.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="425" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_aOEXNd_vvhmxi49AKeIxmTr0NSbNQNFKkswofk6BKLfnychIiMM5RYl8na5bzChwdI3DHt04GqnKtPnvGx2RdNK-0ugazcPWEH13wrp7gFP0jDBL38ARO-apCWS3lMdwRD4Xq20X8Cs/s640/HZOb52A.jpg" width="640" /></a></div>
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Lo sgombero è stato lanciato il 31 gennaio via mail, ma con data 25 gennaio, lo stesso giorno, il 31 gennaio viene anche inviata la <a href="http://www.ecn.org/xm24/wp-content/uploads/2017/02/XM24-Relazione-delle-attivit%C3%A0-2013-2016.pdf" target="_blank">relazione</a> via mail, è una coincidenza ironicamente disarmante.</div>
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Ma andiamo avanti.</div>
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Il 1 febbraio alla domanda su cosa verrà fatto al posto di XM24 il sindaco Merola, ex assessore all'urbanistica che insieme alla <b>sua giunta ha operato una<a href="http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2017/28-gennaio-2017/tempi-flessibili-limiti-ridotti-legge-urbanistica-ora-soft-2401241191960.shtml" target="_blank"> forzatura</a> del <a href="http://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/2016/novembre/Diamo-un-taglio-al-consumo-di-suolo-ecco-la-proposta-di-nuova-legge-urbanistica" target="_blank">limite di costruzione edilizia sul territorio imposto dalla regione al 3%</a>, </b>dichiara che lui lo sa ma non lo dice cosa si vuol fare, Ara, il presidente di quartiere, invece non lo sa proprio.<br />
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Il 2 febbraio mattina i giornali già riportano una dichiarazione di Merola sul sostituire lo spazio con una caserma, un piano scritto di cui era già stato mandata una proposta di progetto al ministero apposito. </div>
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Ora la Gambarelli parla di un peccato perchè è stata un'occasione mancata per portare avanti l'esperienza XM24, Merola parla di asocialità degli attivisti e non disponibilità.</div>
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Anche volendo attribuire a uno spazio sociale la colpa di una non velocità nel riorganizzare proposte di gestione delle serate e stilare una relazione triennale, diventa difficile non vedere delle forti incongruenze, incongruenze che di fatto minano fortemente la veridicità di quello che dice un sindaco e di quello che porta avanti la sua giunta, in particolare incarnati nell'assessora alla cultura Bruna Gambarelli. Perchè leggendo la relazione si nota che non manca una socialità dello spazio, vedendo i comunicati di difesa e le citazioni dell'ultimo periodo venute da Baum, Elastico, Labàs, Wu Ming ecc... è difficile, anche non conoscendo affatto la realtà XM24, poterla descrivere come qualcosa di asociale, e la questione tempistiche decisamente non torna, <b>parliamo di un mese e qualche giorno di progettazione con in mezzo le festività natalizie, difficile pensare che questo porti a uno sgombero e ad una sostituzione con una caserma. </b></div>
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Semplicemente questa sequenza non ha una logica anche volendocela cercare.</div>
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<b>Un Sindaco Merola o ancora imberbe assessore all'urbanistica (che nel caso non si fosse notato è il ruolo su cui gioca tutta la politica Meroliana) che vogliamo ricordare da quando è presente nelle giunte a Bologna ha:</b></div>
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- costruito una nuova sede comunale</div>
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- avviato la modifica della stazione centrale e piazze medaglie d'oro</div>
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- proposto e messo in avvio il passante di mezzo (con una buffa idea di urbanistica partecipata in cui le persone sono chiamate ad esprimersi senza che le idee vengano effettivamente messe in atto)</div>
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- avviato i lavori del cinema massimo</div>
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- creato, sostenuto e avviato la <a href="http://bologna.repubblica.it/cronaca/2016/07/30/news/cantieri_fantasma_e_fallimenti_cosi_e_svanito_il_sogno_urbanistico_del_navile-145054135/" target="_blank">trilogia navile</a>, progetto che include anche il famoso sottopassaggio non utilizzato, progetto improbabilmente difficile da capire visto il contesto sociale e il tessuto urbano che è fallito due volte impiegando anche soldi pubblici</div>
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- <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10/09/bologna-sgomberato-centro-sociale-lgbt-atlantide-manifestanti-portati-via-di-peso/2111358/" target="_blank">sgombera atlantide </a>(tuttora vuoto)</div>
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- <a href="http://bologna.repubblica.it/cronaca/2013/01/23/news/bartleby_sgombero-51112188/" target="_blank">sgombera bartleby</a> (tuttora vuoto)</div>
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- non si presenta agli sgomberi effettuati dalla questura delle occupazioni abitative avviate dalla questura di via de Maria e ex Telecom</div>
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- manda un avviso di sgombero a xm24</div>
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- si propone per l'expo degli orti (come sappiamo tutti, questi eventi di grosso calibro significano altre costruzioni, rimodernamenti ecc...)</div>
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- <a href="http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/economia/2017/2-febbraio-2017/bisogna-avere-guida-pubblica-fiera-scalata-merola-spiazza-tutti-2401253419087.shtml" target="_blank">scala la fiera</a></div>
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- <a href="http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2017/28-gennaio-2017/tempi-flessibili-limiti-ridotti-legge-urbanistica-ora-soft-2401241191960.shtml" target="_blank">contratta fino a rendere sostanzialmente vano il limite di 3% imposto dalla regione per il consumo di suolo</a></div>
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- v<a href="http://www.bolognatoday.it/economia/case-acer-asta-comune-bologna.html" target="_blank">ende i palazzi acer </a>per costruirne di nuovi nonostante le emergenze abitative che avrebbero richiesto quantomeno delle residenze di transizione per de maria, gandusio, ex telecom (alcuni di questi palazzi sono pronti, invenduti dal 2013, e ristrutturati di fronte all'XM24, nello specifico in via Bolognese).</div>
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Sarebbe quantomeno interessante osservare il piano di ammortizzamento di questi progetti, fare qualche confronto sugli investimenti edilizi delle città e il loro seguito.</div>
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Sarebbe anche interessante chiedersi quanto sia giusto che un politico come Mazzanti, promotore del progetto fallimentare della trilogia navile rimasto tuttora incompiuto e di cui recentemente, durante la "bomba sgombero XM24" sia stata cambiata in sordina la data di completamento lavori di un anno in avanti (2018), la cui moglie è nel direttivo dell'Acer, e che vive in uno degli appartamenti dei nuovi fallimentari palazzoni della trilogia navile, <b>possa essere il primo ad aver proposto di spostare l'XM24 e possa deliberare su questioni di questo tipo senza avere nessun tipo di conflitto di interesse.</b></div>
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Si parla infine dell'interesse dei cittadini nell'avere <b>una caserma al posto dell'XM24</b>, in un tam tam mediatico molto forte che già si respirava negli ultimi mesi, sostanzialmente da settembre portato avanti in primis dal Resto del Carlino, con articoli spesso discutibili ma che, anche non volendoci fare opinionismo riportarono notizie anche false (il Resto del Carlino poi non si è mai occupato di fare smentite su notizie fasulle quali soldi dati a XM24 dal Comune, bollette non pagate, nonostante la smentita dovuta che risultò come se niente fosse in articoli successivi dalla stessa assessora<b> Gambarelli, che sempre più appare come un personaggio che poco ha a che vedere con la cultura e molto con l'utilizzo strumentale di questo ruolo</b> decisamente importante in primis per una città come Bologna, dove la cultura, quella vera, quella non fatta da conti di bilancio e rendimento degli immobili, si sta opponendo alle decisioni della sua testa istituzionale, <b>a questo proposito è difficile non ripensare a quando Atlantide fu sgomberata lo stesso giorno in cui Ronchi, l'allora assessore alla cultura, doveva incontrare gli attivisti dello spazio per portare avanti la convenzione. L'assessora Gambarelli probabilmente è semplicemente incappata nella stessa fregatura, ma non vuole darlo a vedere.</b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRmmtDLl2O19J_w4o_EhT8xUxWLRRIJuyO_142hHyJILUa5JGZ-KtBb9SXnN6d-BC8aXl24grlYM1JcntXjpW1fPiuAA_9jcTEe0uaZZqeAFv9uUg-z_IZnewV5waywU-iIpFTIbWvTGY/s1600/CD0K3Un.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRmmtDLl2O19J_w4o_EhT8xUxWLRRIJuyO_142hHyJILUa5JGZ-KtBb9SXnN6d-BC8aXl24grlYM1JcntXjpW1fPiuAA_9jcTEe0uaZZqeAFv9uUg-z_IZnewV5waywU-iIpFTIbWvTGY/s640/CD0K3Un.jpeg" width="390" /></a></div>
In questo contesto così difficile per chi non segue ogni battuta al millesimo, in questo imbroglio di voci, pareri e portavoci, decisamente confuse, portate avanti in nome di cosa succede all'XM24, assurdamente da quelli che dentro l'XM24 non ci entrano mai, e non vivono in Bolognina, il Sindaco Merola, alle già citate motivazioni sulla scelta, parla di fare il bene dei cittadini che sicuramente vogliono una caserma al posto di uno spazio sociale, viene naturale chiedersi <b>quali cittadini? </b></div>
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Quelli, a quanto pare di serie B che frequentano lo spazio e non contano nonostante siano centinaia? </div>
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Quelli che abitano in Bolognina che hanno <a href="http://www.radiocittadelcapo.it/archives/al-posto-dellxm24-una-caserma-dei-carabinieri-179510/" target="_blank">parlato e scritto in diretta su Radio Città del Capo</a> dicendo che fosse piuttosto assurdo mettere polizia in un quartiere già pieno di polizia, (infatti la Bolognina ha subito un incremento delle forze dell'ordine sempre più elevato negli ultimi mesi e basta girarci a piedi per scoprirlo) dove uno spazio sociale può dar fastidio per le serate ma nemmeno questo vale uno sgombero?</div>
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<b>Aggiungerei che quando si parla di cultura, bisognerebbe anche chiedersi se cultura deve essere istituzionale, perchè cultura è anche qualcosa che dovrebbe, teoricamente essere libero dal condizionamento di chi le da fondi, ne controlla gli immobili e la sopravvivenza tramite bandi e convenzioni, dovrebbe di fatto essere in grado anche di criticare in modo comprensibile e creativo i propri regnanti, altrimenti non è che basta fare cose carine, dare spazi e stringere mani, perchè se questi poi non hanno nessuna possibilità di fare opposizioni senza rischiare la testa, parliamo di una cultura da vetrina, tanto valeva tenersi il Minculpop.</b><br />
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<b>In questi giorni il re è nudo ma tutti guardano il foruncolo sulla faccia del bambino.</b></div>
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Per rispondere su cosa stia succedendo realmente in Bolognina,<a href="http://doglieblu.blogspot.it/2016/11/la-ri-qualificazione-urbana-e-i.html" target="_blank"> linko a questo articolo precedente</a>.<br />
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MLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5261897725441419109.post-75615379166359640932017-01-26T17:13:00.000-08:002017-01-27T03:15:59.280-08:00Giornata della Memoria, memoria di cosa?Nella giornata della memoria si riapre un doloroso capitolo della storia europea e mondiale. O meglio, si tenta di tenerlo aperto perchè<b> è stato riconosciuto come così grave e così enorme, che una grossa parte dell'umanità coinvolta, ha ufficialmente deciso che non si poteva permettere di rischiare di dimenticarlo.</b> Si è deciso, collettivamente di tenere nel presente, la <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Olocausto" target="_blank">Shoah</a> la strage avvenuta sotto il regima nazista, in primis del popolo ebraico, ma non dimentichiamo che non solo gli ebrei furono perseguiti. Nella lista nera vi furono infatti omosessuali, malati di mente, disabili, oppositori, rom e sinti, testimoni di Geova, slavi e polacchi anche non ebrei, e <a href="http://www.vita.it/it/article/2015/01/21/ravensbruck-la-guerra-nascosta-di-hitler-alle-donne/129070/" target="_blank">donne considerate inutili o non conformi</a>, si parla di milioni di vittime che, un po' per ignoranza, un po' per memoria selettiva, si sceglie di bypassare.<br />
<div class="fb-like" data-action="like" data-href="http://doglieblu.blogspot.it/" data-layout="standard" data-share="true" data-show-faces="true" data-size="small">
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In questi giorni di migrazione, in tanti stanno trovando analogie con il trattamento ricevuto dai migranti, inutile girarci intorno, tra foto somiglianti a quelle dei campi di concentramento tedeschi e quelli di "accoglienza" greci, è difficile non trovarci analogie.</div>
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<b>Spesso queste analogie hanno però un effetto opposto, afferrano l'estetica della questione ma non colgono la sostanza della realtà, perchè?</b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxSPbu4fiEri08MeannmV89XkO-2I-KINT8jLLCOZPRzrAESzVdDTcysopCfKq-cepn5c_cfk7LshnHYYJogr6Eo3i1d0TtaZsDEnq5YhWLVbt73z4v76FyhGRr4ol9YBHANJlxV4xcDk/s1600/maus-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="406" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxSPbu4fiEri08MeannmV89XkO-2I-KINT8jLLCOZPRzrAESzVdDTcysopCfKq-cepn5c_cfk7LshnHYYJogr6Eo3i1d0TtaZsDEnq5YhWLVbt73z4v76FyhGRr4ol9YBHANJlxV4xcDk/s640/maus-2.jpg" width="640" /></a></div>
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Perchè quando paragoniamo un campo di concentramento a un campo di ricezione o i numeri sul braccio per l'identificazione <b>stiamo concentrandoci sull'impatto visivo del nostro immaginario</b> dimenticando che <b>il campo di concentramento tedesco era un buco per morire e lavorare in cui si veniva deportati forzatamente da altri stati dopo essere stati sostanzialmente disconosciuti come esseri umani aventi diritto e da cui non si poteva uscire</b>, i campi di raccolta alla frontiera sono un sistema pessimo per la gestione di un'immigrazione massiva e volontaria di migliaia di persone, che fisicamente impatta su stati non preparati. Questo non è per togliere gravità alla situazione di emergenza, alle condizioni metereologiche e i mezzi scarsi, è vero che i migranti sono in fila nella neve per il cibo, il cibo però è dato per cercare di nutrire non per farli lavorare. gli stati impiegano risorse per tenere in vita le persone non per deportarle e ucciderle, <b>le analogie dei campi hanno più a che vedere con il non sapere (e non volere in termini di costi) gestire la situazione di troppe persone raccolte in uno stesso posto, che con un obbligo di detenzione per razza.</b></div>
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Prima che mi si azzanni alla gola, vorrei precisare che i campi (come era prevedibile) sono pessimi, non vengono rispettate le condizioni base e che l<b>'Europa sta gestendo malissimo la questione, purtroppo il fronte greco è in crisi nera, l'Italia è ancora in recessione e l'Europa è totalmente disgregata al suo interno come istituzione, inoltre i vari stati sono in pieno conflitto sulla questione migrazione, ogni fazione vive la carta immigrazione come jolly politico elettorale</b>, con le destre che incalzano, i soldi che mancano, nessuno che vuole rischiare di rovinarsi la reputazione facendo un salto più lungo della gamba, con il risultato di un classico <b>NIMBY (Not In My Back Yard)</b> rimbalzato tra atti eclatanti di buonismo e rivolte popolari di bassa lega. </div>
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Insomma è una tragedia umana che non solo è terribile ma si trova anche nel momento sbagliato, con il risultato che si sta gestendo molto male la vita di persone già disperate.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhW8xEyztrdR_rp6z3yum84IuyfYjE7znFvuEq4CQ8kQLER6OF67nVmpK3f_O5UF-4gDBhW2Vi0TKqfrlXQSQR8Wb4kp56dPTDJeOS3mRtO3aKNzLlT1vLo5TmpUUZHckQp_tGl6006LAo/s1600/3059588_xl.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhW8xEyztrdR_rp6z3yum84IuyfYjE7znFvuEq4CQ8kQLER6OF67nVmpK3f_O5UF-4gDBhW2Vi0TKqfrlXQSQR8Wb4kp56dPTDJeOS3mRtO3aKNzLlT1vLo5TmpUUZHckQp_tGl6006LAo/s400/3059588_xl.jpg" width="370" /></a>Ma vogliamo trovare davvero <b>le analogie tra le migrazioni e l'olocausto? </b></div>
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Io voglio farlo perchè ci sono e sono molto peggio delle fotografie di persone in fila per il cibo. Partiamo dal fatto che i soggetti prelevati, prima della deportazione, venivano riconosciuti, schedati e privati di cittadinanza per legge, venivano loro confiscati automaticamente tutti i beni di proprietà che passavano allo Stato, ai più fortunati, quindi con appoggi politici o amicizie o quelli che migrarono all'inizio delle legiferazioni contro le categorie sopra citate, venivano lasciati i soldi sufficienti per espatriare.<br />
Il tema della cittadinanza, è un tema che torna, ma mentre nel caso migranti si discute se attribuire una cittadinanza diversa in base a motivazioni specifiche, <b>nel caso della Shoah, la cittadinanza era un diritto negato automaticamente.</b></div>
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Non è nelle immagini seppure forti e toccanti e terribili e drammaticamente vere che dobbiamo guardare, ma è nella banalità del male.</div>
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Letteralmente.</div>
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Riprendiamo la causa raccontata dalla filosofa tedesca Hannah Arendt nel suo celebre libro "la banalità del male" che racconta la storia della Shoah attraverso gli occhi e le ricostruzioni di documenti di un ex militare che è poco più di un burocrate con l'uniforme, Otto Adolf Eichmann.</div>
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Le similitudini sono le seguenti:</div>
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- <b>I migranti visti come minaccia</b>, basta vedere l'Italia ma anche il Regno Unito con la May, ma anche gli Stati Uniti di Trump, la Polonia, la Germania ecc... sempre più parte della popolazione, fomentata dalle destre, vede nei migranti un'unica cosa, non importa la disperazione, non importano le motivazioni, vede nel singolo migrante tutti i migranti, vede una minaccia "diversa", alla propria identità, e ascolta la propria pancia, non a caso salgono sempre di più le destre al potere e vincono i sentimenti meno cooperativi con l'ascesa di personaggi carismatici e iracondi che fondano parte della propria vittoria proprio sulla carta immigrazione</div>
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- <b>Vite umane valutate in base al costo, </b>questo è un elemento fondamentale, che più di altri determinò lo schieramento di popoli e governi. Ebrei e migranti visti come costo economico (comportano un costo anche i disabili e i pensionati, non per questo ci facciamo il problema se occuparcene o meno), si riducono a una spesa inutile che grava sulle tasche della popolazione, sia che sia un costo per il mantenimento in vita, sia che sia un costo per la perdita. <b><a href="http://www.ilgiornale.it/news/politica/mezzo-milione-giorno-ripescare-dei-morti-1243543.html" target="_blank">Si contesta </a>infatti, e questo è un segno indicativo del valore di vita dato, anche <a href="http://www.internazionale.it/notizie/annalisa-camilli/2016/07/05/mediterraneo-migranti-morti" target="_blank">la raccolta dei morti in mare</a>, </b>ci si pone più il problema che i pesci che mangiamo abbiano mangiato umani che non il restituire dignità ai corpi perduti da riconsegnare alle famiglie. Un ragionamento del genere fatto su italiani sarebbe semplicemente impensabile, pensare che non vengano recuperati i corpi di italiani caduti in mare sarebbe stato fuori discussione, soprattutto per una questione di costo, basti pensare ai fatidici due Marò, ma anche agli stessi ebrei vittime di strage nazista, di cui ancora si cercano gli oggetti nei campi di concentramento e si recuperano contatti con le famiglie migrate in altri stati.</div>
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- <b>Il non curarsi di dove finiranno i migranti vivi, </b>e questo a mio avviso è il punto fondamentale, la Shoah si studia a scuola come sequenza di eventi, si studia per fatti e per leggi, per manovre di guerra, per numeri, non si studia però il comportamento umano e tutto sommato banale degli Stati, comportamenti che hanno reso il comportamento disumano di uno Stato, un fatto di portata mondiale.<br />
Comportamento poi, che è stato estremamente diverso a seconda della nazione, non si approfondisce per esempio,<b> il fatto che la Francia autorizzò i tedeschi a deporttare gli ebrei (considerati un surplus e un costo in vista dei vantaggi di recupero dei beni mobili e immobili degli stessi) senza domandarsi dove finissero, ma dando per scontato che fossero semplicemente portati altrove, a lavorare</b>.<br />
Non si preoccupò di dove sarebbero finiti, bastava non fossero un costo.<br />
Quando si accorse che in realtà venivano deportati per andare a morire (una cosa che non avvenne per gran parte della guerra eccetto che in Polonia, dove la Germania aveva i campi più cruenti e meno controllati), la Francia tentò di ritrattare gli accordi ma era tardi, ne erano già morti centinaia di migliaia.<br />
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L'Europa ha stanziato con la Turchia un accordo per bloccare i migranti alle frontiere, non ci si chiede come saranno trattati, nonostante i rapporti di Amnesty abbiano denunciato abusi e maltrattamenti.</div>
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- <b>Le persone, soprattutto in Germania, erano troppo prese dalla crisi economica e dalla banalità delle loro ansie quotidiane per preoccuparsi di che fine facessero gli ebrei</b>, venivano indicati come un problema, un costo, avvantaggiati rispetto ai tedeschi sul piano economico (tipo hanno 35 euro al giorno e vivono negli hotel, scherzo ma anche no) che detenevano ingiustamente la ricchezza che spettava al popolo tedesco, <b>questa rabbia banalmente molto economica, andò ad aggiungersi alle differenze culturali tra ebrei, omosessuali, rom e sinti, malati di mente, oppositori e testimoni di geova e popolo tedesco, e <a href="https://www.ushmm.org/wlc/it/gallery.php?ModuleId=10005175&MediaType=ph" target="_blank">se eliminare gli ebrei significava uscire dalla fame, avere più lavoro e così via,</a> tutto sommato andava bene.</b><br />
<br />
Era una questione molto più economica di quanto non vogliamo ricordare.<br />
Si parla infatti di <b>caduta morale di un'intera nazione </b>(infatti in Germania e, anche se pochi lo sanno, in Romania, non ci fu alcuna opposizione o quasi, da parte della popolazione verso le deportazioni, le leggi razziali ecc...).</div>
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Ma continuiamo.</div>
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Molti magari non sanno che la Germania aveva un campo di concentramento "vip" o anche "civetta", dove venivano internati i personaggi più famosi e non dimenticabili dei vari stati, campo in cui la Croce rossa aveva accesso per verificare che le condizioni di vita dei deportati fossero accettabili, era un campo vetrina a<b> <a href="http://www.ghettinazisti.it/la-propaganda-e-il-mondo-esterno/il-caso-theresienstadt.html" target="_blank">Theresienstadt</a> che poteva essere appunto, visitato</b>.</div>
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<a href="http://www.internazionale.it/notizie/2017/01/26/migranti-piano-unione-europea" target="_blank">Le prossime manovre dell'Europa in tema migranti </a>sono principalmente l'investimento di fondi verso la Libia (ironia vuole che i fondi siano quelli per il sostegno dell'Africa) per addestrare gli agenti di frontiera libici a bloccare le barche di trafficanti, ovvero i migranti stessi, impedendogli di uscire dal paese e aumentare le manovre di rimpatrio. Insomma non importa dove andranno o da cosa scappino, <b>basta che non siano in Europa e <a href="http://www.vita.it/it/article/2016/07/25/lue-ora-stracci-laccordo-con-la-turchia-sui-migranti/140262/" target="_blank">si chiuderà un occhio come con la Turchia</a> (occhi tuttora chiusissimi) su come verranno trattati, che fine faranno.</b></div>
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Una cosa che abbiamo dimenticato noi italiani però, anche se darebbe al fascismo qualcosa di buono è che l'Italia dall'estero non viene studiata come il posto dei campi, come la studiamo noi, che nel tentativo di rimuovere una sequenza drammatica, attribuiamo ad un periodo storico solo i lati negativi, ma sul tema ebrei, fascisti inclusi, gli italiani adottarono un atteggiamento molto particolare, e molto più interessante di quanto non si studi nelle scuole, dove sarebbe impensabile dichiarare che nel fascismo, ci fosse dell'umanità (ce n'era, questo non significa che andasse bene il fascismo che era comunque una dittatura e anche punitiva, ad esempio con gli oppositori politici).</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglZIhuv0UAZtbmZ5yvVuj6smzmh1wm3dKJcpBDI5vfvgLFeny4JaM0YyaEvIOjcE9plRnsgU3qfSfewNyPD3wz3uHhhgs8FGQ70_NY7WPYOYoQz_aLU8LQ1CN2s-6UbBzeHawNsnVKOEI/s1600/giornata-della-memoria-aushwitz1-786x445.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="362" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglZIhuv0UAZtbmZ5yvVuj6smzmh1wm3dKJcpBDI5vfvgLFeny4JaM0YyaEvIOjcE9plRnsgU3qfSfewNyPD3wz3uHhhgs8FGQ70_NY7WPYOYoQz_aLU8LQ1CN2s-6UbBzeHawNsnVKOEI/s640/giornata-della-memoria-aushwitz1-786x445.jpg" width="640" /></a></div>
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Infatti tornando a "la banalità del male", durante il processo vengono riesaminati i documenti passati tra i capi nazisti e spiegati dallo stesso Eichmann, <b>gli italiani risultarono particolarmente diversi da come ce la raccontiamo, abili nel cercare di applicare il meno possibile le normative tedesche sul tema, con leggi applicate sotto pressione tedesca e allo stesso tempo facili da evitare </b>(con l'iscrizione di un qualsiasi parente al partito fascista, gli ebrei venivano esentati dalle leggi razziali, le leggi sugli ebrei in Italia si applicavano quindi solo parzialmente e non in modo duro), con frustrazione da parte dei tedeschi, venivano messi in atto trucchi a dir poco creativi che includevano il dire ai tedeschi di aver realizzato una retata di ebrei, indirizzare le truppe tedesche per poi dire che erano fuggiti mentre invece erano stati deliberatamente mandarli nel posto sbagliato (giuro, a Marsiglia) mentre gli ebrei venivano immigrati in Italia, gli <b>venivano dati documenti falsi e venivano fatti imbarcare per l'America a costo dello stato italiano</b>, questo lo facevano gli stessi fascisti. (sì ripeto non voglio riportare il fascismo, ma esistono anche questi fatti).<br />
L'Italia, nel periodo delle grandi deportazioni europee, veniva considerato un porto sicuro anche per il fatto che essendo alleata della Germania, la Germania non poteva comportarsi imponendosi eccessivamente.</div>
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Gli italiani non erano buoni, sia chiaro, ma come nazione, sul tema ebrei, e come tendenza generale e decisioni politiche, furono un popolo particolare, innanzitutto gli italiani non sentivano la "questione ebraica" e questo non perchè non ci fossero ebrei in Italia o non ci fossero differenze socioculturali o problemi economici, ma perchè erano integrati tra gli italiani e la questione era tendenzialmente senza senso, erano semplicemente persone.</div>
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L'Italia fu sempre ambivalente, così assurdamente ambivalente che lo stesso Roberto Farinacci, capo del movimento antisemita italiano, aveva come sottosegretario un ebreo.<br />
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Il livello di assurdità dei giochi di mano italiani si spinse fino a costruire i campi di concentramento sotto le pressioni dell'alleato tedesco, ma di fatto impedendo alla Germania di accedervi o di deportarne mai gli "ospiti".<br />
Fino al '43 l'Italia resse alle pressioni, fino a quando la Germania non inviò propri funzionari a fare quello che gli italiani di fatto non facevano, liberarsi del "problema". </div>
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Dal '43 al '45 vengono sterminati ebrei e italiani sotto le armi tedesche come sappiamo dalle storie delle nostre strade e dei nostri paesini, gli italiani formano i movimenti partigiani, le staffette, in tanti costituiscono la resistenza al nazismo, sanguinosa e protratta soprattutto nel centro e nord Italia, dove vengono effettuati veri e propri rastrellamenti e più si avvicina la fine, più gli eccidi si fanno efferati e numerosi, con la strage di interi paesi e porzioni di territorio, nonosante questo, ancora gli italiani, attraverso chiese, ospedali, fascisti e resistenti continuano a trasferire gli ebrei dal nord al sud italia liberato dagli americani grazie al passaggio con documenti falsi, in tempi recenti si scopre che persino Bartali, noto ciclista antifascista (ma essendo famoso, non toccato dal regime) fu un membro attivo delle staffette, sì, con la sua bicicletta. (Consiglio la visione del documentario "My italian secret")</div>
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<b>Nella giornata della memoria vorrei ricordare quindi non solo lo sterminio, perchè siamo umani, tendiamo a localizzarlo e definirlo a un popolo, a un tempo e a un luogo che non ci coinvolge, che è statico nell'ambra di un immaginario specifico fatto di tute a righe, numeri tatuati sulle braccia e code per il cibo, senza necessariamente vederne il significato e, soprattutto, le cause reali.</b></div>
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Nella giornata della memoria vorrei ricordare <b>l'indifferenza di molti stati (non tutti, infatti Danimarca, Bulgaria e Italia sono citati come casi di opposizione sul tema ebraico) e di tutti i burocrati e di tutti i popoli e la gente che per fame, per paura o per menefreghismo hanno permesso le deportazioni di milioni di esseri umani, di concepirli come meno umani, in nome di un risparmio di costi e un guadagno </b>(Arbeit macht Frei - il lavoro rende liberi, il motto del famoso campo di Auschwitz dove gli ebrei e gli altri prigionieri venivano messi a lavorare per aziende quali Ikea, Thyssen-Krupp, Siemens e altri a costo zero, di fatto erano un vantaggio per il paese, infatti più che crudeli, i tedeschi furono incredibilmente e spaventosamente efficienti)</div>
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Nella giornata della memoria, <b>agli italiani vorrei ricordare che in tutto il male qualcosa di cui andare orgogliosi ce l'avevamo ed era qualcosa di molto più importante dell'eccellenza nella moda o nell'alimentare, la nostra umanità,</b> erano le staffette, erano il pensare che una vita valesse, perchè semplicemente valeva, non c'era da discuterne, non c'era da discutere sul perchè tenere in cantina una famiglia ebrea mentre volavano volantini che annunciavano che chiunque fosse trovato ad aiutare un ebreo sarebbe stato ucciso, non c'era da pensarci sul farsi anche 60 km al giorno in bicicletta nelle strade sterrate delle terre di palude per portare messaggi e documenti falsi. Noi italiani se proprio vogliamo avere un orgoglio nazionale, noi che siamo il popolo di dominazioni e scorribande e secoli di migrazioni e regioni e paesini ognuno con la sua cultura, noi come spirito nazionale dovremmo andare fieri della nostra umanità storica, riporto in proposito alcuni dei pezzi riportati nel libro della Harendt quando descrive l'Italia sulla questione ebraica.</div>
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<i>"E quando la questione divenne una questione di vita o di morte, gli italiani, col pretesto di salvaguardare la propria sovranità, si rifiutarono di abbandonare questo settore della propria popolazione ebraica; li internarono invece in campi, lasciandoli vivere tranquillamente finchè i tedeschi non invasero il paese. </i>(ovviamente tranquillamente è inteso per la situazione dell'epoca, i campi erano comunque campi quindi con condizioni igieniche scarse e cibo sufficiente, ma rispetto alle direttive tedesche imposte o gli stati che lasciavano deportare, i campi italiani erano più fatti per tenere in vita chi ci entrava che non per ucciderlo, e questo ci sembra poco ma all'epoca era sostanziale) <i>Questa condotta non si può spiegare con le sole condizioni oggettive (l'assenza di una questione ebraica), poichè naturalmente questi stranieri costituivano in Italia un problema così come lo costituivano in tutti gli altri Stati europei, Stati nazionali fondati sull'omogeneità etnica e culturale delle rispettive popolazioni. Quello che in Danimarca fu il risultato di una profonda sensibilità politica, di un'innata comprensione dei doveri e delle responsabilità di una nazione che vuole essere veramente indipendente - "per i danesi...la questione ebraica fu una questione politica, non umanitaria" (Leni Yahil) -<b> in Italia fu il prodotto della general, spontanea umanità di un popolo di antica civiltà.</b></i></div>
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<i><b>L'umanità italiana resistè inoltre alla prova del terrore che si abbattè sulla nazione nell'ultimo anno e mezzo di guerra.</b></i></div>
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<i>L'ufficio di Eichmann diramò alle sue varie branche una circolare in cui si avvertiva che di dovevano subito prendere le "necessarie misure" contro gli "ebrei di nazionalità italiana". La prima azione doveva essere sferrata contro gli ottomila ebrei di Roma, al cui arresto avrebbero provveduto reggimenti di polizia tedesca dato che sulla polizia italiana non si poteva fare affidamento. Gli ebrei furono avvertiti in tempo, spesso da vecchi fascisti, e settemila riuscirono a fuggire.</i></div>
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<i>Così circa trentacinquemila ebrei furono catturati nell'Italia settentrionale e sistemati in campi di concentramento nei pressi del confine austriaco. Nella primavera del 1944, quando ormai l'Armata rossa aveva occupato la Romania e gli alleati stavano per entrare a Roma, i tedeschi violarono la promessa e cominciarono a trasportarli ad Auschwitz: ne portarono via circa settemilacinquecento, di cui poi ne tornarono appena seicento. Tuttavia gli ebrei che scomparvero non furono nemmeno il dieci per cento di tutti quelli che vivevano allora in Italia."</i></div>
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Forse è questo che dovremmo ricordarci, servirebbe un'altra parola per memoria che non sia solo immaginario e numeri ripetuti ma sia <b>comprensione del fenomeno e dei suoi elementi.</b></div>
MLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5261897725441419109.post-54249235860738335232017-01-19T05:27:00.001-08:002017-01-19T16:51:55.891-08:00La storia di Julia e Jeff, qualche considerazione in più<div class="fb-like" data-action="like" data-href="http://doglieblu.blogspot.it/" data-layout="standard" data-share="true" data-show-faces="true" data-size="small">
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Riporto una storia presa su internazionale per poter aggiungere alcune riflessioni:</div>
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<i>Julia Wise è un’assistente sociale e suo marito Jeff Kaufman è un ingegnere informatico. Nel 2013 il loro reddito complessivo era di poco inferiore ai 245mila dollari, e quindi il loro nucleo familiare faceva parte del 10 per cento più benestante degli Stati Uniti. Eppure, se si escludono le tasse e i risparmi, i due hanno vissuto con appena 15.280 dollari: il 6,25 per cento dei loro guadagni.</i></div>
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<i>Cosa è successo al resto del loro stipendio, pari a quasi centomila dollari? Lo hanno devoluto in beneficenza.</i></div>
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<i>Questa somma corrisponde al 40 per cento del loro reddito lordo, e non è la prima volta che Wise e Kaufman fanno beneficenza: dal 2008 donano tutti gli anni una percentuale simile del loro reddito.</i></div>
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<a href="http://www.internazionale.it/notizie/2015/10/14/beneficenza-stipendio-risparmi" target="_blank"><b>Qui l'articolo completo</b></a></div>
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<span id="goog_504698245"></span><span id="goog_504698246"></span><br /></div>
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Come dimostrato nell'articolo, reddito e felicità non vanno necessariamente di pari passo ed è un fatto provato, l'articolo si concentra sul fatto che il volontariato o il donare siano elementi che producono felicità negli individui soprattutto in contrapposizione al conservare il denaro per uno stile di vita inutilmente più agiato. </div>
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Anche questo è statisticamente vero e in generale tutti sperimentiamo, chi più chi meno, la gioia che scaturisce nell'aiutare qualcun altro senza farlo con interesse. </div>
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Da una ricerca sui donatori di sangue (che è un dato estremamente importante nelle statistiche italiane in quanto viene considerato il dono per eccellenza e concorre a determinare gli indicatori sulla generosità di un luogo) emergeva che il gesto di un dono anonimo e gratuito non solo era soddisfacente, ma renderlo a pagamento avrebbe diminuito la quantità di donatori e di fatto avrebbe prodotto una minor quantità di donazioni, contro ogni aspettativa. </div>
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Detto ciò, quello che chi riporta questa storia,a mio avviso, considera poco, è che la coppia è sana, non ha figli, non ha parenti a carico e <b>rinuncia</b> <b>a una grossa parte del reddito per scelta </b>questo significa che la coppia ha un'ampia disponibilità di denaro in partenza, denaro che non viene da rendita ma dal proprio lavoro, e che quindi, sappiamo dallo stipendio, viene socialmente riconosciuta come meritevole ( nella società occidentale lo stipendio è quasi sempre il metro di misura per definire quanto una persona vale nella sua comunità di riferimento) ricevendo quindi un feedback positivo dal mondo esterno, i due protagonisti della storia, fanno lavori soddisfacenti che premiano le loro peculiarità, probabilmente sono i lavori per cui hanno studiato investendo ore, risorse economiche e allenando i propri cervelli e le proprie caratteristiche psicosociali ad essere sempre più rilevanti e riconosciute.<br />
Se vediamo infatti le indagini <a href="http://www.corriere.it/salute/neuroscienze/cards/i-dieci-mestieri-che-ti-rendono-piu-felice/clero_principale.shtml" target="_blank">sui lavori più "felici"</a> e che influenzano la felicità in toto, vediamo che le caratteristiche principali non sono ne il reddito ne la generosità ma sono:<br />
<b>- responsabilità e controllo</b><br />
<b>- contatti sociali/naturali</b><br />
<b>- riconoscimento sociale</b><br />
<b>- utilità sociale</b><br />
<br /></div>
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Inoltre non vivono eventuali ansie di necessità, possiamo vedere dal grafico sull'articolo che spendono l'1% in spese sanitarie, quel dato non è un merito ma sostanzialmente una casualità positiva, in caso di necessità possono avere una disponibilità di denaro più che abbondante che non precluderà il loro futuro e le loro scelte, in pratica possono liberarsi di soldi ora, ma:</div>
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- <b>non vivono l'ansia di non avere possibilità</b></div>
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- <b>non vivono in particolare il dover fare un lavoro poco soddisfacente (perchè l'equivalente del loro stipendio residuo equivale a un lavoro a basso riconoscimento sociale e a bassa capacità intellettuale o caratteriale, in pratica si tratta spesso di lavori di manovalanza) </b></div>
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<b>- non avendo un lavoro di basso riconoscimento, la comunità li valuta come persone di rilievo rendendoli integrati e apprezzati</b></div>
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<b>- hanno la possibilità di donare ampie somme di denaro accrescendo il proprio valore sociale e la propria stima di sè</b></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCof_uct8e6wbqZfkADOFXs2sfnusjafd38G8Tk6VddDkAIn4RCbf227mNARBTHIUyAKTJ4ihHVS146T-IusxHOk6_kLvy3iwdLVvwT7U1FFahNl1Ztnw5DiwGyNVBFX9Xj4N_5MK_l7g/s1600/get-ahead-being-generous.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="255" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCof_uct8e6wbqZfkADOFXs2sfnusjafd38G8Tk6VddDkAIn4RCbf227mNARBTHIUyAKTJ4ihHVS146T-IusxHOk6_kLvy3iwdLVvwT7U1FFahNl1Ztnw5DiwGyNVBFX9Xj4N_5MK_l7g/s400/get-ahead-being-generous.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
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In pratica quello che sto cercando di dimostrare è che sì, vivere con una somma media e una somma alta non cambia di molto la felicità e sì la donazione ha effetti positivi sulla nostra vita come donatori, ci fa sentire bene ma, idealizzare un caso di rinuncia, più o meno temporanea, per quanto molto positivo:</div>
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<b>- non cambierà il fatto che la loro felicità non viene solo dalla donazione o dal basso reddito ma da un insieme di fattori che in realtà sono in gran parte dovuti o collegati proprio al loro reddito</b></div>
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<b>- che una scelta libera non è l'equivalente di una situazione obbligata in cui il pensiero è il contrario, cioè trovare un modo per avere di più per essere tranquilli perchè 15k dollari l'anno non permettono emergenze </b></div>
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<b>- che la coppia non vive l'ansia dell'emergenza (ad esempio sanitaria) e può cambiare idea in caso di necessità in qualsiasi momento cambiando radicalmente la propria capacità economica </b><br />
<b><br /></b></div>
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Questo non per fare il guastafeste della situazione, la storia è bella e non voglio togliere valore al gesto, ma a volte in nome di un'esaltazione del positivo dimentichiamo variabili meno poetiche ma reali.</div>
</div>
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MLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5261897725441419109.post-60114720189412211842017-01-18T04:59:00.004-08:002017-01-19T17:01:08.299-08:00Il sesso come insulto, rifondare il dibattito<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijtg3zRxbqlSNFph5tPfDNIGzONXjpMbcs4iT1jsmJdoDYJloIXn2So026KlRnKRVSyAXVZpGJU5ndBUmu9FbtxtShRjQl5HnkeD29XvFuc535kC9DE5rURVSjfdQzIixAuM8wmbNi-Gw/s1600/011.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijtg3zRxbqlSNFph5tPfDNIGzONXjpMbcs4iT1jsmJdoDYJloIXn2So026KlRnKRVSyAXVZpGJU5ndBUmu9FbtxtShRjQl5HnkeD29XvFuc535kC9DE5rURVSjfdQzIixAuM8wmbNi-Gw/s640/011.jpg" width="484" /></a><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #1d2129; white-space: pre-wrap;">In questi giorni sto pubblicando molto sul genere, lo so anche se questa non è una pagina dedicata al genere, ma è anche vero che in questi giorni mi sono spesso imbattuta in tante pagine anche ironiche o assolutamente non legate ai generi, che, <b><a href="http://27esimaora.corriere.it/16_ottobre_27/insulti-sessisti-minacce-violenze-8-donne-parlamentari-10-a8533e80-9c0c-11e6-aac3-b67f2733f2fe.shtml" target="_blank">come da lunga tradizione, usano e incoraggiano l'uso del sesso come insulto verso le donne</a> che hanno in quel momento un qualsiasi tipo di potere </b>(vale spesso anche per gli omosessuali e per <a href="http://www.pourfemme.it/articolo/lo-stupro-virtuale-anche-in-italia-proliferano-i-gruppi-di-facebook-delle-foto-femminili-eroticizzate/63587/" target="_blank">le donne che hanno il potere di far sentire gli uomini frustrati o esaltati</a>, per il potere decisionale a livello poltico, <a href="https://www.facebook.com/IdiotiSenzaFrontiere/photos/br.Abr_MDBoFiqubIDXtzH60GoPWroiRvmQH0sAfboXY26mS4KenrH__O-2cheRd2nHWZLY75YefbIso0Ej7S1JjW5cneZXle5Sdpqe2t0KHKp9rd9EDNlyw5_nsGrLs_bqPsDR9BB4FiwdlPo-z-wL5GkxnzpbmM7-_2e-5z23Hlsfzd3Abw09OxfviiMbf4GEbX0/1318939051490554/?type=3&theater" target="_blank">per il potere di parola che influenza l'opinione pubblica</a> in bene o in male e così via, a prescindere da quanto siano capaci o incapaci)<b>,</b> pagine anche carine, divertenti, che poi cascano sull'offesa alla professionalità dei personaggi femminili ricorrendo al sesso punitivo, (il cazzo come vergogna "le piace il cazzo" il cazzo come strumento punitivo "merita di essere inculata", "merita lo stupro" che normalmente viene augurato agli uomini solo, assurdamente, in caso di stupro cioè il viscerale occhio per occhio dente per dente).</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #1d2129; white-space: pre-wrap;"><br /></span><span style="background-color: white; color: #1d2129; white-space: pre-wrap;"><b>Il sesso come umiliazione si rifà sempre alla questione se ti piace il sesso allora vali di meno, è una sorta di cortocirucuito nella mentalità maschilista per cui le donne sono apprezzate in quanto sessualmente attraenti ma non devono apprezzare la sessualità, devono essere disponibili ma controvoglia, devono essere belle ma possono essere attaccabili se troppo belle </b>("è un cesso", "si veste come una puttana", cioè dovrebbe essere bella per meritare attenzione ma discretamente per non essere notata solo per quello o più semplicemente non esserne consapevole per essere ancora una preda accessibile). </span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #1d2129; white-space: pre-wrap;"><b>Il cortocircuito in pratica le fa tornare ad oggetto del sesso ma non a partecipanti dello stesso, se partecipanti volontariamente, queste diventano deplorevoli, sporche, non meritevoli di ascolto/stima/capacità/responsabilità.</b></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #1d2129; white-space: pre-wrap;"><b><br /></b></span></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6dTFsaDJPnZLM3YrhrPQo9NXjBkylGKgXsZ-RHtyhBMBRpn5jDiaWEJQGJUmdIaxRDWgjwfELKxYbyHE-1kh_J2QgdpEWl0wnzkWVwLjA9fypjmK9AwYyCAO12zjd49r18tMOgzUMaBQ/s1600/22-aurel-schmidt.w750.h560.2x.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="476" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6dTFsaDJPnZLM3YrhrPQo9NXjBkylGKgXsZ-RHtyhBMBRpn5jDiaWEJQGJUmdIaxRDWgjwfELKxYbyHE-1kh_J2QgdpEWl0wnzkWVwLjA9fypjmK9AwYyCAO12zjd49r18tMOgzUMaBQ/s640/22-aurel-schmidt.w750.h560.2x.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #1d2129; white-space: pre-wrap;"><b><br /></b></span><span style="background-color: white; color: #1d2129; white-space: pre-wrap;">Quando questo avviene nel momento in cui andrebbe criticata la professionalità o l'atteggiamento non inerente al sesso di una donna di più o meno potere, significa tenere nella conversazione sempre presente che <b>la donna è primariamente qualcosa che ha a che fare con il sesso e non con l'ambito della critica, si riduce a un oggetto</b>, a qualcosa di debole e che rende più forte in automatico chi sta attaccando, a prescindere che ci siano delle buone ragioni o meno, è come il classico modo di dire per non avere l'ansia in pubblico: <b>"immagina il tuo pubblico nudo".</b> </span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #1d2129; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #1d2129; white-space: pre-wrap;">Per le donne soprattutto esposte pubblicamente, questo è una costante che mina la possibilità di crescere professionalmente ma anche di ricevere critiche sensate. </span><span style="color: #1d2129;"><span style="background-color: white; white-space: pre-wrap;">Questo tipo di problematica infatti ha effetti non solo sulle donne in quanto vittime dell'attacco e tutte le donne che in qualche modo vengono accomunate all'oggetto tramite l'effetto alone, (infatti normalmente se si attacca in questo modo una donna, con un <b><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_alone" target="_blank">effetto alone</a></b> questo tipo di attacco si estende anche ad altre, vedi la <a href="http://www.panorama.it/news/politica/tutti-gli-insulti-sessisti-a-maria-elena-boschi/" target="_blank"><b>Boschi con la Boldrini,</b></a> un tipo di attacco che le unisce in quanto politiche e donne che non si applica allo stesso modo a politici e uomini) ma anche in quanto favorite da una non argomentazione, mi spiego, <b>nel momento in cui si attacca per i motivi sbagliati, una parte di persone si sentirà in dovere di schierarsi contro il tipo di attacco perchè in effetti ingiusto e deplorevole, il focus del discorso quindi automaticamente cambierà e diventerà molto difficile portare avanti il tema iniziale</b>, è quello che succede spesso nella politica per indebolire un argomento o un politico, si attacca lateralmente, si disperde il punto affinchè quel punto semplicemente importi molto meno del suo effetto.</span></span></span><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiT1Sq96RtCjwcKfYrGlYLmibffxxcwC-ejf6uTCWsNqx2eMX-1WnSR_mGi_7e2GVzHzKsV-fergB7IzNeWzPPEnl3L9EuEAEWsHu6HevfnqgLNKm8DCyzqpqCm2mVrRxBwPnkh7eusCSI/s1600/661.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiT1Sq96RtCjwcKfYrGlYLmibffxxcwC-ejf6uTCWsNqx2eMX-1WnSR_mGi_7e2GVzHzKsV-fergB7IzNeWzPPEnl3L9EuEAEWsHu6HevfnqgLNKm8DCyzqpqCm2mVrRxBwPnkh7eusCSI/s640/661.jpg" width="537" /></a><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #1d2129; white-space: pre-wrap;"><br /></span><span style="background-color: white; color: #1d2129; white-space: pre-wrap;">In queste pagine infatti (ma vale in generale per tutte le conversazioni in ambienti non conclamati che includa il femminismo tra le tematiche) alla risposta dei loro stessi utenti con la parola sessismo, rispondono senza argomentare sul tema, ridicolizzano, sviano l'attenzione ecc.. anche davanti ad argomentazioni sensate non rispondono, rispondono sulle virgole, gridano al comblotto, si invocano le classiche fattele due risate, insomma <b>non rispondono per argomenti, eliminando di fatto le possibilità di avere un dialogo o un dibattito</b>.</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #1d2129; white-space: pre-wrap;"><br /></span><span style="background-color: white; color: #1d2129; white-space: pre-wrap;">Togliere il dibattito annulla ogni sforzo e soprattutto toglie significato alle stesse parole, che diventano accettabili solo in contesti estremi e non nel quotidiano, si riduce ad eccezione. </span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #1d2129; white-space: pre-wrap;">Allora mi sembra necessario riportare in auge il fatto che un dialogo o un dibattito, che sia una serie di commenti o che sia una conversazione al bar, è un elemento importante della nostra società, è in grado di formare opinioni o mantenerne, richiede quindi che ci sia una responsabilità in chi dialoga, in chi dibatte, soprattutto pubblicamente, è necessario quindi, che siano rivalutate nella loro importanza: <b>le motivazioni, le argomentazioni, e tutti gli strumenti di senso, come la <a href="http://www.wumingfoundation.com/giap/2017/01/femminicidio-non-esiste-dice-negazionista/" target="_blank">statistica</a>, la<a href="http://giulia.globalist.it/Detail_News_Display?ID=92730&typeb=0&uno-studio-usa-perche-molte-donne-di-prestigio-si-definiscono-al-maschile--" target="_blank"> semantica</a>, le logiche prive di sofismi. </b></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #1d2129; white-space: pre-wrap;"><b><br /></b></span></span>
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #1d2129; white-space: pre-wrap;">Importante è dunque,</span></span><span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: inherit; white-space: pre-wrap;"> <b>rifondare il senso di dibattito attraverso le opinioni da riproporre su basi solide in grado di essere discutibili e difendibili, perchè altrimenti ci riduciamo a ridicolizzare quello che non ci convince, non approfondirlo e lasciarlo galleggiare in mezzo a fazioni pro o contro che non si incontrano tra loro creando di fatto, una società a scomparti</b> dove un'ingiustizia viene rivendicata da un gruppo e perpetrata nell'altro, ma anche dove la comprensione di quello che non è un'ingiustizia anche se lo sembra, genera incomprensioni senza vedere il positivo (per esempio anche negli stessi gruppi femministi ci sono estremizzazioni su cosa è sessismo, un dibattito interno o con l'esterno, se non è vissuto come una fazione bi-opinionistica, può risolvere e canalizzare meglio le energie del gruppo, facendo portare avanti le cause significative).</span><br />
<div>
<div class="fb-like" data-action="like" data-href="http://doglieblu.blogspot.it/" data-layout="standard" data-share="true" data-show-faces="true" data-size="small">
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MLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5261897725441419109.post-31330138690820147702017-01-13T17:30:00.000-08:002017-01-18T07:51:54.003-08:00Antisessismo, una pagina sessistaVado su facebook e mi vedo questa fantastica infografica in bacheca.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiShqM9t3c8hly-GlIB9quL2D1LAvMwn6i2Z0wnibhjoAXuOk2i67mU58YGGyA3ZB-sGVf5vhD0Ak8AbpkD9GIDDhBHAgdzRIPzpyCT_N-X48GclUZ8H7dE6OhaMk_StzubLwlGHYPfjAs/s1600/15800326_1215464088508052_1169749404841262179_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiShqM9t3c8hly-GlIB9quL2D1LAvMwn6i2Z0wnibhjoAXuOk2i67mU58YGGyA3ZB-sGVf5vhD0Ak8AbpkD9GIDDhBHAgdzRIPzpyCT_N-X48GclUZ8H7dE6OhaMk_StzubLwlGHYPfjAs/s640/15800326_1215464088508052_1169749404841262179_o.jpg" width="448" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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Sono sarcastica ovviamente.</div>
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Sorpresa da questa infografica piuttosto improbabile che vedo condivisa da contatti non sessisti il mio senso della bufala pizzica e decido di andare a vedere le fonti, in particolare perchè mi colpisce il dato fantasmagorico di <b>un perfetto 50 e 50 di violenze domestiche e stupri diviso per i due generi maschio/femmina.</b></div>
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Un po' come se acido buttato in faccia, fatto ingoiare, omicidi-suicidi, coltellate di "troppo amore", o immersioni nella benzina con cerino acceso fossero ogni giorno divisi equamente fra uomini e donne, ma anche stupri per strada, o in casa, o le violenze domestiche fossero divise equamente in un perfetto 50 e 50 che ha del surreale.</div>
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Insomma visto questo vado a vedere la fonte che poi si rivela essere lo stesso sito della pagina che lo ha pubblicato che si chiama (e qui viene da piangere) <a href="https://www.facebook.com/Antisessismo/" target="_blank">Antisessismo </a>che poi cita delle ipotetiche numerose ricerche fatte in diversi paesi (???) poi corregge dicendo che sono da Fiebert, non citando però il fatto che è vero che sono state effettuate ricerche da questo autore, che hanno dato questo risultato ma che in effetti non solo lo studio ha ricevuto numerose critiche sia per il sistema di verifica, sia per la non specificazione della differenza tra le violenze dei due generi ma che lo stesso autore ha poi ridefinito in parte le sue affermazioni. </div>
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In merito a questo infatti,<b> lo stesso Fiebert successivamente alla ricerca, alle critiche mosse e alle richieste e al programmare azioni contro il fenomeno, parla poi di un differente grado di gravità per il potere esercitato dagli uomini, per la violenza utilizzata e per la volontà e l'azione di uccidere tipicamente maschile che rende le donne di fatto vittime primarie e fenomeno di priorità su cui investire.</b> Ovvero uomini e donne in coppia sono (secondo la ricerca di Fiebert ma non su molte altre che trovate nel link seguente) ugualmente aggressivi ma le donne lo fanno per difesa e gli uomini lo fanno per controllo, che già non è proprio la stessa cosa, inoltre le donne, vuoi per corporatura o per grado di aggresssività o motivazione fanno danni non ingenti mentre gli uomini fanno danni fisici ingenti sulle donne, denotano insomma maggiore violenza, controllo economico e infine sono gli unici (salvo rari casi) a uccidere, le donne inoltre in generale risultano molto più spesso vittime dei propri partner, dato non riscontrabile per gli uomini; e questo a detta detta di chi difende la ricerca. (il link alle ricerche, dichiarazioni e critiche lo trovate <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Domestic_violence_against_men" target="_blank">qui</a>)</div>
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<i><br /></i></div>
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<i><span style="background-color: white; color: #252525; font-family: sans-serif; font-size: 14px;">As both Fiebert and Archer point out, although the mathematical tally of physical acts in these studies has found similar rates of IPV amongst men and women, and high rates of bidirectionality, there is general agreement amongst researchers that male violence is a more serious phenomenon, primarily, but not exclusively, because male violence tends to inflict more damage than female violence.</span><sup class="reference" id="cite_ref-63" style="background-color: white; color: #252525; font-family: sans-serif; font-size: 11.2px; line-height: 1; unicode-bidi: isolate; white-space: nowrap;"><a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Domestic_violence_against_men#cite_note-63" style="background: none; color: #0b0080; text-decoration: none;">[63]</a></sup><sup class="reference" id="cite_ref-64" style="background-color: white; color: #252525; font-family: sans-serif; font-size: 11.2px; line-height: 1; unicode-bidi: isolate; white-space: nowrap;"><a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Domestic_violence_against_men#cite_note-64" style="background: none; color: #0b0080; text-decoration: none;">[64]</a></sup><span style="background-color: white; color: #252525; font-family: sans-serif; font-size: 14px;"> Male violence produces injury at roughly six times the rate of female violence.</span><sup class="reference" id="cite_ref-National_37-1" style="background-color: white; color: #252525; font-family: sans-serif; font-size: 11.2px; line-height: 1; unicode-bidi: isolate; white-space: nowrap;"><a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Domestic_violence_against_men#cite_note-National-37" style="background: none; color: #0b0080; text-decoration: none;">[37]</a></sup><span style="background-color: white; color: #252525; font-family: sans-serif; font-size: 14px;">Women are also more likely to be killed by their male partners than the reverse (according to the US Department of Justice, 84% of spousal murder victims are female),</span><sup class="reference" id="cite_ref-:2_62-1" style="background-color: white; color: #252525; font-family: sans-serif; font-size: 11.2px; line-height: 1; unicode-bidi: isolate; white-space: nowrap;"><a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Domestic_violence_against_men#cite_note-:2-62" style="background: none; color: #0b0080; text-decoration: none;">[62]</a></sup><span style="background-color: white; color: #252525; font-family: sans-serif; font-size: 14px;"> and women in general are more likely to be killed by their spouses than all other types of assailants combined.</span><sup class="reference" id="cite_ref-65" style="background-color: white; color: #252525; font-family: sans-serif; font-size: 11.2px; line-height: 1; unicode-bidi: isolate; white-space: nowrap;"><a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Domestic_violence_against_men#cite_note-65" style="background: none; color: #0b0080; text-decoration: none;">[65]</a></sup><span style="background-color: white; color: #252525; font-family: sans-serif; font-size: 14px;"> In relation to this, Murray A. Straus has written "although women may assault their partners at approximately the same rate as men, because of the greater physical, financial, and emotional injury suffered by women, they are the predominant victims. Consequently, the first priority in services for victims and in prevention and control must continue to be directed toward assaults by husbands.</span></i></div>
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<span style="background-color: white; color: #252525; font-family: sans-serif; font-size: 14px;"><br /></span></div>
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Vorrei aggiungere che questo non vuole essere un delegittimare la violenza che anche gli uomini possono subire e sicuramente subiscono, ma che il fenomeno non è quello descritto dalla pagina o dall'infografica, che il tipo di minaccia è stato validato come più violento e pericoloso in termini di incolumità quando è l'uomo sulla donna rendendo il fenomeno più allarmante. Una violenza è sempre una violenza, che sia su uomo o su donna ma purtroppo questa pagina<b> "Antisessismo" cerca di manipolare i dati e le statistiche anche di fenomeni molto seri quale la stessa violenza sugli uomini che fatica ad emergere come una realtà valida e degna di attenzione, anche grazie a pagine che diffondono il falso insieme al vero, trattano i dati in modo superficiale e piegato per ottenere like e consenso,</b> non c'è da stupirsi se i commenti sono tutti positivi poi, infatti l'admin banna e cancella tutti i commenti che abbiano argomentazioni valide ma discordanti su cui i suoi utenti potrebbero ragionare.<br />
<br />
Poi tornando all'infografica infatti troviamo altre notevoli accozzaglie, tipo sì il dato sulle morti bianche non lo metto in dubbio ma è anche vero che i lavori pesanti sono fatti prioritariamente da uomini ma questo non per discriminazione degli uomini in tutti gli altri lavori che li obbliga a fare quel lavoro, non c'è discriminazione per gli uomini ma semmai è il contrario ovvero un campione si forma di più elementi di un tipo in quanto privilegiato rispetto al tipo opposto e sì nasce da una discriminazione ma non verso gli uomini. Quindi il campione su cui fare la statistica è già di base tarato su una maggioranza maschile e porterà necessariamente ad avere più maschi che subiscono incidenti sul lavoro che femmine ma non c'entra nulla con una discriminazione o una sottrazione di diritti agli uomini.</div>
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Altra questione, affidamento dei figli, è vero che è dato prioritariamente alle donne, è anche vero che le donne a differenza degli uomini occupano maggiormente il proprio tempo di "lavoro di casa" tra cui il lavoro di cura, rispetto agli uomini --><a href="http://www.huffingtonpost.it/2015/04/28/le-donne-senza-marito-lavorano-meno_n_7161194.html" target="_blank"> qui la statistica tutta italiana sul tempo di conciliazione maschile e femminile</a></div>
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A questo naturalmente segue che per ogni figlio l'uomo che non ne ha l'affidamento, deve corrispondere un assegno di mantenimento (che serve alla cura dei figli non al mantenimento della ex moglie, una dinamica che fin troppo mi sembra di vedere totalmente ignorata nel momento del divorzio), se ipotizziamo un minimo di 300 euro per figlio (che è poco) e ipotizziamo due figli, un uomo si priverà di 600 euro al mese che con uno stipendio di 1300 per esempio porta ad uno stipendio netto di 700 euro al mese anche se con un full time. Una cifra molto bassa che per una persona adulta con costi di affitto, auto ecc..arriva ad incidere notevolmente sulla qualità della vita, questo è un discorso che varrebbe su qualsiasi affidatario che sia uomo o donna, in questo andrebbero approfonditi gli studi e aumentate misure per proteggere i figli senza che questo comporti un disastro economico per uno dei due ex partner coinvolti. <b>Questo è un dilemma tra i tantissimi dilemmi sociali in cui il debole da difendere causa la nascita di un altro debole, ma non una questione di minor diritto per gli uomini, in quanto i figli sono prioritari nel conteggio economico ma serve, a prescindere appunto dal sesso (in quanto nei casi di affidamento al padre in ogni caso resta un assegno di mantenimento da versare dall'altro ex coniuge) anche una misura di conciliazione che prevenga la povertà di chi versa gli alimenti.</b></div>
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L'infografica insomma è piena di accozzaglie di <b>statistiche anche vere che però sono piegate ad interpretazione personale e vengono assemblate con altre false per produrre un sentimento specifico ovvero un odio in primis per le femministe e neanche troppo velatamente per qualsiasi diritto possa reclamare la donna.</b></div>
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La pagina infatti è anche espressamente contro le femministe e il femminismo che viene definito come un'invenzione insieme al <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Patriarcato_(antropologia)" target="_blank">patriarcato</a>, la <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Cultura_dello_stupro" target="_blank">cultura dello stupro</a> e l'ideologia gender (<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_del_gender" target="_blank">che è davvero inventata).</a></div>
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Quello che non ho capito di questa pagina è se si tratta di un insieme casuale di ignoranza e non, se è davvero convinta di quello che spaccia per vero o <b>se è un sistema di fuffa molto maschilista ma travestito ad arte come antisessista.</b></div>
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Credo quest'ultima.</div>
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Un esempio ulteriore è il ribadire continuamente che <b>il femminicidio non esista, per le stesse motivazioni che usano normalmente un po' tutti quelli che non hanno voglia di leggersi cosa sta a significare e perchè nasce una specifica parola (un po' come infanticidio per esempio... ma quello stranamente non lo contesta nessuno). </b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgi3okisb-YgXiRbhwOQ_Scwo1IKB_eJnxn9hRyw5-W9_wMHmgkZAhrdszqgwkFYsi9-xBH2UMGPhGOoVDTh-RlSumoP0ZA4sZW422R1OD0zyCLac0HeKHkSN6XACnGxTbreMjkPh-SNqQ/s1600/Antisessismo.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgi3okisb-YgXiRbhwOQ_Scwo1IKB_eJnxn9hRyw5-W9_wMHmgkZAhrdszqgwkFYsi9-xBH2UMGPhGOoVDTh-RlSumoP0ZA4sZW422R1OD0zyCLac0HeKHkSN6XACnGxTbreMjkPh-SNqQ/s640/Antisessismo.png" width="628" /></a></div>
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<i>Per essere una pagina antisessista approvare un incitamento al femminicidio (pure con la solita ironia delle due risate da farsi ogni tanto) mi pare poco credibile</i></div>
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La pagina si chiama "Antisessismo" ma nella sua lunghissima descrizione, se si clicca "Altro" si scopre che loro è una pagina<b> MRA ovvero per i diritti degli uomini </b>e che tratta CON antisessismo ma non di antisessismo, insomma un bel guazzabuglio per parlare di MRA ma fare in modo che chi si trova l'immagine e il titolo davanti non lo capisca e metta il like o la prenda per una pagina in qualche modo imparziale.</div>
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<b>Un po' come dire che mi vesto con una maglia con su scritto "antifascismo" e poi però vado in giro a dire "vuoi mettere quando c'era lui"</b>. In questo caso sarei solo un coglione ma grazie alla regola dei like e la visibilità su fb e di conseguenza i click e di conseguenza i soldi da advertising, spargo il mio contenuto e attiro sempre più gente grazie ad una pagina a cui tutti mettono like facilmente anche senza guardare.</div>
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Insomma come al solito il problema è sempre quello, bisogna leggere le fonti e capire se sono reali, ma non solo, bisogna anche capire se un dato è sensato o no, se è contestualizzato, ad esempio le statistiche sono numeri, bisogna anche saperli interpretare, soprattutto quando, come in questa pagina, rivelano dati nascosti, di cui la ggggente non parla, non sono mainstream ecc....<br />
<b><br /></b>
<b>In generale coltiviamo il libero arbitrio e la capacità critica di ragionare sulle questioni, non prendiamo di pancia quello che leggiamo, è facile, e tanto lo farei anch'io volentieri ma non ha senso, le problematiche di violenza e disparità sono importanti, la giustizia è importante e di certo non si può portare avanti in modo ingiusto e falso.</b><br />
<b><br /></b>
<b>Aggiungo un riferimento <a href="http://www.wumingfoundation.com/giap/2017/01/femminicidio-non-esiste-dice-negazionista/" target="_blank">all'articolo molto ben scritto di Mariano Tomatis su Wu Ming Foundation </a>che si prende la briga di smontare la statistica comparsa sul blog di Astutisto Smeriglia e spiegare come sia facile buttare numeri usandoli a proprio piacimento.</b></div>
MLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.com25tag:blogger.com,1999:blog-5261897725441419109.post-70622206164371087842016-11-28T05:48:00.000-08:002016-11-28T05:59:57.178-08:0025 Novembre contro la violenza sulle donne<div class="fb-like" data-action="like" data-href="http://doglieblu.blogspot.it/" data-layout="standard" data-share="true" data-show-faces="true" data-size="small">
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Di parole se ne sono state spese tante sulla violenza, per questo oggi non voglio scriverci un'articolo, voglio solo mostrare qualcosa che parla da se, i dati, la definizione, questo contro la violenza che viene ripetuta dai colpevoli e potenziata dall'ignoranza.<br />
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<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Femminicidio" target="_blank">Definizione che trovate su Wikipedia</a></div>
<a href="https://www.blogger.com/%E2%80%9Dhttp://www.unicusano.it/blog/universita/violenza-donne-infografica/%E2%80%9D"><br /></a>
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<img border="0" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-ZOuG4IwKi8kMpE1xw3VLY6u0Nc50bCrjv2t12uB-GWTSNrFW5HOcTnrbv_LNKQEfNNx41Jx7Z_pDq9OPN1Vi9Gh8FTt3dHY5pSw7E8_wNQinAKybOhvyYVYJxvTFGBQ-P1iM7zdEIJY/s640/femminicidio+++Cerca+con+Google.png" width="640" /></div>
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<a href="http://www.unicusano.it/blog/universita/violenza-donne-infografica/#.WDw2qPnhC00" target="_blank">Indagine sulla violenza sulle donne di Unicusano</a></div>
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Oggi, nei quotidiani, cosa c'è. (c'è sempre qualcosa nel caso fosse sfuggito, mediamente uno/due giorni)</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUsWjwXewjJEgtvzx2rgvNehBNWHGoqGcqIL_jjCRJkWjqI3d6bQoAwYeCdQhRViTjqINThIL3GYP8zf4Dry8ejObb3LSKk9oVpZSQHbaSLm705ZVYIIg5eDXI2_9cAolhx15zKMOvvp8/s1600/hj.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUsWjwXewjJEgtvzx2rgvNehBNWHGoqGcqIL_jjCRJkWjqI3d6bQoAwYeCdQhRViTjqINThIL3GYP8zf4Dry8ejObb3LSKk9oVpZSQHbaSLm705ZVYIIg5eDXI2_9cAolhx15zKMOvvp8/s640/hj.png" width="540" /></a></div>
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<a href="https://www.blogger.com/%E2%80%9Dhttp://www.unicusano.it/psicologia/corso-di-laurea-in-scienze-e-tecniche-psicologiche%E2%80%9D"><br /></a>
<a href="https://www.blogger.com/%E2%80%9Dhttp://www.unicusano.it/psicologia/corso-di-laurea-in-scienze-e-tecniche-psicologiche%E2%80%9D"><br /></a></div>
MLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5261897725441419109.post-86066369655633607432016-11-18T09:48:00.003-08:002017-02-13T09:33:32.766-08:00La ri-qualificazione urbana spiegata attraverso il mio gatto.Partiamo dalla parola: RIQUALIFICAZIONE.<br />
<div style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
<div style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
<b>Riqualificazione è una parola insidiosa perchè ha in se la promessa di qualcosa di più del semplice miglioramento,</b> ha infatti al suo interno il dare per scontato che ci fosse prima una qualità più alta e allo stesso tempo che le variabili in gioco ora siano sinonimo di qualità bassa senza argomentazioni, semplicisticamente e dicotomicamente.<br />
<br />
In qualche modo si insinua anche il concetto che ora c'è qualcosa o qualcuno che sta abbassando gli standard (e ovviamente non siamo noi) e in più che sia in qualche modo nostro diritto (e dovere) riportarli in alto, perchè è qualcosa che prima era e che ci è stato tolto.</div>
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<a href="https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/236x/cf/07/c9/cf07c981d6e4cdd39fc95ed1c09cac4e.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Risultati immagini per gatto papillon" border="0" height="320" src="https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/236x/cf/07/c9/cf07c981d6e4cdd39fc95ed1c09cac4e.jpg" width="214" /></a><b><b><i><br /></i></b></b><br />
<br />
<div style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
<i>(In foto: un gatto elegante e fotogenico a caso preso da internet)</i></div>
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<div class="fb-like" data-action="like" data-href="http://doglieblu.blogspot.it/" data-layout="standard" data-share="true" data-show-faces="true" data-size="small">
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<b>La</b><b> riqualificazione cittadina è il mantra politico del nostro tempo, riqualificare i quartieri urbani, la vita dei cittadini, la viabilità, i palazzi antichi, gli spazi pubblici ecc...</b><br />
<br />
Riqualificazione è un concetto forte perchè è apparentemente <b>non invasivo</b>, e anzi, è auto autorizzante di quelle che sono le azioni che comporta, è composto da un ri - ovvero la ripetizione di qualcosa di preesistente (<b>quindi se già c'era è accettabile</b>) e quel qualcosa è la qualificazione quindi il miglioramento.<br />
<br /></div>
<div>
<b>In pratica parlare di riqualificare è come il piede di un venditore nella porta.</b><br />
<b><br /></b>
La riqualificazione parte di solito infatti con l'idea che <b>un quartiere sia in balia di degrado urbano e mancanza di ordine pubblico, quello che non si dice però è che spesso si confonde in linea di massima, il brutto e l'economicamente poco appetibile con il pericolo o lo sbagliato</b>.<br />
<br />
In un ragionamento così dicotomico, si riducono le variabili e si esclude automaticamente che il degrado e la mancanza di ordine pubblico vengano da dinamiche ben specifiche non riferite sicuramente a una questione di edilizia o di imbellettamento.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7tdsB604C6hBJT_y_SArfN9koB3p6yBfMfS6b0XwS5rIeOg9XSGLFFMUMph4X8-MoUNgjj_vcVBlZmXsSFQrPuBDlSUxEVGV2I-Der5Gv-dHH2-5ANR-NUoQATsFwesW6uF1VE54XirE/s1600/IMG_20160912_151019.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7tdsB604C6hBJT_y_SArfN9koB3p6yBfMfS6b0XwS5rIeOg9XSGLFFMUMph4X8-MoUNgjj_vcVBlZmXsSFQrPuBDlSUxEVGV2I-Der5Gv-dHH2-5ANR-NUoQATsFwesW6uF1VE54XirE/s400/IMG_20160912_151019.jpg" width="400" /></a></div>
<div>
<i>(in foto: il mio gatto che ha usato il tempo in cui ero fuori casa per spiegarmi cosa significa essere un fattore di degrado ambientale)</i> </div>
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Secondo il ragionamento che ciò che non capisco e mi sembra brutto sia anche sbagliato, <b>anche il mio gatto forse andrebbe riqualificato.</b><br />
<br />
Soprattutto con la bella stagione perchè perde l'equivalente di almeno altri tre gatti in pelo (sorprendendomi continuamente per il non essere ancora diventato calvo) e questo non è bello e non è funzionale e di sicuro non mi diverte.<br />
<br />
Perchè onestamente diciamocela tutta, i<b> gatti non sono i pelouche che amavamo da bambini, e non sono quei batuffoli carini sui video </b><b>e spettacolari in foto, i gatti quando li hai ti accorgi che costano un botto in spese veterinarie, scoreggiano se mangiano il cibo sbagliato (e fanno di tutto per mangiare il cibo sbagliato)</b>, hanno abitudini igieniche discutibili diciamo, ribaltano tutto perchè magari si annoiano e nonostante ti guardino e quindi lo sanno cosa gli stai sbraitando, di sicuro non smettono di farsi le unghie sul divano finchè non sei effettivamente in grado di staccarceli un'unghia alla volta.<br />
<br /></div>
<div>
<b>E insomma anche il mio gatto ha dei difetti, brutti, che abbrutiscono quello che mi circonda rispetto ai miei standard (sicuramente non ai suoi), che oltre alle cose che apprezzo di lui, mi fanno disperare ma ancora non mi fanno venir voglia di comprare un pelouche a forma di gatto che finge di respirare su un cuscino <a href="http://www.dmail.it/gatto-che-dorme-in-cuccia-e-respira/prodotto/212942.html" target="_blank">nonostante ne esista la possibilità</a>. </b></div>
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Perchè? </div>
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Non sarebbe ancora meglio se il mio gatto non dovesse fare affatto i suoi bisogni ma fosse un pelouche con le palpebre semoventi su cui specchiare il mio affetto e ricevere conforto a comando alla fine di una dura giornata?<br />
<br />
Sarebbe un mondo bellissimo quel mondo in cui del mio gatto non resterebbe altro che la sua buffa dolcezza telegenica. </div>
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<br />
O forse, e io la penso così, <b>sarebbe un mondo terribile, di certo molto pulito e preciso, fatto su misura per me ma morto, sterile, avrebbe tolto al mio gatto la sua capacità di essere qualcosa di diverso da me, di vitale e autonomo, non in funzione di me, che ancora non capisco e con cui devo in qualche modo adattarmi per interagire.</b><br />
<b><br /></b>
<b>La realtà è che è perfetto solo qualcosa che non è vivo, bisogna farsene una ragione.</b></div>
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<br /></div>
<div>
<b>Ecco riqualificare spesso equivale proprio ad un riportare il mio gatto all'immaginario che ne avevo da bambina come di un perfetto pelouche, bello, dolce, la cui cacca puliva mia madre e quindi non era un mio problema, rispondente ai bisogni più immediati della mia giornata eppure drammaticamente sbagliato.</b></div>
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<br /></div>
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Questo perchè riqualificare è in realtà prendere qualcosa guardandolo dall'esterno, decidere che non ci piace perchè non è bello secondo i nostri canoni, che non ci intrattiene, che non ci fa venire voglia di viverci, che non ha le caratteristiche che calzano perfettamente sulle<b> nostre esigenze di persone di un certo e specifico tipo </b>cioè con <b>un reddito che ci permette di svagarci potendo anche selezionare più elementi di svago più costosi dei più bassi a disposizione, magari anche solo per vedere com'è uno svago nuovo o seguire gli amici in uno che non ci piace, </b>una medio alta cultura (indirizzata come tutte le culture su determinati frangenti), di media istruzione, che vanno a teatro, guardano concerti famosi, acquistano gelato di un certo tipo, apprezzano i ristoranti di un certo tipo e leggono libri di un certo tipo, guardano alcuni programmi e non altri,<b> in linea di massima si coccolano con cose belle e sensorialmente stimolanti in orario non lavorativo</b>.<br />
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/miXMWJyOdgw/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/miXMWJyOdgw?feature=player_embedded" style="clear: left; float: left;" width="320"></iframe><i></i></div>
<div style="text-align: left;">
<i><i>(il video è un tratto preso da un episodio di south park dove si parla del nuovissimo quartiere gentrificato SODOSOPA, l'episodio affronta proprio questa tematica ovviamente nel modo in cui lo farebbe un cartone come South park, lo consiglio)</i></i></div>
<br />
<div>
Guardiamo un posto e spesso anche solo perchè non lo conosciamo, è diverso dai nostri standard e ci sembra difficile da capire, diciamo che è sbagliato, ci fa paura, non va bene perchè<b> magari ci sono delle persone che secondo la nostra idea di benessere non ci fanno sentire sicuri,</b> magari anche solo perchè sono vestite male, povere, perchè ci sono cose che non rientrano nel concetto di buona società, esistono i drogati, i ragazzi problematici che ti lanciano i petardi da dietro gli angoli, gli immigrati che parlano solo nella loro lingua e quindi non ci fanno accedere anche indirettamente alla loro conversazione, cibi etnici ma in posti che non ci fanno venire voglia di entrarci e sentirci come in un viaggio ma piuttosto posti dove il cibo è anche buono ma i proprietari sono lenti e poco efficienti e parlano strano e i tavoli sono brutti e di plastica e le pareti di un arancione veramente brutto. </div>
<div>
<br /></div>
<div>
<b>Noi siamo quelli rappresentati dai media, dai centri commerciali, dalla cultura e da tutto quello che ci circonda e ci conferma ciò che è giusto essere e che tutto per essere giusto dovrebbe essere fatto per noi.</b></div>
<div>
<br /></div>
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Più che di riqualificazione si potrebbe parlare di accessibilità a un target selettivo. </div>
<div>
Che poi è banalmente una colonizzazione. a livello urbano, e questo si chiama gentrificazione.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<img border="0" height="142" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhG_QjaGEYneg2QVVCZqZgyIfZTCkkhf1pTA4dayPcUfRT0lrvM51OlLadVIlslzV4otTVcpbojoYzg3HwRIpcjcEvY0qwAUpqdM9Fb01NZVqdmSfkHKK3S5KiAbG37iFptMDHn5erRCqw/s640/gentrificazione+++Cerca+con+Google.png" width="640" /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
</div>
<div>
In piccoli interventi può essere davvero semplice qualificazione di aree, per esempio una piazza progettata negli anni '80 che non viene usata perchè i lampioni sono rotti e le panche pure, ha senso rimettere il tutto insieme con l'idea che sia utilizzato da chi lo utilizzerebbe.<br />
<br /></div>
<div>
<b>In grossi interventi però il tutto cambia, si inizia infatti a cercare di modificare radicalmente il tessuto urbano, si inizia normalmente con l'inserire un elemento diverso, una sorta di cattedrale nel deserto </b>come la <a href="https://www.facebook.com/Trilogia-Navile-127864753896048/" target="_blank">trilogia navile</a> un palesissimo esempio di inizio di <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Gentrificazione" target="_blank">gentrificazione</a> narrato e venduto come una svolta, il sogno possibile, e poi da quel fatidico primo piede nella porta, si cerca di spostare quello che non è adatto a quella cattedrale che è diventata oramai il mostruoso punto di riferimento visivo, incluse le persone.<br />
<br /></div>
<div>
Di solito si utilizza la cultura come cuneo su cui incentrare i più grossi interventi iniziali, cioè, come un titolo nobiliare per la borghesia appena nata, una sorta di lasciapassare per l'opinione pubblica, inattaccabile, in grado di sostenere l'immagine della ri-qualificazione e di chi la opera, togliendo dignità di parola a chi si manifesterà contro. Si tratta quindi, non più che di una effettiva qualificazione della vita del quartiere, ma di una più attenta colonizzazione esterna, estremamente strategica<br />
Altri elementi tipici sono il richiamo ad un improvviso bisogno di sicurezza, la focalizzazione sul degrado e di un <a href="http://www.osservatoriorepressione.info/dalla-tolleranza-zero-al-decoro/" target="_blank">idealizzato decoro e del millantato ordine pubblico.</a> (consiglio vivamente anche alla fine di questo articolo di leggere il link).<br />
<br /></div>
<div>
è marketing strategico.<br />
<br />
E come per il marketing è tutta questione di guadagno, <b>chi investe infatti deve guadagnarci. non perderci ne fare beneficenza, è</b> importante questo passaggio perchè bisogna che sia chiaro il fatto che si tratti di una questione economica, che nelle gentrificazioni la cultura in realtà non centra niente, in realtà si invade un posto, ne si sconvolge l'equilibrio, lo si trasforma per il gusto di un pubblico più abbiente e<b> poi lo si rivende</b>, esattamente come un rebranding.</div>
<div>
<br />
<b>Il fascino di vivere in un quartiere popolare senza il popolare, ad un prezzo rialzato.</b></div>
<div>
Se qualcuno è familiare con le politiche di economia di prodotto saprò che il rebranding o anche solo il branding di prodotto comporta un accettabile mark up sul prezzo di acquisto (vedi i prodotti apple vs machintosh).<br />
<br /></div>
<div>
Vale la stessa cosa per i quartieri.<br />
<br /></div>
<div>
<b>Dovremmo, noi come quel pubblico a cui sono indirizzate le grandi gentrificazioni, così come cerchiamo di essere consapevoli che quello che acquistiamo a volte ha conseguenze dannose e quindi ci limitiamo, accettare che non tutto è su misura per noi, e che questo forse è anche quello che ci permette di essere vivi, innamorati, incuriositi rispetto alla realtà che ci circonda e che forse è anche molto meglio accettare il nostro ruolo di partecipanti vs attori di potere la cui unica capacità è scegliere tra alcune opzioni che si contendono il titolo di più appetibili.</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=5261897725441419109" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><b>Dobbiamo a volte ricordare che effettivamente tutto è fatto già abbastanza per noi, per raccontare noi, per rappresentare noi, per parlare a noi, intrattenere noi, divertire noi, commuovere noi, ma soprattutto far spendere soldi e tempo a noi,</b> internet, i media, gli eventi, i cibi, i libri, tutto è fatto per noi che possiamo acquistarli proprio perchè è fatto per essere acquistato, ma non si può pensare che possa valere anche per la vita degli altri, delle case degli altri, dei quartieri di tutti, degli spazi di tutti solo per avere un posto nuovo dove andare, anzi dovremmo essere in grado di porci nuove domande che sicuramente è difficile farsi quando ti promettono un nuovo grosso parco giochi.<br />
<br /></div>
<div>
Come cittadini abbiamo delle responsabilità prima di tutto di essere consapevoli di quanta importanza diamo a noi stessi e quanto questo abbia senso, quanto abbia senso la realtà posta in modo dicotomico, quanto parliamo di quello che in realtà non conosciamo davvero.<br />
<br /></div>
<div>
Prima di decidere che qualcosa non va bene, innanzitutto dovremmo conoscerlo personalmente, e significa anche che dovremmo prenderci la responsabilità di non esercitare potere su tutto quello su cui possiamo farlo solo perchè possiamo, che ben venga che esista qualcosa che non è nostro, non ci appartiene, perchè ancora può stupirci ancora può farci crescere, e soprattutto perchè se anche così non fosse, non ci è dovuto tutto e non necessariamente qualcosa deve essere in relazione a noi.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Ho fiducia nel fatto che se siamo riusciti a fare tanto casino per il glutine e l'olio di palma al punto da far creare intere linee prive di questi prodotti praticamente essenziali per alcuni brand, <b>possiamo affrontare con serenità anche un'esame di coscienza sulla gentrificazione e il nostro ruolo assolutamente attivo nella questione.</b></div>
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<b><br /></b></div>
<div>
<b>Vi lascio con una nota ironica e popolare, con questo bellissimo pezzo di True detective che parla di religione ma calza molto bene anche con la questione gentrificazione e che ci aiuta a riportarci al nostro essere parte e non protagonisti assoluti.</b></div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/hTnNsIgQArM/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/hTnNsIgQArM?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<blockquote style="background: rgb(249, 249, 249); border: 1px dotted rgb(227, 227, 227); clear: both; color: #2c2b2b; font-family: arial; font-size: 12px; margin: 10px 0px 10px 10px; padding: 0px 18px 5px 10px;">
<div style="border: 0px none; margin-top: -5px; padding: 0px;">
The ontological fallacy of expecting a light at the end of the tunnel, well, that’s what the preacher sells, same as a shrink. See, the preacher, he encourages your capacity for illusion. The he tells you it’s a fucking virtue. Always a buck to be had doing that, and it’s such a desperate sense of entitlement, isn’t it?</div>
<div style="border: 0px none; margin-top: 10px; padding: 0px;">
“Surely this is all for me. Me. Me, me, me. I, I. I’m so fucking important. I’m so fucking important, then, right?”</div>
<div style="border: 0px none; margin-top: 10px; padding: 0px;">
Fuck you!</div>
</blockquote>
<div style="background-color: white; border: 0px none; color: #2c2b2b; font-family: arial; font-size: 12px; margin-top: 10px; padding: 0px;">
Per i non angolofoni:</div>
<blockquote style="background: rgb(249, 249, 249); border: 1px dotted rgb(227, 227, 227); clear: both; color: #2c2b2b; font-family: arial; font-size: 12px; margin: 10px 0px 10px 10px; padding: 0px 18px 5px 10px;">
<div style="border: 0px none; margin-top: -5px; padding: 0px;">
La falsità ontologica nell’aspettarsi una luce alla fine del tunnel, ecco ciò che vende il predicatore,</div>
<div style="border: 0px none; margin-top: 10px; padding: 0px;">
come uno strizzacervelli. Vedete, il predicatore incoraggia la vostra capacità di illusione. Poi vi dice che è una fottuta virtù.</div>
<div style="border: 0px none; margin-top: 10px; padding: 0px;">
Che c’è sempre una ricompensa. Ed è come se vi sentiste in diritto in modo disperato ad averla, no?</div>
<div style="border: 0px none; margin-top: 10px; padding: 0px;">
“Certo, tutto questo è per me. Me. Me, me, me. Io, io. Sono così fottutamente importante. Sono così fottutamente importante, giusto?”</div>
<div style="border: 0px none; margin-top: 10px; padding: 0px;">
Fanculo!</div>
</blockquote>
<div>
<br /></div>
</div>
MLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5261897725441419109.post-79796440802560738602016-11-16T09:51:00.000-08:002016-11-16T09:51:45.197-08:00Di comunità e di altri demoniOggi parliamo di comunità.<br />
La comunità è un intreccio di legami funzionali e sussistenziali che producono capitale sociale, cos'è il capitale sociale?<br />
In sociologia Coleman lo ha definito come uno stock di risorse, quali fiducia, supporto, normatività, informazioni e <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Capitale_sociale_(sociologia)#Capitale.2C_ovvero:_stock_di_risorse" target="_blank">altro.</a><br />
Non solo, il capitale sociale è qualcosa che riproduce se stesso a livello collettivo e di cui si può beneficiare individualmente, è in pratica, il vicino che ti conosce e ti tiene i bambini senza chiederti soldi quando hai un'emergenza, è il fornaio che ti conosce e ti fa credito, è prendersi cura del giardino condominiale senza doverlo determinare come proprietà, creare un orto e condividerne i frutti.<br />
è un potenziale che si esprime in forme diverse a livello di comunità.<br />
Possiamo trovare molti tipi di creatori di questo capitale, appunto banalmente un condominio con buona comunicazione e progettualità condivisa, social streets, associazioni, orti comunali, centri sociali e così via.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLlGXHNn1MVGD0GV_eBP7eIGxfdNuozPUWsUk_NSkuRO7-FLZ2BLj4ac29Jvv9zS5GmnvGke4jf3MUCGn4qYRdXT937FR4LScjtKkQZMfdgAQxkPkWsWOH8mM7WdCT3Jh1uiDL8H2swvQ/s1600/00+Immagine+di+copertina+SPAM+Trionfo+dell%2527Apparenza_Panoramica_Ph.+Chiara+Calanca+-+Copia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="418" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLlGXHNn1MVGD0GV_eBP7eIGxfdNuozPUWsUk_NSkuRO7-FLZ2BLj4ac29Jvv9zS5GmnvGke4jf3MUCGn4qYRdXT937FR4LScjtKkQZMfdgAQxkPkWsWOH8mM7WdCT3Jh1uiDL8H2swvQ/s640/00+Immagine+di+copertina+SPAM+Trionfo+dell%2527Apparenza_Panoramica_Ph.+Chiara+Calanca+-+Copia.jpg" width="640" /></a></div>
Cosa succede quando l'attore che produce capitale sociale non segue una normativa standard ma al contempo produce un enorme quantitativo (se così si può dire) di capitale sociale?<br />
Succede che nasce un conflitto di interessi a livello sociale, necessariamente esistono dei risvolti che non sono compatibili con l'idea di politica condivisa, in particolare questi attori non hanno la stessa possibilità di essere sotto controllo, ma nemmeno di essere manipolati dall'esterno.<br />
Allo stesso tempo sono difficili da quantificare in termini di valore e quindi altamente strumentalizzabili.<br />
Prendo il caso non a caso degli<b> spazi pubblici autogestiti</b>, ovvero spazi che si fondano sul rapporto di rispetto reciproco per quanto riguarda la gestione cioè autogestione, che non segue una<b> gerarchia verticale</b>, che si rifà al <b>concetto di consenso</b> e non al concetto di democrazia e che gestisce uno spazio in modo anomalo con concetti quasi utopistici ma realizzati, restando ovviamente dentro una <b>società che per quanto propositiva in ambito sociale, si basa comunque sul capitale come scambio per l'ottenimento dei beni primari, come classificazione di quella che è definita performance (anche sul sociale) e che basa la propria centralità sulla gerarchia tra diversi esseri umani legittimata con la democrazia.</b><br />
<b><br /></b>
Breve parentesi di spiegazione, il consenso è letteralmente il trovare un accordo realmente condiviso, che richiede più tempo, partecipazione e discussione, ma che è un arrivare a una soluzione condivisa fra persone di uguale valore, non quindi un voto di rappresentanza che rende vincente la maggioranza, ma una partecipazione collettiva alle soluzioni. Questo per esempio significa che se una persona ha più amici di un'altra la sua idea non sarà comunque vincente solo perchè può mobilitare più voti per i motivi sbagliati, il tutto è aperto e discusso a voce tra le persone che sono obbligate a vedersi in faccia e a riconoscere la paternità delle proprie scelte o argomentazioni.<br />
<br />
Tornando agli spazi pubblici autogestiti, come questi possono trovare spazio all'interno di una società?<br />
E perchè dovrebbero trovarlo?<br />
Come è molto semplice, parlando di spazi senza autoreddito (ossia che sono composte da singoli che non guadagnano dalle attività che svolgono), la sopravvivenza sarà legata a:<br />
<ul>
<li>Valore sociale delle iniziative: che generano circolarità all'interno dello spazio, motivazione a continuare le iniziative, supporto dei partecipanti</li>
<li>Rapporti positivi e buona comunicazione con il sitema esterno soprattutto di vicinato: per permettere uno scambio e mantenere le attività all'interno del quadro fisico di riferimento</li>
<li>Partecipazione dei frequentanti: che producono le attività senza uno scambio monetario</li>
<li>Esistenza e condivisione di valori interni: che mantengano la struttura comune nel tempo anche a fronte di diversità individuali</li>
<li>Sostegni monetari: per quelli che sono i beni primari inderogabili quali elettricità, luce, gas e altro a seconda del tipo di attività svolte</li>
</ul>
Se uno di questi fattori viene a mancare il sistema seppur positivo rischia il collasso interno o di essere estirpato dall'esterno come qualcosa di estraneo.<br />
Questo perchè si tratta di suo già di un parasistema, un non luogo rispetto alla legislazione, alla politica e al sistema economico.<br />
Questo significa che spesso anche le attività più complesse e migliori si trovano a far fronte a difficoltà sostanziali che possono decretarne la fine, a prescindere da quanto siano utili per la stessa società che li rigetta.<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhR4L3AzIeLCK36ws1VO3ymFdAlC7uW4yrwP_Xi3OyPzz0Y1zysxjRkQLXKHmsXlSueRgJBaXgWJnZxDjaa94ncO00BDnEi90t4wYsKnj3Dqk4WKzWhl9QMfWqBtsjMqd9X53rdOSo1UXc/s1600/19688445472_ceb2cca4a2_b.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="396" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhR4L3AzIeLCK36ws1VO3ymFdAlC7uW4yrwP_Xi3OyPzz0Y1zysxjRkQLXKHmsXlSueRgJBaXgWJnZxDjaa94ncO00BDnEi90t4wYsKnj3Dqk4WKzWhl9QMfWqBtsjMqd9X53rdOSo1UXc/s400/19688445472_ceb2cca4a2_b.jpg" width="400" /></a>Un caso è <a href="http://casettarossa.org/" target="_blank">Casetta rossa </a>di Roma, un luogo di autogoverno, che produce cultura, aggregazione, fa da crogiolo di attività e iniziative sostenibili e ad alto impatto sociale ma rischia uno sgombero dall'amministrazione, a poco serve il fatto che anche giornali come I<a href="http://www.internazionale.it/opinione/christian-raimo/2016/10/25/roma-casetta-rossa-sgombero" target="_blank">nternazionale si schierino per il mantenimento senza rischi di questi luoghi.</a><br />
<br />
Un altro caso più drammatico è quello di <a href="https://atlantideresiste.noblogs.org/cose-atlantide/" target="_blank">Atlantide</a> di Bologna che ha visto susseguirsi un insieme di rimbalzi di responsabilità e inasprimenti fino al suo <b>sgombero effettivo</b>.<br />
Cosa è successo ad Atlantide? è successo che hanno vinto pochi rumorosi contro tutta la rete di persone, collettivi, e conseguenze positive che lo spazio creava. è stata una perdita da parte del Comune che invece di accordare ha preferito defezionare, di fatto non prendendosi la responsabilità in quanto pubblico di tutelare il pubblico.<br />
<br />
La cosa disdicevole in questi casi non è tanto la preoccupazione dei cittadini, quanto la malainformazione e la strumentalizzazione che ruota intorno a questi sgomberi e a queste incertezze.<br />
Questo non significa che non possa esserci effettivamente troppo rumore alle serate o altre situazioni di disagio ma in rapporto costi-benefici sarebbe totalmente capovolta se le informazioni non fossero il più delle volte completamente scorrette.<br />
<br />
<b>La popolazione normalmente ha alcuni preconcetti quali:</b><br />
<ul>
<li>Chi occupa questi spazi è fuori rispetto alla società "normale", è uno studente, non lavoratore, nullafacente ovvero<b> non ha la capacità socialmente riconosciuta di fare scelte o avere responsabilità</b>; sbagliato, i centri autogestiti, soprattutto di lunga data sono in realtà gestiti da persone che lo fanno per passione, non tutti, ma non sarebbe possibile la gestione di un edificio, per decine di anni con tanto di manutenzione, attività e diffusione, se le persone al suo interno fossero dei nullafacenti o fossero tutti studenti senza lavoro, soprattutto perchè a voler fare i conti non uscirebbe mai uno stipendio dalle attività</li>
<li>Questi spazi ricevono <b>fondi pubblici</b>; sbagliato, il concetto di autogoverno e autogestito sta proprio nel fatto che questi spazi non ricevono fondi pubblici di alcun tipo</li>
<li><b>Non pagano le bollette</b>; sbagliato, anzi pagano spesso bollette molto alte proprio perchè l'uso che se ne fa è pubblico, le pagano anche perchè non pagarle sarebbe un'ulteriore esposizione allo sgombero e alla precarietà che li contraddistingue</li>
<li><b>Non pagano l'affitto</b>; quasi sempre vero, questo non perchè ci sia un affitto non rispettato ma perchè si tratta di spazi messi al bando pubblico o dismessi e abbandonati e di difficile utilizzo che per non essere appunto dei luoghi abbandonati e di degrado (<b>per degrado intendo luoghi dove si favorisce il proliferare di attività che si trovano a proprio agio nel restare nascoste, quindi sono spesso illegali, rischiose e capaci di ledere quali spaccio, prostituzione, violenza, a questo proposito ricordo quando si parla di degrado anche in termini di spazi autonomi che questi invece sono pubblici, ovvero le attività sono visibili, frequentabili e verificabili da tutti,</b> vicini di casa compresi, anche molto più verificabili di una scuola o un qualsiasi spazio considerato sicuro perchè pubblico). La sistemazione di questi posti richiederebbero al Comune di spendere fondi che non ha per la messa in uso (vedi l'accordo con Casetta rossa), questo è anche il motivo per cui spesso hanno apparenze inavvicinabili, sono posti che subiscono massivamente l'uso pubblico, non sono manutenuti con grossi fondi e quindi non hanno spesso un bell'aspetto, anzi più sono grandi, più sembrano poco "socievoli"</li>
<li><b>Fanno solo feste</b>; sbagliato, anzi a dire il vero è esattamente l'opposto, le feste sono in realtà, momenti molto pesanti per gli spazi, in quanto chi li gestisce, deve gestire le feste, questo significa, gestire i suoi avventori, gestire le pulizie e la cassa.<b> Perchè vengono fatte le feste?</b> Perchè come dicevamo il sistema per quanto autogovernato è incastonato nella società e come tale ha comunque bisogno di capitale per quanto riguarda al minimo le utenze e su altri livelli anche il finanziamento dei materiali stessi per le attività, ovvero il capitale è imprescindibile e dovendolo spendere senza prendere soldi pubblici ma pagando le bollette e/o affitto, si necessita di raccoglierne. Basterebbe andare alle feste per accorgersi che i "gestori" del posto non sono quelli che festeggiano.</li>
<li><b>Spacciano</b>; sbagliato, ma è vero che attirano anche persone con problemi di abusi, questo vale per gli abusi di sostanze legali, illegali ma vale anche per tutte le tipologie di personalità socialmente considerate problematiche, quali senza tetto, persone con problemi o disagi di vario tipo, economico per esempio. Perchè succede? Perchè gli spazi sociali sono posti che accolgono e non giudicano fintanto che non si lede il rispetto altrui al suo interno, questo significa che una persona che abusa di sostanze ma non lede le persone intorno a sè può restare anche se<b> questo significa che chi vede da fuori non è in grado di distinguere tra l'accettazione delle debolezze altrui e il tentativo di non renderle uno stigma sociale con un luogo che nasce per promuovere quelle debolezze.</b> </li>
</ul>
<div>
<br /></div>
<b>Come vengono abbattuti gli spazi autogestiti.</b><br />
Sostanzialmente vengono abbattuti quando il Comune o è contrario a priori, o quando la pressione sociale si fa abbastanza forte da far sì che il Comune non voglia rischiare di perdere buona fama, o quando lo spazio può essere "più utile" venduto a qualche privato che farà attività più belle esteticamente e sicuramente non più utili socialmente come tendenzialmente qualisiasi attività sia fatta per un surplus di utile.<br />
Questi casi sono molto frequenti, il primo è tipicamente il caso dei governi di destra, che basano intere campagne elettorali sulla promessa della chiusura di spazi autogestiti, facendosi falsi garanti della buona società attraverso una <b>forte malainformazione</b> che difficilmente i cittadini andranno a contestare, ad esempio vi pongo un caso molto "divertente" ed emblematico che ha presentato "Insieme Bologna" contro l'<a href="http://www.ecn.org/xm24/" target="_blank">xm24</a>, pensare che una delle motivazioni che spingono questo comitato è la <b>questione del degrado dei vetri rotti in strada</b> a seguito delle feste allo spazio.<br />
Vi faccio un breve estratto sul perchè sia <b>una siuazione assurda e anche un po' ridicola che sarebbe anche semplicissimo verificare</b>: la questione vetri rotti come degrado da attribuire allo spazio autogestito viene <b>posta in difesa delle attività commerciali di quartiere</b>, la comicità sta nel fatto che in effetti <b>dentro lo spazio è bandito il vetro,</b> in particolare all'interno <b>viene distribuito solo materiale in mais biodegradabile</b> <b>e agli ingressi alle feste viene sequestrato il vetro</b> e buttato nella differenziata apposita, il che non solo significa che <b>il degrado "del vetro" non è creato dallo spazio e che anzi questo lo disincentiva fortemente ma che molto probabilmente è proprio creato dai commercianti della zona che invece sono autorizzati a vendere vetro e in effetti lo vendono lucrando sul fatto che le feste dello spazio aumentino le proprie possibilità commerciali. </b><br />
<b>Di fatto si crea la situazione per cui la colpa è della festa ma non di chi ci lucra.</b><br />
Quella citata è solo una delle tante parti tristemente divertenti delle accuse che si muovono contro i centri autogestiti, tristemente divertenti perchè se le informazioni venissero verificate si scoprirebbero semplicemente assurde, <b>tristemente perchè nessuno si prende la spesa di tempo di verificarle ma in troppi si prendono la responsabilità di condividerle.</b><br />
Per esempio credo che le più assurde sono quelle accuse che parlano del <b>degrado su posti che fanno in realtà da coadiuvante all'inclusione sociale di fasce di popolazione che finirebbero molto probabilmente nel tritacarne di mafie nostrane, circuiti di violenza, alienazione sociale e quello che viene effettivamente connotato come degrado, ovvero il maltrattamento della città da chi non se ne sente parte.</b><br />
<br />
Prima di proseguire vi lascio un link a un articolo correlato <a href="http://doglieblu.blogspot.it/2016/09/il-pubblico-e-il-privato-nella-guerra.html" target="_blank">"il pubblico e il privato nella guerra all'integrazione"</a>.<br />
<br />
Torniamo allora alle prime due domande, e rispondiamo alla seconda:<br />
<b>Perchè questi spazi dovrebbero trovare luogo all'interno di una società?</b><br />
<br />
Partiamo dal presupposto di cosa si intende per <b>attività che fungono da coadiuvanti sociali.</b><br />
Gli esempi più comuni sono <b>le palestre popolari, i corsi di italiano per migranti, serate di approfondimento e spettacolo gratuite sulle tematiche sociali</b>, formazione sui diritti, dibattiti, partecipazione di spazi diversi e collettivi diversi, <b>ciclofficine popolari </b>e altre che possono variare da spazio a spazio come laboratori di approfondimento sull'antisessismo, sul vivere sostenibile, sul riciclo ecc....<br />
In pratica si parla di attività gratuite che sostengano l'evoluzione della società verso una capacità umana più forte sui temi comuni, più consapevole del rispetto dell'altro e metta in contatto persone e realtà diverse favorendo lo scambio.<br />
Ovviamente le attività qui dette non costano soldi pubblici, questo perchè non c'è autoreddito, ma producono comunque bene pubblico, in primis il bene che deriva a un quartiere dall'inclusione di tutta la sua popolazione a prescindere dalla situazione economica, in attività sociali e di apprendimento. Paliamo soprattutto di <b>quelle fasce deboli e spesso problematiche rispetto all'alienazione sociale quali le fasce più povere italiane e non , i figli di queste fasce, gli immigrati senza appoggi o similitudini culturali, gli studenti.</b><br />
<b><br /></b>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK8NQrFiBUreq4PyaiOfYLXOY_jKaGm3tzJsRrEbTtFgcVP921y1ngY5welXw_MUAbjx7xelcJlXAlgVdcQg54A-vkghlCKQo8fbv6ta2C1BPhHwkE1IAGTXNh-AsEbJMiVMPqH7eHyyY/s1600/blu-street-art-11.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="368" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK8NQrFiBUreq4PyaiOfYLXOY_jKaGm3tzJsRrEbTtFgcVP921y1ngY5welXw_MUAbjx7xelcJlXAlgVdcQg54A-vkghlCKQo8fbv6ta2C1BPhHwkE1IAGTXNh-AsEbJMiVMPqH7eHyyY/s640/blu-street-art-11.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Sul discorso immigrati in particolare mi verrebbe da chiedere, come pensate che possano relazionarsi se non conoscono l'italiano, se non si aprono alla popolazione?<br />
Certo c'è chi risponderà che non dovrebbero essere qui allora se non possono integrarsi, credo che chiunque sia disposto ad affrontare un viaggio su un mezzo di fortuna, mettendo a rischio se stesso e chi si ama, chiunque sia disposto ad abbandonare casa propria e tutto ciò che conosce e consideri familiare e identitario per un salto nel vuoto abbia delle ottime motivazioni che non sta sicuramente a chi questa scelta non la deve fare, disquisire o giudicare.<br />
Quello dell'integrazione è un processo che spesso è lasciato al <b>pubblico che però non ha i fondi e al quale si accusa di usare i fondi che ha per questo problema in un loop senza fine che favorisce paure e nonsense rispetto a una reale soluzione. </b><br />
Gli spazi sociali favoriscono il processo di integrazione attraverso insegnamento della lingua e mentalità inclusiva nonchè contaminazione culturale grazie anche alle attività stesse che favoriscono un incontro, lo fanno e non costano al pubblico.<br />
La stessa cosa vale per le fasce povere italiane e non, che possono contare sulla possibilità di mantenere rapporti sociali, integrazione e attività inclusive o di supporto, quali la palestra o la ciclofficina senza dover rinunciare e contando su dei servizi che funzionano da ammortizzatori.<br />
<b>Questo vale anche per chi esce da un percorso di droghe, o ne è all'interno, da chi si auto-emargina perchè non rientra in ciò che è normale, nello spazio sociale è accettato.</b><br />
<br />
Quando vedete uno spazio sociale cercatene il programma su internet, entrateci, non lasciatevi offuscare dal pregiudizio perchè se da fuori ci vedete tutto quello che per voi è auspicabile non esistere in una società, sappiate che quello esiste lo stesso e la regola del not in my back yard non ha mai davvero funzionato se non per generare mostri.<br />
Perchè quello esiste lo stesso, la differenza sta nel fatto non di decidere che esista o meno, non ne abbiamo alcun potere, <b>ma nel pensare che sia meglio che qualcuno che non ci sta lucrando se ne prenda cura piuttosto che si lasci al caso e a chi a porte chiuse ne trae vantaggio e queste il più delle volte sono un male meno brutto da vedere, meno rumoroso il sabato sera ma peggiore, si chiamano mafie, camorre, 'ndanghete, sacre corone unite, si chiamano usurai. </b><br />
<b>E per carità se ci piace il campanilismo quelle spesso sono tutta roba nostra, italiana al 100% da generazioni.</b><br />
<b><br /></b>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNE90IC5cq0wOVujrZyo2dLcVBmNY_fg_AO4Hi5yUz4Y_3ya8MR2vI-vRRCclPSjUU2I2aOPx41s6NL3A9vzFgJHNYBjbbkTHLlJ4Vzhq71OB54b30ZNxN9JKHMTNlARtWRhmARj1WtmA/s1600/273df02f9001ec515c17d98cdf74de83.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNE90IC5cq0wOVujrZyo2dLcVBmNY_fg_AO4Hi5yUz4Y_3ya8MR2vI-vRRCclPSjUU2I2aOPx41s6NL3A9vzFgJHNYBjbbkTHLlJ4Vzhq71OB54b30ZNxN9JKHMTNlARtWRhmARj1WtmA/s640/273df02f9001ec515c17d98cdf74de83.jpg" width="640" /></a></div>
<b><br /></b>
<b>Ai Comuni che approfittano di queste paure, di questa malainformazione e di questa discriminazione vorrei far notare che è assurdo pensare di chiudere qualcosa che vive per la passione di chi ci abita per produrre cultura e integrazione</b>, e certo non è il solo ma si prende la briga senza un compenso di fare qualcosa di positivo e che suo compito dovrebbe in primis essere in grado di spiegare perchè è un bene che nei centri, nei quartieri esistano degli spazi del genere e perchè vanno protetti da chi li strumentalizza.<br />
Perchè è vero che dentro ci passa chiunque, ma come pubblico questo anche quando da fastidio è un valore non un problema, non si può pulire da quello che non ci piace gli spazi sociali perchè vorrebbe dire separare quelle fasce di popolazione che non ci piacciono da quelle che ci piacciono e questo anche se fatto con le migliori intenzioni significa ghettizzare.<br />
Significa che se io obbligo quello spazio a versarmi un affitto quello o farà più feste diventando molesto o dovrà inserire dei prezzi per coprire i costi, di fatto eliminando parte della propria capacità di abbattere le differenze.<br />
Significa che se io lo tolgo dalla sua sede e lo sposto ho privato il posto da cui è nato e tutti quelli che ne usufruiscono della socialità e dei servizi che produceva.<br />
Come Comune devo avere la lungimiranza di riconoscere queste realtà e favorirle anche non intereferndo con i processi di gestione interni visto che già funzionano, consiste nel pensare al bene sociale che produce un elemento in una comunità piuttosto che alle grosse lamentele di pochi, così come posso fare da mediano e contrattare sui punti salienti, ma non posso fingermi banderuola della situazione perchè essendo Comune devo sapere quali sono i valori prioritari e quali quelli solamente salienti.<br />
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MLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5261897725441419109.post-54033525972076537982016-11-11T08:40:00.003-08:002016-11-11T08:40:54.658-08:00Post Elezioni Americane, il divario massa critica e società intellettuale<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
Chi è Donald Trump sta emergendo chiaramente ora per noi italiani ma forse anche per gli altri, prima delle elezioni la sua immagine è stata il fluttuare di disgustate occhiate da parte del mondo intellettuale, cartoonisti, illustratori, giornalisti ecc... che lo definivano più o meno all'unanimità come la barzelletta di un ricco imprenditore, dedito agli eccessi, razzista, dedito ai piaceri, sessista e altri aggettivi, tendenzialmente volti a formare quello che è<b> il quadro di una ridicola macchietta </b>che sputa su ciò che è diverso e tramuta in oro ciò che tocca ma solo perchè è una persona senza principi morali, tendenzialmente <b>grazie all'elevazione di se stesso lontano da principi "buoni" quali la cooperazione, il rispetto delle diversità, la moderazione</b>.</div>
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<img alt="Risultati immagini per trump" height="400" src="https://cdn.theatlantic.com/assets/media/img/2016/05/select_32/hero_wide_640.jpg?1463509000" width="640" /></div>
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Partiamo dal presupposto ovvio, le elezioni americane hanno visto come vincitore della corsa alla presidenza degli stati uniti Donald Trump e questo lo sanno anche i sassi.<br />
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<b><a href="http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2016/11/09/elezioni-usa-2016-chi-e-donald-trump-presidente.html" target="_blank">Chi è Donald Trump</a>?</b> è questo e anche altro, è una persona prima di tutto fortunata che nasce da una famiglia ricca, in epoca di boom economico, studia e nonostante i possedimenti che ha e le competenze maturate si rende famoso per fallimenti, scandali sullo sfruttamento lavorativo degli immigrati (che però vuole attualmente cacciare dal paese), divorzi e in generale forma un'insieme incoerente di fatti rispetto al suo ruolo attuale che non scalfiscono comunque il fatto che attualmente sia l'uomo con maggiori poteri nel mondo.</div>
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Il quadro generale di Donald Trump è in realtà quello di un personaggio istintivo, <b>predatorio</b>, materialista, diretto, egocentrico, individualista e dedito alle catastrofi perchè può permetterselo, che <b>vede l'obiettivo ma non il percorso nel senso che tutto sommato non è importante e infatti si sposa, investe, ed è come un treno che deraglia continuamente restando sui binari grazie ai soldi che ha e la mancanza di scrupoli che gli permettono di vivere meglio di quelli che calpesta proprio perchè li calpesta.</b></div>
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<img alt="Risultati immagini per brexit" src="https://cdn.static-economist.com/sites/default/files/images/print-edition/20160604_BRD001_0.jpg" /></div>
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Come tutte le destre che stanno avendo successo in Europa, ma soprattutto <b>come per il caso Brexit</b>, <b>la società intellettuale rimane scandalizzata per l'ennesimo risultato assurdo della popolazione rispetto a quello che sarebbe stato "giusto" in merito a decisioni di vitale importanza politica.</b></div>
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Questa situazione esacerbante è sempre più evidente e dimostra sempre di più una cosa, la società intellettuale composta da chi fa informazione, chi analizza, chi studia e chi ha un'opinione ragionata e costruita su basi solide ma difficili da comprendere in via immediata <b>è totalmente distante dalla massa critica che vota. </b></div>
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Le argomentazioni per la vittoria della controparte c'erano, al punto che già si dava per scontata l'elezione della Clinton, e si ironizzava sul fatto che dopo tanto tempo che ci prova almeno con Trump andava un po' sul "ti piace vincere facile".</div>
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Trump a pochi giorni dalle elezioni è stato persino<a href="http://www.repubblica.it/speciali/esteri/presidenziali-usa2016/2016/10/08/news/pence_contro_trump-149366773/" target="_blank"> rigettato dal suo stesso partito</a> (che ovviamente ora lo segue) per le dichiarazioni sessiste che ha fatto, nonostante questo, alla Clinton si fanno attualmente ramanzine e analisi di bassa lega sulla esagerata serietà, sul modo dinastico di fare, sulla sua <a href="http://www.softrevolutionzine.org/2016/buongiorno-un-corno-gramellini-e-hillary-clinton/" target="_blank">eccessiva rigidità da femmina al potere</a>. </div>
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Io onestamente penso che si potevano avere dei dubbi tra i due candidati rispetto ai rapporti che la <a href="https://it.sputniknews.com/mondo/201611023578072-trump-clinton-guerra-elezioni/" target="_blank">Clinton avrebbe intrapreso con la Russia</a>, ma questo se non ci fosse stato Trump come avversario <b>perchè per quanto ci potessero essere dubbi sulla Clinton, c'erano certezze su Trump</b>.</div>
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<b>Il parallelismo con Berlusconi</b></div>
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La maggior parte degli italiani lo paragona a Berlusconi, e anche lì politica, popolo italiano e intellettuali erano in un periodo di stanca a comparti stagni per i quali non si capivano e non si impegnavano a farsi comprendere, soprattutto c'era un'enorme calo di fiducia da parte degli italiani verso "i soliti politici".</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPnILt2yHXRUo5IV36YJH3gdGbf6WecZ1As2DBPGG7MdPH1XLYJxe9zcOK_mFed5fSo22fC0xoTG2woFHkaNTi8lLZ0Qr3w9_B99pA2LeYVA9CYb_idYwxNbHsmffyKxeiMHQURBoB3VQ/s1600/berlusconi.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPnILt2yHXRUo5IV36YJH3gdGbf6WecZ1As2DBPGG7MdPH1XLYJxe9zcOK_mFed5fSo22fC0xoTG2woFHkaNTi8lLZ0Qr3w9_B99pA2LeYVA9CYb_idYwxNbHsmffyKxeiMHQURBoB3VQ/s400/berlusconi.jpg" width="400" /></a>Berlusconi era un volto nuovo, al contempo conosciuto per qualcosa di bello, quotidiano e a suo modo rivoluzionario, i canali televisivi, era diverso dai politici a cui si era abituati (e <b>che avevano tradito la fiducia e le ideologie su cui si basavano</b>) prendeva in giro se stesso, compariva in completo blu, curato, aveva un'aria volenterosa e vivace, era soprattutto un "self made man", l'imprenditore nato dal basso, la persona pragmatica, capace, con pochi discorsi comprensibili e allo stesso tempo non privo di difetti quali quelli per i piaceri umani (che è poi quello che soprattutto lo mette in comune con Trump), i cosiddetti peccatucci, non lo si condannava perchè in fondo il sessismo dell'era berlusconiana tramite le sue reti, le sue comunicazioni e non solo, passavano per "amare le donne", umorismo e divertentismo, che per molti è una cosa semplicemente positiva, anche per le donne e lo è tuttora basta guardare Colorado o gran parte delle pubblicità.</div>
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Insomma la società intellettuale si sorprendeva e sbalordiva ma la questione era semplice, i discorsi fatti da loro non arrivavano e se arrivavano erano incompresi, complessi, giudicanti e privi del contesto culturale necessario a comprenderli.</div>
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Il contesto culturale significa che c'era una sostanziale distanza tra la società cosiddetta intellettuale e la società pop, e soprattutto c'era un forte misunderstanding su quanto a quest'ultima potesse interessare o valutare importante la prima, mancava la capacità di capire la differenza tra sessismo e piaceri, la differenza tra dare una mano a un amico e la collusione o la concussione o la corruzione, la fiducia verso i mezzi di stampa, verso i politici e soprattutto era <b>estremamente collegato il filo di associazione tra scarsi politici e discorsi complessi. Come dire, più fatti e meno parole. </b></div>
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In più Berlusconi era umano, vicino ai difetti della popolazione che lo votava, dotato dei vizi comprensibili a tutti gli esseri umani, per chi lo ha votato questo, e gli intellettuali non lo capivano, era un surplus non un minus.</div>
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C'è voluto moltissimo prima di scalzare Berlusconi, troppe nefandezze, incoerenze e per quanto sembri strano a molti di quelli che si scandalizzavano dell'assurdità delle elezioni, il popolo italiano non è stupido ma sicuramente è confuso e male informato e sfiduciato e continuerà a esserlo perchè non sa di chi deve fidarsi e <b>non ha un contesto ne gli strumenti che gli permettano di capirlo</b>.</div>
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Non a caso la rabbia cresce e infatti dopo la caduta ideologica di Berlusconi, (perchè è stata un'epoca ideologica fatta di promesse, entusiasmo, praticità ideale e neoliberismo, la caduta di ideologie a lungo termine vs la nascita dell'ideologia della ricchezza e del "nessuna ideologia di chiacchiere") c'è ancora più rabbia e si assiste a estremismi ancora maggiori che sorgono con il Movimento 5 Stelle (che si occupa di grandi temi in piccolissime manovre e molta indignazione, strane gerarchie e internet, il grande amico/nemico del nostro tempo) Lega e un personaggio ancora più insultante e pesante quale Salvini.</div>
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<b>Tornando agli U.S.A.</b></div>
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Gli Stati Uniti hanno avuto Obama per due mandati e poi (e il sessismo un po' fa la sua, perchè ricordiamo che Hilary Clinton <b>sarebbe anche stata il primo presidente donna e non era una cosa da poco</b>) hanno scelto Trump.</div>
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Trump nei suoi vaneggiamenti è comprensibile, illude, promette, ride, da soddisfazione a quel lato basso della nostra coscienza che in fondo vuole proprio essere uno come Trump, uno che tutto sommato se ne frega degli altri, dell'ambiente, delle donne, di fare autoanalisi, di capire il prossimo e gli immigrati e finalmente ottiene, vive bene, senza crucci, se vuole incazzarsi lo fa e poi va oltre.</div>
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Non ascolta nessuno, fa discorsi bassi, cattivi, senza filtri come quando si guida nel traffico, fa incazzare e non fa riflettere, ti porta a condividere quella bassezza e poi a ricordarti che lui può.</div>
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La società intellettuale parla di dati, numeri, passato, opinioni che spesso sono castranti per gli istinti, richiedono una mole notevole di informazioni che richiedono una mole notevole di tempo, richiedono <b>capacità di autogestirsi, di criticarsi, in un certo qual modo quindi anche un po' di farsi del male perchè non ci si lascia liberi, non ci si da sempre ragione</b>, bisogna scendere dal nostro individualismo e capire discorsi fatti con termini a volte difficili, che non fanno più parte della cultura popolare ma solo di quella intellettuale, un percorso da zero, non c'è da stupirsi che non siano stati ascoltati. </div>
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<b>Il linguaggio è il veicolo primo dell'informazione, ma necessita di essere compreso</b> e di accreditamento della cultura popolare ai media, ai linguaggi complessi che invece sono in effetti proprio sintomatici di una non appartenenza al pop dilagante. </div>
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Facendo un'analisi macro, per avere credibilità a livello strutturale, la struttura deve essere accreditata dalla cultura per avere effetti sostanziali sugli agenti sociali, questo oppure si instaura una instabilità che vedrà uno dei due infettare l'altro. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoLw_hCaM5JH48v8cuilXXOg_RpFHIu-puhFsmyo0Ti8FXLkPW5atXNydtdwYkUAKXoV4QybNLXM13PMDWLuZ_FI-tlahgeNOkXMN8wZSTXhkRaGk_CSVQquFyZ6PJ-8vHiBcOn6GgL_M/s1600/intellettuali.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoLw_hCaM5JH48v8cuilXXOg_RpFHIu-puhFsmyo0Ti8FXLkPW5atXNydtdwYkUAKXoV4QybNLXM13PMDWLuZ_FI-tlahgeNOkXMN8wZSTXhkRaGk_CSVQquFyZ6PJ-8vHiBcOn6GgL_M/s400/intellettuali.jpg" width="400" /></a>Al nostro tempo, se prendiamo l'informazione, possiamo identificare la struttura nei media autorizzati, negli esperti, nei sociologi, nei politologi, negli accademici, e la cultura, nella cultura di contesto, che attualmente è quella popolare e che è portavoce di neoliberismo, di sessualità, materialismo, velocità di comunicazione, individualismo... </div>
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<b>Chi parla o meglio chi dovrebbe avere l'autorità di parola su certe tematiche non è più accreditato dalla cultura dominante e quindi dal popolo stesso.</b><br />
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In un periodo così difficile da comprendere, dove invece sarebbero richieste proprio delle capacità logiche, delle terminologie corrette e specifiche, fiducia, capacità progettuale a lungo termine e una forte capacità di guardare anche a se stessi in modo critico, la personalità di Trump è, come Berlusconi, il trionfo della cultura popolare, che vede nelle personalità singole quasi la prova del proprio successo così come lo era Berlusconi e lo saranno altri, la sua decisione e il suo assoluto fregarsene di ciò che è corretto a livello sociale è una botta di sollievo a questa fatica richiesta invece dai democratici. <b>Così come gli influencer, gli youtuber, i cantanti pop, spesso giovanissimi che appoggiano la propria capacità di mobilitare ed essere ascoltati da masse ingenti proprio al successo nella cultura popolare anche quando il loro campo è totalmente non inerente a ciò di cui parlano.</b></div>
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Chi ha votato non è stupido, non è disinformato ma non da credito a chi si occupa di queste materie, e ricerca quindi una personalità con una capacità di dialogo netta, forte, che sia una persona di successo in ciò che ritiene importante per se stesso, cioè la ricchezza, i piaceri, la fama, che non gli lasci dubbi e <b>che gli porti vantaggi</b>, economici, culturali (inteso come non doversi più confrontare con altri che non conosce, non apprezza, non vuole conoscere ) senza chiedergli continuamente sacrifici di cui non capisce il progetto. </div>
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Sia chiaro, non è stupido ma sicuramente è piuttosto individualista ma è un dato di fatto, andrebbe affrontato prima questo.</div>
MLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5261897725441419109.post-68920426262300101292016-11-01T10:13:00.001-07:002016-11-07T07:09:01.136-08:00La società che rinnega la morteNel giorno dei morti, dopo i vari escursus mediatici storici tra<b> Halloween, Ognissanti e giorno dei morti</b>, parliamo di quella che stiamo vivendo come <b>un'illusoria società immortale</b>.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-RIErtRGwkN1ITI5SgL3AAcEYt-Tge9NwQsNgO9lIzZg1swlsRGDPPsTwKfcQa4GB4j10-mXE6dc-pUjE3KESJ59mWmfPpb6GeoeUDDC23fvJpCetgLjrTzbAlH0ptXDIz1U9yUAcJIk/s1600/tari-nakagawa-10.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-RIErtRGwkN1ITI5SgL3AAcEYt-Tge9NwQsNgO9lIzZg1swlsRGDPPsTwKfcQa4GB4j10-mXE6dc-pUjE3KESJ59mWmfPpb6GeoeUDDC23fvJpCetgLjrTzbAlH0ptXDIz1U9yUAcJIk/s640/tari-nakagawa-10.jpg" width="424" /></a>In un'epoca di testimonianze registrate, fotografate, digitali e fisiche, <b>siamo sempre più vicini al concetto di immortalità che nel tempo è sempre stata esclusiva e potente capacità dell'arte. </b><br />
<div class="fb-like" data-action="like" data-href="http://doglieblu.blogspot.it/" data-layout="standard" data-share="true" data-show-faces="true" data-size="small">
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L'arte è sempre stata infatti un modo per rimanere <b>nella memoria collettiva</b>, la memoria sociale dei posteri e dei viventi al tempo presente, che attualmente, nell'epoca che viene spesso definita <a href="http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45421" target="_blank">dell'individualismo</a>, si è fatta ancora più rilevante. Innanzitutto perchè fugace, ma anche perchè allo stesso tempo più mastodontica e soprattutto percepita più vicina ad ognuno di noi. è percepita così vicina grazie all'informazione globalizzata e ai social network che ognuno si trova spesso a raccontare monologo a un pubblico che sta parlando. Tramandare se stessi è sempre stato un bisogno necessario, ma spesso inaccessibile ai più, per non restare solo un puntino biologico nella storia del mondo.</div>
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<span style="text-align: center;">Ora l'arte dell'immortalità è di tutti, permea tutto e questa possibilità, unita al progresso scientifico e a un sorgere di nuove credenze ha anche definito la tendenza di una ricerca quasi ossessiva dell'immortalità anche fisica.</span></div>
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Lo vediamo ogni giorno con i tentativi continui e ovviamente fallimentari di trovare l'alimentazione perfetta per vivere più a lungo (possibilmente in eterno), gli esercizi migliori con un ritorno ossessivo della new age, il nostro bisogno anche di estendere questa immortalità al mondo animale rifiutandoci di mangiarlo, la nostra società vive attualmente in una bolla dove la morte può non esistere, è spettacolarizzata, è cinematografica ma non è realizzata nel quotidiano, <b>abbiamo troppo da fare e sperimentare per poter morire</b>.</div>
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Il nostro quotidiano relega la morte a qualcosa di esterno come i fatti di cronaca, i film, le guerre in altri paesi o nel passato, perchè?</div>
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<li>La morte è un discorso terrificante per chiunque, il modo più primordiale per affrontarlo è sempre stato la religione, che narrava in qualche modo la nascita, le regole della vita e la morte dando a tutto un senso attraverso una grande narrazione collettiva, che sanciva non solo i misteri fisici ma anche le regole sociali. Attualmente la religione cattolica/protestante (parliamo sempre del mondo occidentale quando non diamo un riferimento diverso) ha perso il suo appeal e soprattutto la sua credibilità a fronte di una più approfondita conoscenza tecnica di noi stessi. Per molti versi anche gli stessi credenti non credono alla regola base del cattolicesimo che vede un giudizio finale con smistamento anime tra inferno e paradiso, di fatto eliminando da se stessi una spiegazione plausibile ma soprattutto accettabile della morte, <b>la religione non è compatibile con il pragmatismo del neoliberismo</b></li>
<li>La scienza ci ha detto che ci decomponiamo, non ci sono prove che resti qualcosa di noi, è difficile in quest'ottica mantenere la morte presente nella nostra vita perchè non è parte di una narrazione che ci permette di capirla, accettarla, la scienza ci da informazioni ma sulla morte non ci da altro, e noi per come siamo biologicamente, ne avremmo bisogno</li>
<li>La scienza ha anche fatto passi da gigante nel combattere le malattie e prolungarci l'esistenza, in effetti molti di noi non vedono semplicemente la morte per gran parte della loro vita, in particolare le morti non per vecchiaia o incidenti o malattia, (in qualche modo lontane o allontanabili) pochissimi hanno avuto la sfortuna di assistere alle morti infantili (una questione all'ordine del giorno in epoca pre-vaccini) e la morte sembra in fondo qualcosa che è questione di tempo, verrà sconfitta dagli ultimi ritrovati tecnologici <b>o quantomeno è sempre molto lontana da noi</b></li>
<li>La nostra immagine e anche quella degli altri sono costantemente immortalate (immortalato - reso immortale), perennemente fissate nella storia, se non collettiva almeno la nostra e quella di chi conosciamo, è difficile concepire la morte di qualcuno o qualcosa che esiste in modo così ripetuto, per noi è estremamente difficile, al punto che abbiamo effettivamente associato, senza accorgercene, il vedere qualcuno con l'immortalità dello stesso, esattamente come veniva attribuito in passato con il concetto di anima e di imbalsamazione.</li>
</ul>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiczoX8yX1Rf5Tf_BGUpWiH-r7nDErf0Ka5pIgTmrpw1NuT45WXu9LHejPYl-XRQNiPRrxhnIuzpEfI6SQmLBI1M7uw110oPQGSbmgoWH0T14AZQaJFzsB0CUeLhUPMXQnyGtXofDlsubE/s1600/halloween-e1414768273325.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="417" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiczoX8yX1Rf5Tf_BGUpWiH-r7nDErf0Ka5pIgTmrpw1NuT45WXu9LHejPYl-XRQNiPRrxhnIuzpEfI6SQmLBI1M7uw110oPQGSbmgoWH0T14AZQaJFzsB0CUeLhUPMXQnyGtXofDlsubE/s640/halloween-e1414768273325.jpg" width="640" /></a></div>
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In epoche non lontane, prima dell'arrivo degli ottimisti, rapidi, fattuali e "right here right now" degli americani, l'Italia vantava non poche tradizioni relative ai morti, tradizioni che a differenza della moderna versione di Halloween, era un avvicinamento ai morti, considerati parte della famiglia, così <b>come del resto la morte era semplicemente parte della vita, </b>il filo conduttore vivi e morti era più stretto, la morte era nel quotidiano. </div>
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Non molto diverse dal giorno dei morti messicano che vede addirittura esporre i teschi decorati dei defunti, <b>noi mangiavamo con i defunti, li aspettavamo nelle nostre case, addirittura li mangiavamo simbolicamente (<a href="http://www.torinoggi.it/2016/11/01/leggi-notizia/argomenti/attualita-8/articolo/domani-e-il-giorno-dei-morti-le-tante-tradizioni-italiane-del-2-novembre-1.html" target="_blank">qui trovate i riferimenti</a>), insomma i morti erano di casa.</b></div>
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Non è un caso che sia la cultura americana, a mio avviso ad averci insegnato che in fondo la morte è lontana, perchè è una cultura che in bene o in male <b>vede nei limiti solo una questione negativa ma sicuramente superabile, pensa al presente e rappresenta in toto la massima espressione del capitalismo che, non va dimenticato, è il mezzo espressivo dell'ideologia del materialismo e del neoliberismo</b>, non è una critica spregiativa, è semplicemente un fatto che le culture abbiano alcune caratteristiche e siano portatrici di determinati valori.</div>
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Quella americana in particolare è orientata al valore materiale, al vantaggio personale, all'individuo come potenziale sul resto del mondo una volta abbbattuti i limiti che lo frenano, all'importanza della ricchezza, dello status, degli oggetti, al qui e ora, al pragmatismo, al divertimento, al meglio a livello personale.</div>
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Con il festeggiamento di Halloween nelle modalità attuali, ossia divertenti, pragrmatiche, senza simboli sentiti, materialistiche, abbiamo scalzato la morte dal quotidiano che durante l'anno tornava a dirci che esiste, che i nostri defunti sono esistiti e poi non ci sono stati ed è normale. Abbiamo gettato via la morte quando abbiamo scambiato i morti con i mostri cinematografici e i costumi e le decorazioni di plastica perchè non sono più morti sono buffi, non ci sono i nostri parenti a cenare con noi, ci sono i ricordi di film terrificanti che però sono finti e quindi va tutto bene. </div>
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Siamo l'epoca del conforto e la morte non poteva assolutamente trovare un posto se non a sorpresa e di nascosto.</div>
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MLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5261897725441419109.post-21309699055224957682016-10-31T10:01:00.000-07:002016-10-31T10:54:36.582-07:00Halloween, costumi e differenzeHo sempre trovato Halloween e il carnevale, alcune delle feste più divertenti che ci fossero durante l'anno, questo principalmente per un motivo, la possibilità di travestirsi.<br />
<div class="fb-like" data-action="like" data-href="http://doglieblu.blogspot.it/" data-layout="standard" data-share="true" data-show-faces="true" data-size="small">
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Il travestimento è qualcosa di liberatorio, divertente in tutti i periodi della vita, nell'adolescenza anche un'ottima occasione per essere più attraente diventando qualcosa di sorprendente e immaginario magari per conquistare il ragazzo o la ragazza di turno, da adulta è un bellissimo modo per condividere qualcosa con amici e amiche con costumi abbinati o semplicemente condividendo l'euforia del momento scelta abito e trucco che precede la festa.</div>
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Quello che cambia sempre di più e <b>sempre più violentemente è la differenza tra come e perchè si vestono le femmine e come e perchè si vestono i maschi</b>.</div>
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Fortunatamente in realtà non siamo come veniamo dipinti dalle proposte commerciali e siamo ancora dei giocherelloni pieni di inventiva ma la tendenza, soprattutto sui bambini grazie ai nuovi cartoni animati o alle mode del momento è quella di ridurre sempre più la fantasia e l'immaginario ai<b> cartoni veicolatori di merchandising </b>e a una inquietante dicotomia maschi e femmine sempre più accentuata.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEfXNJWc9okobsMowZligzfmzjMYZDqbOh5A-qpBD0YaWnOsLR510YqQpBcovzF2A96nZIjT0IG6SxUr1-Pt8TJ4bkTwuNTEM6A1x2ALVvyeWS7KnHlfZJApl6QADL9xWZDaWgLp5zgNM/s1600/suicide-squad-harley-quinn-margot-robbie.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEfXNJWc9okobsMowZligzfmzjMYZDqbOh5A-qpBD0YaWnOsLR510YqQpBcovzF2A96nZIjT0IG6SxUr1-Pt8TJ4bkTwuNTEM6A1x2ALVvyeWS7KnHlfZJApl6QADL9xWZDaWgLp5zgNM/s400/suicide-squad-harley-quinn-margot-robbie.jpg" width="273" /></a></div>
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Per quanto riguarda le adulte, dopo l'ondata di cigni neri, quest'anno credo che si vedrà in giro una spropositata quantità di Harley Quinn, badass girl superfica che potrebbe effettivamente rappresentare l'aspirazione femminile della nostra epoca, donna forte, ovviamente bellissima, un po' stronza, un po' matta, sicuramente sexy, aspirante ribelle, ma più nel vestire e nell'atteggiamento che nel reale, anche lei in realtà non conosce nient'altro che la sua storia d'amore, torbida, passionale, sessuale, turbolenta ma con lieto fine. Harley Quinn in realtà è graficamente apprezzabile ed è la ragazza speciale, unica femmina in un mondo di maschi, quindi anche unica femmina apprezzata dai maschi, la classica "non è come le altre", sfrontata, tosta, senza regole ecc.... tutto ciò con un look molto forte con codini stile lolita, cintura borchiata ma sulle mutande, pancia spesso scoperta, maglia e trucco disagiati da vera badass girl ma colorato quindi originale e non deprimente quindi comunque un personaggio vincente, grandi tette, rossetto rosso, tatuaggi al posto giusto, insomma sesso, moda, follia e romanticismo ma non vestito da conformismo, che non lo vuole esteticamente nessuno. Il cocktail fenomenale della corrente pop femminile del nostro secolo, il femminismo alla Beyoncè per intenderci. Una storia che è ovviamente molto lontana dal fumetto principalmente perchè non vedevano l'ora di puntare finalmente anche al pubblico femminile per quella fetta irraggiungibile di incassi dall'altra metà del cielo, per chi fosse interessato, qui il link a <b>un articolo che ha trattato molto bene il <a href="http://movieplayer.it/articoli/suicide-squad-come-il-film-ha-travisato-il-rapporto-tra-harley-e-joker_16185/" target="_blank">tema Harley Quinn</a> sia per la differenza con il fumetto, sia come personaggio cinematografico in sè e che vale la pena leggere.</b></div>
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Tralascio il mondo adulto, perchè sappiamo tutti che le proposte di vestiti di halloween per le femmine sono incredibilmente sessisti, noiosi e per niente spaventosi e sono solo una sequela di <a href="https://www.google.it/search?q=halloween+costumi+donna&espv=2&biw=911&bih=409&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwjkmfaWvoXQAhXKOhQKHRxxCEsQ_AUIBigB" target="_blank">varianti sexy di qualcosa</a> che è un po' come dire <b>se non sei sexy cosa festeggi halloween a fare? Chiunque infatti può farsi un costume basta seguire l'assioma: sexy_INSERIRE_PERSONAGGIO, </b>abbiamo quindi sexy piratessa, sexy zombie, sexy vampira, sexy mercoledì della famiglia addams (che era una bambina), sexy gatta, sexy qualcosa appunto, uno dei più divertenti è il <a href="https://www.facebook.com/Doglie.Blu/photos/a.1790366797877220.1073741828.1790016854578881/1809214622659104/?type=3&theater" target="_blank">sexy bacon che potete vedere sulla mia pagina facebook</a> e che è solo un vestito molto succinto, sexy appunto con stampata della pancetta, da questo punto di vista<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Vestito_di_carne_di_Lady_Gaga#Ricezione_e_significato_del_vestito" target="_blank"> Lady Gaga aveva saputo fare decisamente di meglio. </a> Fortunatamente non siamo dei robot affidati al marketing.</div>
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Vorrei concentrarmi, in questo articolo più che altro, sul mondo infantile, che è molto diverso e a suo modo insidiato. </div>
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Nei maschi la festa è quella che è, mostri, cose brutte e un po' disgustose, scherzi, spaventi, nelle femmine è una versione in miniatura dei costumi da donna adulta con più fronzoli, un po' meno aderenze, spesso rosa, calze a rete e cose del genere che di certo non fanno paura, non fanno schifo o sono buffi e non hanno niente a che vedere con la festività in generale, come per molti costumi femminili, è semplicemente la versione buia e sexy di altri abiti e il suo unico obiettivo è essere carinamente dark.</div>
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Questo per i costumi generici, che se vogliamo possiamo prenderla un po' come gli adulti, delle proposte che possono casualmente aver seguito o meno (visto quanto è unificata comunque sappiamo che c'è di sicuro un fondo di verità su quali acquisti vengano fatti).<br />
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Ma se prendiamo quelli dei cartoni animati (anche italiani, vedi la assillanti Winx) che sono anche un po' quelli più richiesti dalle stesse bambine, sono persino peggio, le pose sono ancora più ammiccanti, i vestiti ancora più improbabilmente sessualizzati e i materiali sempre più sfavillanti.</div>
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Si può dire che questi sono classici pensieri da adulti, ovvero, <b>le bambine vedono con occhi diversi una minigonna, vedono delle fatine e basta, così come noi anni '80-'90 nelle Barbie vedevamo semplicemente delle bambole. E questo è senz'altro vero</b>. </div>
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Quello che vorrei sottolineare infatti non è tanto la questione vestiti ma quella<b> atteggiamento e identità, </b>cos'è che si impara più o meno direttamente identificandosi in questi personaggi? Quella necessità di doversi sentire carine e piacere ed essere adorabili e gradevoli già così piccole, perchè questi personaggi in effetti non hanno praticamente nessuna caratteristica se non quella di essere adorabili, ben definite, con pose e atteggiamenti specifici e tanti accessori. Questi oltretutto non sono solo giocattoli (tra l'altro mi sa che nessuna si vestisse da Barbie da piccola, era una bambola adulta, <b>non una personificazione di sè</b>) ma sono u<b>n intero mondo che circonda le bambine, il loro immaginario, e più di ogni altra cosa la loro identità.</b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWPrFYvagykwgIkG5s0HOG9KPEQuf7zKjFjFPe16bmLIOaOqhjsDHl5uJxoF0LwS8zJ8clPQ61H9fG3BGR95dslAueP4ih4vwgdpxtMnCfOIs9TTIfvOPhWUJ9vIJAB2XfKhtQ0X-OONY/s1600/tecna.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="333" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWPrFYvagykwgIkG5s0HOG9KPEQuf7zKjFjFPe16bmLIOaOqhjsDHl5uJxoF0LwS8zJ8clPQ61H9fG3BGR95dslAueP4ih4vwgdpxtMnCfOIs9TTIfvOPhWUJ9vIJAB2XfKhtQ0X-OONY/s400/tecna.jpg" width="400" /></a></div>
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Le Winx per fare un esempio inflazionato come un altro, sono un cartone animato, ma anche un fumetto, bambole, costume, accessori, vestiti, canzoni, accessori capelli, accessori scuola e chissà quanta altra roba che non conosco. </div>
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/aljuTfM591M/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/aljuTfM591M?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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<i>Una canzone Winx, più o meno sono tutte uguali con il concetto, sei parte di un club, sei fantastica e abbiamo dei nemici</i></div>
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<b>Per le bambine, l'influenza che questi cartoni esercitano è molto diversa, essi rappresentano l'intero sistema di oggetti e immaginario che circonda le bambine, dal modo di porsi, alle differenze sociali </b>(chi ha più roba Winx chi non ce l'ha, e comunque non è nemmeno economica, ma se guardate un cartone Winx o un qualsiasi altro cartone vedrete che tendenzialmente non esiste il problema economico e nemmeno esistono limiti classici quali i genitori). </div>
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Quali sono nello specifico <b>le caratteristiche dei cartoni stile Winx </b>che vengono replicati un po' in serie per produrre anche un merchandising:</div>
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<li>colori corrispondenti a personalità distinte</li>
<li>classico mondo magico con pochissima sostanza o capacità dei personaggi che semplicemente sono nati così perchè sono speciali</li>
<li>bassa variabilità della trama, esiste un modello tipico che si sussegue in tutte le puntate e che è anche la forma totale del cartone</li>
<li>valori ripetuti all'infinito e in modo esplicito (normalmente l'amicizia) senza però nessuna reale trama o relazione tra i personaggi o realistica dimostrazione di amicizia, l'amicizia è intesa come valore astratto che unisce i personaggi a prescindere da caratteristiche personali, situazioni o altro, in linea di massima il primo screzio è risolto solo in nome dell'amicizia ma senza una base reale</li>
<li>altri sistemi di conferma e reminding del "brand" quali le canzoni Winx, gli animaletti Winx ecc...</li>
<li>nessun limite, i personaggi non hanno genitori, non hanno problemi economici, i limiti sono o piccole seccature superabili con morale o grandi nemici da abbattere grazie al proprio coraggio e ai propri poteri</li>
<li>personaggi fatti per una immedesimazione immediata, e riconoscere una propria identità nettamente distinta dalle altre, i personaggi sono infatti caratterizzati da una/due particolarità caratteriali che ne definiscono anche le corrispondenti fisiche, visive (es. sportiva, amante dei computer, capelli corti, colore verde)</li>
<li>i personaggi sono gerarchizzati socialmente, c'è la protagonista, centro di ogni gruppo e portatrice unicamente di caratteristiche positive, ha i poteri più forti, le amiche più vicine, quelle meno vicine, in linea di massima è il capo all'interno di un modello di gruppo ben preciso e abbastanza aziendale. La gerarchizzazione è anche funzionale al fidanzato ( che normalmente esiste idealizzato o meno, un elemento che nei cartoni "maschili" invece non esiste mai) ed è speculare, cioè fidanzato migliore a ragazza gerarchicamente più importante.</li>
</ul>
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Non sto dicendo assolutamente che la Barbie fosse salutare per la nostra educazione, ma non è la stessa cosa avere una bambola con una 5° di tette che cambia mestiere ad ogni uscita di catalogo, indossa abiti e ha svariati animali/sorelle/amiche/un fidanzato tutti sostanzialmente muti e lasciati alla nostra interpretazione piuttosto che un intero sistema di storie, canzoni, colori, frasi, movenze, simpatie, valori e merchandising diffuso.<br />
<b>La Barbie più che la sessualizzazione, nonostante curve e vestiti succinti, ci insegnava il consumismo e sostanzialmente, per quanto possa non piacerci l'idea, non si può dire che abbia fallito</b>, infatti non ci identificavamo con lei ma con il bisogno di cambiarle l'abito, di farle avere altri accessori, mezzi di trasporto, parenti, ecc...in generale, Barbie era solo uno specchio dei nostri bisogni, più o meno frivoli, ma non di noi stesse.</div>
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La cosa più vicina al sistema giocattolo-mondo che abbiamo ora, era Sailor Moon credo, ma anche lì <b>il merchandising era ancora troppo acerbo per essere così permeante nelle nostre vite,</b> e soprattutto non era l'unico modello di cartone animato, i cartoni, che erano un po' la cosa fondamentale che ci dividevano nella quotidianità dagli adulti e che ci portavamo nei discorsi a scuola, nelle avventure immaginate e negli oggetti, erano anche molto diversi, per la maggior parte erano <b>poco differenziati maschio/femmina e lo erano oltretutto solo alcuni</b>, c'era Sailor Moon che risponde in parte al modello Winx, (soprattutto perchè era e restava solo il cartone che si poteva vedere limitatamente agli orari, ovvero <b>aveva dei limiti</b>) ma c'erano anche molti altri generi con storie e protagonisti completamente diversi, erano pochi quelli basati sulla competizione, la battaglia e la lotta individuale, i poteri magici al di sopra di ogni altra capacità. Quelli su combattimenti e grandi nemici erano così pochi in tutto il periodo '80-'90 da essere rimasti memorabili (ken shiro, cavalieri dello zodiaco, sailor moon, dragon ball, le tartarughe ninja), gli altri erano sostanzialmente storie completamente diverse ma soprattutto, <b>i cartoni non erano necessariamente dei possibili alter ego</b> ma erano personaggi che lasciavano ai bambini la possibilità di definire se stessi in modo più composito e meno netto o diretto. (è quasi magia johnny, occhi di gatto... a volte anche istruttivi a modo loro come Pollon, Lady Oscar, esplorando il corpo umano).</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEir7ttpG1He6xGWiX1nV9EB1m_G87MhWUpvRLUGsOG947S3KIoet_U_0DByeqHeDHNbD6qXznTbwKkVAAwSuBUSrywyhzpirnikK46s0Z1pMhfHaSZ16RjDk8ch4Td8h_eZGYPmF__ZzAE/s1600/Cerca+con+Google.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="276" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEir7ttpG1He6xGWiX1nV9EB1m_G87MhWUpvRLUGsOG947S3KIoet_U_0DByeqHeDHNbD6qXznTbwKkVAAwSuBUSrywyhzpirnikK46s0Z1pMhfHaSZ16RjDk8ch4Td8h_eZGYPmF__ZzAE/s640/Cerca+con+Google.png" width="640" /></a></div>
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<i>L'immagine sopra è una ricerca genrica costumi halloween femminili e osservando bene vedete che alcune sono bambine altre sono donne, a volte il costume è proprio lo stesso e non solo.</i></div>
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Analizzando i costumi e i cartoni, emerge che le bambine oltre che le donne tendono sempre più a <b>osservare se stesse in funzione di quanto piacciano agli altri e questo è il grande scoglio che il cosiddetto<a href="http://www.gioia.it/magazine/personaggi/news/g723/rihanna-femminismo-pop/" target="_blank"> femminismo pop o moderno</a> più che diminuire ha aumentato</b>. L'ha aumentato perchè gli dedica un'enorme attenzione, ha allargato i canoni ma facendolo ha anche sottolineato quanto sia importante per una donna essere considerata bella, il piacere come massimo valore sociale anche ogni volta che un canone non vi rientra (essere grassa, essere bassa o altro), <b>il piacere irraggiungibile come valore se si vuole essere considerate forti, il piacere come fonte di affetto, come fonte di aiuto, come fonte di potere</b>. Correre ai ripari ogni volta che si sospetta che qualcuna possa non essere definita bella ci ha rese ancora più esposte, e oserei dire anche <b>di nuovo esposte</b>, ancora più sotto una lente di ingrandimento dove forza è spesso il sinonimo di un look più che di un fare o sopportare o riuscire..</div>
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<b>La stessa sessualità che è stata una grande rivendicazione in quanto strumento di controllo e stigma sulla donna ora che è stato liberato sta tornando indietro modificato come un nuovo grande parametro di giudizio e successo, se prima dovevamo essere carine e pure, ora dobbiamo essere sexy e moderne, alla fine della fiera però dobbiamo sempre essere qualcosa di semplificato e visibile in modo massivo altrimenti siamo qualcos'altro che non va un granchè bene o semplicemente vale molto meno, un discorso che sugli uomini se esiste è già tanto e solo quando si rapporta alle donne, non certo con gli altri uomini.</b><br />
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Se non vogliamo vederlo in noi adulti proviamo a osservare almeno il mondo dei giocattoli e dei costumi dei bambini, vi invito ad andare in un qualsiasi ipermercato/supermercat e osservare il reparto giocattoli, le femmine hanno tantissimi giocattoli rosa, la maggior parte sono bambole e giochi di trucco e parrucco, come essere bella, <b>essere speciale, essere gradevole</b>. </div>
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Non voglio entrare nella tematica della sessualizzazione delle bambine e della progressiva infantilizzazione delle donne perchè è un discorso ancora più lungo da trattare a parte (ma che esiste).</div>
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I maschi hanno giocattoli che li portano ad esplorare, combattere, conoscere, immaginare.</div>
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Qual è allora la differenza sostanziale? </div>
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I maschi sono portati a conoscere e approfondire ciò che è fuori da se, a portare la propria attenzione (e quindi percettivamente anche quella di chi li circonda) verso il mondo circostante, quello che sanno fare, immaginare, inventare o hanno visto, fatto, trovato piuttosto che a se stessi, a come si vestono a come si muovono, a come cantano, a come ballano come invece sono portate e indirizzate a fare le bambine..</div>
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Non è diverso da quando negli anni '70 fu pubblicato "Dalla parte delle bambine" di Elena Gianini Belotti che, tra le altre cose, metteva in relazione le favole dei bambini e i ruoli maschio femmina, femmina=casa, interiorità, immobilità, maschio=attività, fuori casa, esteriorità intesa come fuori da sè. </div>
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Il problema non è che esistano delle differenze e basta, quanto che <b>per le femmine il proprio sè derivi sempre dall'essere in funzione di pochi parametri standardizzati e soprattutto che derivi sempre, in una strada o nell'altra dal piacere a qualcun altro.</b></div>
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MLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5261897725441419109.post-6758758979773715882016-10-27T06:51:00.002-07:002016-10-27T06:58:36.377-07:00Le perle di Salvini - inizio, cristianesimo e magari fosse senza parole<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgT8WjhhPh9Tv3q9w_FpCQJLr49-nvrTjHR3sFlP9YgCOHpPBsd0-Y2CVtu_giqbyl5o9jcl86dkFumvTukcQ0i9GMZEAcJjFt_TTsgR0R8w74ut8mpRFxwKI1W74xwJbOUSTyjFTz3utc/s1600/1417614333608.png--.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="440" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgT8WjhhPh9Tv3q9w_FpCQJLr49-nvrTjHR3sFlP9YgCOHpPBsd0-Y2CVtu_giqbyl5o9jcl86dkFumvTukcQ0i9GMZEAcJjFt_TTsgR0R8w74ut8mpRFxwKI1W74xwJbOUSTyjFTz3utc/s640/1417614333608.png--.png" width="640" /></a>Ho deciso di creare una rubrica tematica sulla pagina facebook ed eventualmente anche sul blog che si chiamerà "Le Perle di Salvini" - un affascinante viaggio nel mondo dell'illogico e del fomentamento delle paure ad opera della pagina facebook di Matteo Salvini.<br />
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Perchè farsi del male così e leggere la pagina di Salvini, vi chiederete.</div>
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Non posso davvero fare a meno di mostrarvi quanto siano assurdi i passaggi logici che utilizza, l'odio che genera e le motivazioni dei suoi seguaci.</div>
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Mi piacerebbe molto anche che prima o poi questa rubrica venisse letta anche da tutti quei personaggi pubblici sconvolti da Goro e che si sentono di dire che non è Italia.</div>
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Iniziamo con una <b>perla del passato in cui Salvini non ha parole</b>, perchè il Papa, alias il padre della chiesa cattolica, alias la religione basata sul porgi l'altra guancia, difendi i deboli, gli ultimi saranno i primi ecc... ha osato paragonare Maria a una migrante, perchè si è trovata a migrare in Egitto per scappare da Erode. (il che fa effettivamente di lei una migrante comunque, un po' come dire che un vegetale formato di tronco ligneo, rami e fronde in effetti è un albero). </div>
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Insomma qui il nostro Matteone nazionale è proprio sconvolto, non è chiaro se perchè una volta tanto la religione cattolica davvero si stia pronunciando in difesa dei più disagiati o se perchè <b>"migrante" invece che una persona che migra per Salvini è ormai diventato direttamente un insulto.</b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDH9uHXVLOJ-yu-7cE7NMGFRNOUyFpJ8W5eW3DV462NVoKq0m92QBybzvJ-iZDBC_ZcPakHKdyPPEWp137f062n3bAqKCZJ5NqS9ysjcRykGm79G1DwYfVXwanC99KxcypY9RP1i1Wdm0/s1600/Matteo+Salvini+++Il+Papa+oggi+++Anche+Maria+%25C3%25A8+stata+una+migrante+.....png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDH9uHXVLOJ-yu-7cE7NMGFRNOUyFpJ8W5eW3DV462NVoKq0m92QBybzvJ-iZDBC_ZcPakHKdyPPEWp137f062n3bAqKCZJ5NqS9ysjcRykGm79G1DwYfVXwanC99KxcypY9RP1i1Wdm0/s640/Matteo+Salvini+++Il+Papa+oggi+++Anche+Maria+%25C3%25A8+stata+una+migrante+.....png" width="602" /></a></div>
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Ma il meglio deve ancora venire perchè a mio avviso il colpo di grazia ad ogni logica è il commento (con ben 34 sostenitori) della signora Daisy (è una pagina pubblica quella di Salvini quindi no non copro i nomi, bisogna anche responsabilizzarsi un po' delle stronzate che si dicono credo, è ancora lì bello online visibile da chiunque nel mondo con una connessione internet). Daisy che ci mostra tutta l'ignoranza sull'argomento e <b>la mancanza di logica di cui sono capaci i fan di Salvini</b>, e usa un'ardita argomentazione (davvero si è proprio impegnata) per farci sapere che <b>i migranti per motivi economici sono clandestini (???) e che Maria non lo era quindi non solo godeva di protezione internazionale</b> (la famosa protezione internazionale dell'egitto anno 0), ma soprattutto Dio ha creato il mondo quindi Gesù mica è straniero, al massimo è il figlio del creatore del mondo, è tutta casa sua insomma quindi per questo motivo il papa non può dire che Maria è stata migrante, è più che altro come la scappata dall'afa d'Agosto a Pinarella di Cervia. Il fatto non sussiste. Logico al cubo.</div>
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<a href="https://www.facebook.com/matteo.salvini1/posts/10209276134073979" target="_blank">Qui tutto il post con altri magici commenti</a></div>
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<b>Che poi se questo commento fosse il testo scritto di un bambino di 5 anni sarebbe spassosissimo. io me lo immagino scritto con i pastelli, due fiorellini disegnati e una madonnina con la valigia e il passaporto.</b></div>
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Finiamo la nostra mini analisi/critica con gli altri due commenti, dove tutti si scandalizzano che il papa difenda i deboli, addirittura l'amica Betty ci dice che questa è <b>la fine del cristianesimo</b> (credo che sia rimasta un po' al periodo storico in cui il cristianesimo inquisiva gli infedeli e le streghe con strumenti di tortura e che anche se lei non lo sa, teoricamente, in Italia, è finito qualche secolo fa), poi ci sono i famosi <b>35 euro al giorno</b>, di cui non serve a nulla ripetere all'infinito che vengono dati ai gestori di strutture emergenziali e non ai migranti ma niente, so' de coccio le nostre Betty, Daisy e Gaby.</div>
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MLMhttp://www.blogger.com/profile/07749429101198794106noreply@blogger.com0